Coronavirus, l’Oxfam avverte: la pandemia sta costringendo i paesi in via di sviluppo a default multimiliardari
73 paesi in via di sviluppo si trovano, nel corso del 2020, a dover pagare ben 33,7 miliardi di dollari a creditori privati e istituzioni multilaterali
L’organizzazione non governativa giudica “del tutto insufficiente” la sospensione del debito bilaterale decisa ad aprile dal G20 e lancia un appello ai leader per la sospensione dei pagamenti del servizio del debito verso creditori privati e istituzioni multilaterali come la Banca mondiale
Alla luce di questo scenario poco rassicurante, rimarca l’Oxfam, “l’attuale congelamento del solo debito bilaterale per 8 mesi non sarà sufficiente a garantire ai paesi poveri tempo e liquidità necessari per far fronte alla pandemia e ai suoi impatti sulla vita di centinaia di milioni di persone”. Al momento infatti non è prevista alcuna moratoria dei pagamenti nei confronti di creditori privati e banche multilaterali di sviluppo, come la Banca mondiale che vanta nei confronti di questi paesi un credito aggregato di 3,77 miliardi di dollari e alla quale la Ong si appella “affinché conceda da subito almeno una moratoria per i pagamenti sul debito nei suoi confronti”.
“L’Iniziativa di sospensione del servizio del debito voluta dai leader del G20, deve diventare uno strumento legalmente vincolante attraverso il quale arrivare alla cancellazione di tutti i pagamenti per debito, tra cui quelli nei confronti delle istituzioni multilaterali, fino alla fine del 2022, includendo anche i paesi a medio reddito. Il G20 deve inoltre insistere per un’analoga presa di posizione da parte dei creditori privati. Solo così si potrà proteggere l’umanità dalla peggiore crisi economica dalla Seconda guerra mondiale” , ha affermato Misha Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia , sottolineando che “il G20 non dovrebbe inoltre trascurare il ruolo delle agenzie di rating che minacciano declassamenti, rendendo più costoso il rifinanziamento del debito”.