Negli ultimi dieci anni gli investimenti dei grandi fondi internazionali di private equity nel nostro paese sono quasi triplicati. Nel 2021 sono state infatti registrate ben 165 operazioni da parte di player esteri per un controvalore di circa 11 miliardi, più di otto volte e mezzo rispetto agli 1,3 miliardi del 2012. È quanto è stato evidenziato nel rapporto, presentato martedì a Londra, del Pem International, Osservatorio attivo presso la LIUC Business School, che monitora l’attività di private equity in Europa.
Nell’analisi sono stati monitorati 33 fondi attivi selezionati tra i maggiori al mondo attivi in Europa, 21 dei quali con sede negli Stati Uniti, 8 in Gran Bretagna, 2 in Francia, 1 in Australia e 1 in Svezia. Di questi fondi – sono stati esclusi dalla ricerca i fondi che investono solo in infrastrutture, real estate e venture capital – il team di ricerca ha analizzato la composizione del portafoglio per settore e per Paese. Il primo dato interessante è che nel periodo d’analisi i fondi analizzato sono diventati più attivi. Mentre infatti l’attività di investimento dei fondi in Europa è quasi raddoppiata dal 2012 al 2021, il numero totale delle operazioni di private equity è cresciuto a ritmi inferiori.
L’Italia corre, la Gran Bretagna comanda
Sebbene in tutti i Paesi in esame si sia registrato un aumento degli investimenti, a fine 2021, rispetto a quelli realizzati nel 2012, la crescita maggiore è avvenuta in Italia, dove il numero di operazioni annue è triplicato, passando dalle 20 del 2012 alle 165 dell’anno scorso. L’ammontare investito ha registrato una crescita ancora più significativa, passando negli ultimi dieci anni, da 1,3 miliardi di euro a 11,1 miliardi di euro. Ad ogni modo, il Bel Paese è ancora lontano dai dati degli altri paesi. La Gran Bretagna, anche nel 2021, si è confermata il Paese leader nell’attrazione di investimenti di private equity da parte dei grandi operatori, seguita dalla Francia. Prendendo in considerazione il portafoglio totale nel 2021, i fondi con sede in UK rappresentano il 30% del numero totale, mentre quelli con sede in Francia il 17%.
I settori più attrattivi
Quanto ai settori di maggiore attrazione, il settore consumer ha calamitato la maggior parte degli investimenti dei grandi fondi, seguito a stretto giro dall’Ict. Interessante poi notare come per il nostro Paese gli investimenti nell’healthcare, pur restando minori rispetto agli altri settori, abbiano avuto un peso percentuale maggiore rispetto agli altri Paesi europei.