Francesco Perrini: “Le imprese e le banche dovrebbero incrementare l’attività di due diligence sui clienti introducendo temi etici, ambientali, sociali e di buona governance”
Le controversie Esg potrebbero rappresentare da un lato una misura del valore dell’impresa in termini di sostenibilità ma dall’altro essere d’aiuto nella selezione di clienti e fornitori
“Le imprese e le banche devono diventare sempre più responsabili e sostenibili per evitare di incespicare in situazione del genere. Devono incrementare l’attività di due diligence sui clienti introducendo temi etici, ambientali, sociali e di buona governance”, aggiunge Perrini. “Nel caso di clienti-società, gli istituti possono anche fare ricorso al rating Esg, con la funzione di individuare e selezionare quelle aziende più in linea con le nuove aspettative dei mercati, delle leggi e dell’opinione pubblica, in continua trasformazione”.
Secondo l’esperto, tra l’altro, le controversie Esg (vale a dire quell’insieme di notizie diffuse dai media su aspetti etici, ambientali, sociali e di buona governance relative alle società) potrebbero rappresentare da un lato una misura del valore dell’impresa in termini di sostenibilità, riflettendo più fedelmente le prestazioni Esg aziendali, ma dall’altro potrebbero essere anche di aiuto nella selezione di clienti e fornitori per le banche stesse. “Ciò darebbe anche maggior trasparenza alle metodologie utilizzate dagli istituti per accettare o meno clienti e garantirebbe una maggior credibilità in caso di problemi, così come guidano le decisioni degli investitori verso scelte più consapevoli”.
Ricordiamo intanto che la Commissione europea, nella giornata del 23 febbraio, ha adottato una proposta di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese volta a promuovere comportamenti responsabili lungo le catene del valore mondiali. Una normativa che, negli auspici di Bruxelles, dovrebbe garantire anche una maggiore trasparenza a consumatori e investitori. “Le nuove regole garantiranno che le imprese affrontino gli impatti negativi delle loro azioni, anche nelle loro catene del valore”, osserva Perrini. Poi conclude: “Fondamentale sarà: identificare, porre fine, prevenire, mitigare e tenere conto dei diritti umani negativi e degli impatti ambientali nelle operazioni dell’azienda, nelle sue filiali e nelle sue catene del valore”.