- Nei prossimi vent’anni il potere finanziario delle donne aumenterà significativamente
- Il settore del wealth management deve prepararsi, anche perché, tradizionalmente, la consulenza finanziaria si è perlopiù sempre rivolta agli uomini
Il contesto globale e l’importanza di un approccio differenziato
Nei prossimi vent’anni, secondo un recente rapporto della Bank of America, verranno trasferiti alle generazioni più giovani circa 84mila miliardi di dollari, e di questi, circa 30mila miliardi saranno ereditati dalle donne entro il prossimo decennio. Il loro potere finanziario aumenterà significativamente e il settore del wealth management deve prepararsi a questa evoluzione, anche perché, tradizionalmente, la consulenza finanziaria si è perlopiù sempre rivolta agli uomini. Tuttavia, non mancano gli esempi virtuosi: è il caso di Vontobel che sta già tracciando la strada.
Marta, da oltre 20 anni lavori nel mondo della consulenza finanziaria: perché è importante un approccio differenziato nei confronti delle investitrici?
«Innanzitutto vorrei precisare che gestire il patrimonio è una questione di responsabilità, che prescinde dal trovarsi davanti a una clientela maschile o femminile. Detto questo, la quota di patrimonio detenuta dalle donne è aumentata notevolmente e il divario di retribuzione tra i generi, per fortuna, si sta riducendo. Le prospettive di accumulo di ricchezza per le donne sono in aumento ed è fondamentale capire le loro esigenze per proporre soluzioni ad hoc. Serve il giusto approccio e il settore, a mio avviso, ha molti margini di miglioramento».
Come si offre una consulenza mirata alle donne?
«Per prima cosa bisogna riconoscere che uomini e donne gestiscono denaro e rischi in modo diverso. Le donne spiccano per le loro capacità organizzative, tendono a puntare su obiettivi specifici e a pianificare meticolosamente. Vorrei sfatare alcuni miti: erroneamente si pensa che siano avverse al rischio, secondo la nostra esperienza invece, sono interessate a opportunità di investimento ben ponderate e non a inseguire la performance fine a sé stessa. Per questo è essenziale partire da un ascolto attento e supportarle nel prendere decisioni informate».
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Affrontare il gender investment gap
Nonostante questo interesse però, c’è ancora un gender investment gap troppo ampio. Per varie ragioni le donne investono meno. Come s’inverte questa tendenza?
«Vontobel ragiona in una logica di servizio che allarga la visione al patrimonio nella sua complessità. Maristella, Cecile e io, abbiamo maturato un’esperienza in un contesto non semplice, perché notoriamente il mondo della finanza appartiene principalmente all’universo maschile. A un certo punto però, incontrando mariti e mogli, mamme, figlie, socie o imprenditrici, ci siamo chieste come poter comprendere al meglio i loro interessi. Ci siamo immaginate dall’altra parte del tavolo per capire le loro esigenze e aspettative e abbiamo cercato una strada concreta da percorrere. Così, tra le altre iniziative, ci siamo inventate l’Aperitivo al femminile: un’occasione di dialogo e networking. In questo modo coinvolgiamo le donne su temi di loro interesse, creando una community inclusiva. La nostra boutique non ha campagne prodotto da perseguire perché preferiamo metterci all’ascolto dei clienti e adattare le iniziative a seconda dei bisogni specifici».
In cosa consiste l’Aperitivo al femminile? È un’iniziativa particolare ..
«Ci piace pensare ad una sorta di club, ovviamente il nostro approccio è trasversale ed è valido sia per le donne sia per gli uomini, e questo vale per qualunque progetto intrapreso da Vontobel Sim Milano. L’Aperitivo al femminile è un momento informale: intorno a un tavolo, nella sede di Vontobel in centro a Milano, si dialoga su temi diversi come beauty, vino, arte, food e mercati, solo per citarne alcuni».
Inclusione e parità di genere in Vontobel
Vontobel ha da sempre a cuore l’inclusione e la parità di genere. È un impegno che si declina su più fronti, non solo verso la clientela, ma anche internamente all’azienda. Quali traguardi avete raggiunto finora?
«La nostra sensibilità è dovuta al DNA di Vontobel, da sempre attenta a non avere preclusioni. Perché allargare la partecipazione significa cogliere sensibilità diverse. Infatti, durante la nostra ultima assemblea generale è stato nominato un CDA composto da 50% uomini e 50% donne. Christel Rendu de Lint è co-ceo dall’inizio di quest’anno e il nostro Executive Committee di cinque membri è composto da due donne (Christel e Maria Antonella-Bino, Head of Legal & Compliance). L’attenzione alla diversità è sempre stata presente nella cultura e nei valori di Vontobel, a partire dalla famiglia fondatrice. A mio avviso è importante che “l’esempio arrivi dall’alto”».
Quali benefici avete riscontrato grazie a questi sforzi per raggiungere la parità di genere?
«La diversità porta nuove prospettive e migliora il processo decisionale. Le nostre leader offrono competenze ed esperienze che arricchiscono l’azienda. Questo non è solo eticamente giusto, ma anche strategicamente vantaggioso, poiché favorisce l’inclusività e l’innovazione».
Il centenario di Vontobel
Nel 2024 Vontobel celebra il suo centenario. Cosa significa questo traguardo per voi?
«Festeggiamo cento anni di stabilità e crescita. Siamo passati dall’essere una società di brokeraggio a una società d’investimento internazionale nel wealth management. Il nostro headquarter è a Zurigo, in Svizzera, ma siamo presenti in 28 sedi in tutto il mondo. Continuiamo a crescere con l’obiettivo di diventare una delle investment house più apprezzate al mondo entro il 2030, mantenendo il focus sulla qualità e la vicinanza ai clienti».