I gestori di fondi globali rimangono molto ottimisti sull’andamento futuro dell’economia, anche se un po’ meno rispetto ad aprile, mentre la quota di portafoglio destinata alla liquidità si è ridotta ulteriormente toccando il 4% – il livello più basso dal giugno 2021. In parallelo, le aspettative rialziste sui mercati hanno toccato i massimi del 2021, con un 41% netto di posizioni rialziste sull’azionario. Si tratta di un atteggiamento di grande confidenza che potrebbe suggerire mosse controcorrente, ossia di vendita di titoli azionari e a rischio, considerando che questi segnali vengono spesso interpretati facendo seguire una mossa operativa di segno opposto. Sono alcuni dei numeri presentati nell’ultimo sondaggio mensile sui gestori di fondi realizzato da Bank of America, che ha coinvolto 245 gestori con 642 miliardi di dollari in gestione fra il 3 e il 9 maggio.
Gestori globali vedono un dollaro più forte
I principali orientamenti dei gestori hanno seguito le aspettative registrate già ad aprile: il principale rischio per i mercati resta l’eventualità che l’inflazione resti più elevata del previsto (lo afferma il 41% del panel), incoraggiando le banche centrali a mantenere i tassi elevati per un periodo di tempo più lungo.
Secondo l’82% degli intervistati, la Fed inizierà a tagliare nella seconda metà del 2024, con una suddivisione piuttosto equa fra chi ritiene che sarà fatto nel terzo trimestre e chi nel quarto. Lo slittamento in avanti per l’inizio dei tagli ai tassi Fed ha fatto comparire una nuova scommessa fra quelle più gettonate: quella sul futuro apprezzamento del dollaro, che risulta oggi il secondo trade più affollato (al 12%), mentre in testa rimane per il 14esimo mese consecutivo la posizione rialzista sulle Magnifiche 7 azioni tecnologiche (51%).
Fra gli orientamenti che si sono sviluppati con maggior decisione a maggio è emerso quello drasticamente ribassista sul mercato immobiliare, che risulta in sottopeso netto del 28% – una posizione negativa che si è allargata di ben 13 punti rispetto alla rilevazione di aprile. Coerentemente, i Reit, i trust quotati sull’immobiliare, risultano l’asset class più alleggerita nei portafogli nel confronto sul mese precedente, nonché in termini assoluti e in rapporto con l’esposizione media degli ultimi vent’anni.
Banche e Piazza Affari tornano nei radar dei gestori europei
Per il campione circoscritto ai soli gestori europei le previsioni sull’economia del Vecchio Continente sono migliorate a maggio, favorendo un’aspettativa rialzista per le azioni europee, in particolare nei settori ciclici (preferiti rispetto ai difensivi dal 63% degli intervistati). Se ad aprile solo il 7% dei fund manager europei vedeva una nuova accelerazione economica nel Continente, a maggio la percentuale è salita al 22% (mentre la quota di chi prevede un appiattimento del Pil è scesa dal 64 al 56%).
Per il 78% dei gestori europei sono alla portata ulteriori guadagni nel breve termine per le azioni europee (in aumento dal 52% del mese scorso) mentre il 34% netto degli intervistati ritiene che le azioni del Vecchio Continente siano sottovalutate, un aumento di 12 punti rispetto alla rilevazione di aprile, nonché il dato più elevato dal gennaio 2019.
Nel frattempo, si è ridotto il timore di un deterioramento del settore bancario dovuto all’aumento degli spread sui crediti al calo dei rendimenti obbligazionari: la quota dei gestori che cita questo rischio si è ridotta dal 40 al 29% fra aprile e maggio (mentre i rialzisti sul settore sono passati dal 52 al 56%).
Considerando l’importanza del settore bancario per il listino azionario italiano, non stupisce che il miglioramento di outlook sui titoli finanziari sia andato di pari passo con l’attrattiva di Piazza Affari: a maggio risulta la seconda Borsa europea con il maggior potenziale di rialzo secondo i gestori, dietro a Parigi.