La Federal Reserve sta aggressivamente alzando i tassi d’interesse nella speranza di frenare una volta per tutte l’inflazione, che è arrivata ai livelli che non si vedevano da diversi decenni. In soli due mesi i tassi sono aumentati di oltre due punti percentuali. A ben vedere, come illustra un’infografica di VisualCapitalist, si tratta del ciclo di rialzo dei tassi più veloce nella storia recente. Come si devono comportante gli investitori=
I cicli di rialzo dei tassi
Utilizzando il tasso effettivo dei fondi federali (EFFR), che misura la media ponderata dei tassi che le banche utilizzano per concedersi prestiti reciproci durante la notte, VisualCapitalist ha analizzato i periodi di stretta monetaria degli ultimi 35 anni. La seguente tabella illustra la durata e l’intensità di ogni ciclo di rialzo dei tassi dal 1988.
Il ciclo di rialzo dei tassi del 2022 è stato il più rapido di tutti, raggiungendo un aumento di 2,36 punti percentuali, a una velocità quasi doppia rispetto al ciclo di rialzo dei tassi del periodo ’88-’89. D’altra parte, i rialzi dei tassi più severi si sono verificati nel ciclo ’04-’06, quando l’EFFR è salito di quasi quattro punti percentuali. Per raggiungere questo livello, tuttavia, ci è voluto molto più tempo: i rialzi sono stati effettuati nell’arco di due anni.
Perché i rialzi dei tassi di interesse del 2022 sono così rapidi?
La risposta è l’inflazione, che negli Stati Uniti supera di gran lunga l’obiettivo a lungo termine della Fed del 2%. Quando infatti i rialzi sono iniziati nel marzo 2022, l’inflazione era la più alta mai registrata negli ultimi sei cicli di rialzo dei tassi. Al contrario, tre dei cicli di rialzo dei tassi sono iniziati con un’inflazione pari o inferiore all’obiettivo del 2%. L’inflazione era appena dello 0,30% nel dicembre 2015, quando la Fed ha annunciato il suo primo rialzo dei tassi dalla crisi finanziaria globale. La Fed prevede di alzare il tasso obiettivo a circa il 4,4% entro la fine del 2022, rispetto all’attuale intervallo 3-3,25%. Tuttavia, non prevede che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2% prima del 2025.
Il rialzo dei tassi nel resto del mondo
Gli Stati Uniti non sono un caso isolato. Le banche centrale di tutto il mondo stanno aumentando e i tassi di interesse: i mercati emergenti più velocemente, mentre quelli sviluppati più gradualmente. Tra le maggiori economie mondiali, solo la Cina ha tagliato i tassi, riflettendo fattori unici dell’economia cinese. Nel frattempo, i rapidi aumenti dei tassi di interesse potrebbero portare a una recessione economica.
Dove investire?
Come dovrebbero ribilanciare i loro portafogli gli investitori alla luce di una così forte escursione dei tassi? La nostra view sui portafogli in uno scenario molto incerto e in continuo cambiamento come quello attuale è di utilizzare strategie ampiamente diversificate sia in termini di prodotti, composizione e scadenze. Sulla parte obbligazionaria cercare di aumentare l’esposizione verso bond a medio/breve scadenza preferibilmente in dollari. Diminuire invece la parte su bond europei in particolare quelli dell’area Meditarreneo (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo)” spiega Filippo Diodovich, senior strategist di Ig, che conclude quanto alla parte di equity commenta “Sulla parte azionaria consigliamo di aumentare l’esposizione sul comparto bancario rispetto a quello industriale. In particolare sul settore finanziario statunitense (Goldman Sachs, Citigroup, Morgan Stanley, JPMorgan Chase) che dovrebbe evidenziare performance migliori rispetto a quello europeo, per via dei problemi di doom loop e il maggiore rischio aumento crediti deteriorati”. Guardando alle altre asset class il consiglio dell’analista di Ig è investire nei classici beni rifugio: dollaro e franco svizzero tra le valute, oro e argento tra le materie prime.