La scarsità di rendimenti “sicuri” è un fatto che interessa anche le banche centrali. Un sondaggio ha mostrato come anche i gestori di riserve in valute estere stiano guardando a nuove e più rischiose asset class
I rendimenti delle obbligazioni in tutto il mondo sono crollati ai minimi storici l’anno scorso e, nonostante il rimbalzo, rimangono a livelli molto bassi
Secondo il Fmi, il 59 per cento dei 12,7 miliardi di dollari di riserve valutarie del mondo è detenuto in dollari USA, mentre la maggior parte del resto è in euro, yen o sterline
Al novero di investitori affamati di rendimenti ci sono anche le banche centrali. Il crollo globale dei tassi di interesse pagati dalle obbligazioni governative hanno portato i banchieri – in particolare quelli che gestiscono le riserve di valuta estere – a rivolgersi a nuovi – e più rischiosi – investimenti, quali ad esempio le obbligazioni societarie, le obbligazioni dei mercati emergenti e le azioni. È quanto emerge da un sondaggio della Central Banking Pubblications (ripreso dal Financial Times, che ha intervistato 78 gestori di riserve (per una gestione combinata di asset da 6,4 miliardi di dollari) sull’argomento.
Molto avversi al rischio e molto influenti. È il ritratto che il Fmi, dati alla mano, dipinge dei gestori di valute. Secondo l’organizzazione infatti sono investitori che godono di un’enorme influenza sui mercati grazie agli oltre 12 miliardi di dollari che gestiscono, ma che per via del loro obiettivo di investimento – mantenere stabili le valute e proteggerle in tempi di crisi – generalmente parcheggiano questi soldi in attività sicure come il debito pubblico a breve termine. Secondo il sondaggio della Central Banking Publications tuttavia i bassi tassi di interesse stanno costringendo alcuni ad assumere un rischio maggiore per preservare il loro capitale.
Poco più della metà di coloro che hanno risposto al sondaggio hanno detto che stavano considerando di investire in nuove classi di attività, mentre il 44% ha detto che potrebbero aggiungere nuove valute alle loro partecipazioni. Secondo il FMI, il 59 per cento dei 12,7 miliardi di dollari di riserve valutarie del mondo è detenuto in dollari USA, mentre la maggior parte del resto è in euro, yen o sterline. Il sondaggio ha anche rilevato che il 42% sta prendendo in considerazione le obbligazioni legate all’inflazione e il 23% sta cercando di aumentare le proprie riserve d’oro.
Un gestore di riserve ha detto di aver aumentato le partecipazioni in obbligazioni cinesi, obbligazioni legate all’inflazione e oro, aggiungendo “siamo sempre disposti a cercare opportunità per rendere le nostre riserve più efficienti in termini di rischio/rendimento”.
Le banche centrali, come molti investitori, hanno lottato con il calo dei rendimenti obbligazionari nell’ultimo decennio, con il risultato di una “caccia al rendimento” globale che ha sostenuto le attività più rischiose. Molte delle obbligazioni più sicure offrono rendimenti negativi al netto dell’inflazione, altre come quelle del Giappone e della zona euro offrono rendimenti che sono negativi già nominalmente.
I rendimenti delle obbligazioni in tutto il mondo sono crollati ai minimi storici l’anno scorso e, nonostante il rimbalzo, rimangono a livelli molto bassiSecondo il Fmi, il 59 per cento dei 12,7 miliardi di dollari di riserve valutarie del mondo è detenuto in dollari USA, mentre la maggior parte del…
Caro lettore, per continuare ad informarti con i nostri contenuti esclusivi accedi o registrati!
Accedi Registrati
Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.
Compila il form ed entra in contatto gratuitamente e senza impegno con l’advisor giusto per te grazie a YourAdvisor.
Il servizio è:
Il marketplace di We Wealth che mette in contatto gli investitori privati con i professionisti della gestione patrimoniale.