Inflazione alle stelle, salari senza quasi indicizzazione e volatilità spingono inevitabilmente tutti gli investitori alla ricerca di rendimento. Le obbligazioni corporate, i cui yield sono favoriti dall’incremento dei tassi di interesse hanno orientato molti LP, come i fondi pensione, a investire
in questo settore.
Le obbligazioni corporate
Questi titoli sono obbligazioni emesse da società private che, a seconda della struttura, si suddividono a loro volta in diverse tipologie.
Dalle più semplici, come le obbligazioni zero-coupon, a tasso fisso, a tasso variabile o indicizzate a indici di inflazione, si affiancano obbligazioni strutturate, il cui rimborso o la cui remunerazione è legata all’andamento di altre attività finanziarie (tra cui le principali sono tassi di interesse, indici, azioni, fondi e materie prime) e le obbligazioni subordinate.
Le obbligazioni corporate espongono al rischio solvibilità dell’emittente e permettono all’investitore di costruire portafogli diversificati per rendimento correlato al merito di credito degli emittenti stessi (l’investitore deve sempre ricordare che a maggiore rendimento corrisponde
maggiore rischio). In Italia, il rendimento dei corporate bond viene tassato al 26% e non al 12,5% come avviene per la maggioranza dei titoli di Stato. Nonostante ciò può valere la pena investirvi. In generale, gli indici corporate tendono a sovraperformare nel corso del tempo quelli governativi per cui l’esposizione verso obbligazioni societarie è mediamente più redditizia.
La selezione ad altro rendimento
1-High Yield: Puntare su questo tipo di obbligazioni ad alto rendimento vuol dire scommettere su titoli di debito emessi da società con rating creditizio inferiore. Questi bond offrono rendimenti più elevati rispetto alle obbligazioni emesse da società con rating più elevato, poiché comportano
un maggior rischio di insolvenza. Nonostante l’aumento del rischio, i bond ad alto rendimento possono comunque rappresentare un’opzione interessante per gli investitori che sono disposti a rinunciare a un po’ di sicurezza in cambio di un maggior ritorno. Oltre ai rendimenti più elevati, le obbligazioni ad alto rendimento possono offrire anche un potenziale di rivalutazione del capitale. Con il miglioramento della qualità del credito della società emittente, il valore dell’obbligazione può aumentare.
2- Gli ETF obbligazionari ad alta cedola: sono strumenti finanziari che replicano un indice composto da obbligazioni ad alto rendimento, emesse da società poco stabili ed in difficoltà, che per finanziarsi sono costrette a offrire un rendimento cedolare più elevato della media.
3- Obbligazioni in valuta estera: si tratta di tutte quelle obbligazioni emesse nel paese A, ma nella valuta B. Le obbligazioni in valuta estera offrono agli investitori la prospettiva di un ritorno elevato, tanto che non sono rari profitti annui superiori al 10%. Rendimenti superiori alla media si
possono conseguire in particolare con gli “emerging market bond”, ovvero obbligazioni di paesi in via di sviluppo la cui economia presenta spesso una buona crescita. Questo aspetto è accompagnato spesso da un’elevata volatilità del titolo e in casi estremi può portare al default del paese. Inoltre, anche il livello generale dei tassi di interesse nella rispettiva area monetaria ha un suo peso.
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