La stranezza è che nel passato l’oro toccava livelli record mentre le borse andavano male, proprio in virtù del suo status di bene-rifugio. Oggi invece anche le azioni sono ai massimi
Chi si nasconde dietro al repentino rialzo del prezzo dell’aurum?
Uno scudo d’oro contro il coronavirus
Il rifugio patrimoniale per eccellenza, l’oro, ha toccato nella giornata del 20 febbraio 2020 il suo massimo da sette anni: 48,120 euro al grammo (o 1.612,60 dollari l’oncia, con un rialzo da inizio anno del 5,9%).
Ne avevano, gli oulook ante coronavirus, da rassicurare i mercati circa lo svanire dell’incertezza: del resto, Cina e Usa avevano firmato la fase uno del loro accordo e finalmente il Regno Unito era uscito dall’Ue.
Poi, è arrivato il CoViD29 a scombussolare le carte. Senza scomodare la filosofia: il rischio si può misurare, l’incertezza no. Ed è incertezza, quella che il coronavirus ha gettato sull’orizzonte economico del 2020. A farne le spese, sono le attività più rischiose. Il mercato quindi è alla ricerca di investimenti “sicuri”, nel solco della tradizione.
L’anomalia (storica) fra oro e azioni. E una supposizione
Daniel Briesemann di Commerzbank rivela che “il denaro è confluito in fondi negoziati in borsa garantiti da riserve in oro per 21 giorni di seguito”. Cosa c’è di strano? Gli investitori sono preoccupati per gli effetti del coronavirus e cercano rifugio. La stranezza è che nel passato l’oro ha toccato i suoi massimi mentre le borse andavano male, proprio in virtù del suo status di bene-rifugio. E “il trend era iniziato coerentemente con questa sorta di regola”, commenta la gemmologa e imprenditrice Cristina Grossi a We Wealth.
Oggi però “nel panico da incertezza assoluta”, i mercati azionari si avvicinano ai record. E l’oro cavalca a un ritmo che “dai nemmeno 37 euro al grammo di giugno lo ha portato agli oltre 48 di oggi”. È la prima volta che si manifesta un rialzo del genere in concomitanza di massimi azionari: un’anomalia al pari della mancata inflazione in presenza di tassi di interesse a zero.
Ma perché si sta assistendo a un rialzo così rapido del metallo giallo? Alcune fonti lasciano supporre che ci siano grossi acquirenti istituzionali globali dietro al repentino aumento del prezzo dell’oro.
Si attende adesso quale sarà l’effetto sui tassi di interesse: molti analisti iniziano a scommettere su un prossimo taglio da parte della Federal Reserve. Intanto il totale dello stato patrimoniale della Bce ha registrato anche grazie all’oro una crescita del 2%, collocandosi a 457 miliardi di euro (447 miliardi nel 2018).