La progettazione della strategia All Roads ha avuto inizio nel 2008-2009. Gli strategist di Lombard Odier Investment Managers hanno iniziato con il fondo pensione del gruppo. Intorno al 2011, un paio di clienti istituzionali hanno deciso di investire in questa strategia e la società ha lanciato sul mercato deifondi Ucits, caratterizzati da maggiore flessibilità, globalità e diversificazione, oltre che dalla possibilità di accedere ad alcune tecniche non tradizionali, come l’uso di derivati. Inizialmente sono soprattutto i clienti istituzionali a dare fiducia alle All Roads: hedge funds, compagnie assicurative, fondazioni e in seguito anche i wealth manager hanno incominciato a guardare a questa soluzione.
“È una questione di tempo: agli investitori retail serve un periodo maggiore per entrare in questa tipologia di strategia. Oggi è uno dei punti chiave della nostra strategia di distribuzione. Si tratta di prodotti totalmente differenti rispetto a quelli che si possono normalmente trovare sul mercato”, spiega a We Wealth Andrea Argenti, country head per l’Italia di Lombard Odier.
“Una delle ragioni per cui all’inizio abbiamo avuto investitori soprattutto di tipo istituzionale è che gli investitori privati si focalizzano più sulla performance e preferiscono una narrativa di mercato, come sei investito, ad una di processo di gestione. Avevamo quindi bisogno di costruirci un track record. Oggi abbiamo 7 anni di storico che ne evidenziano il carattere distintivo e da un paio di anni, infatti, iniziamo a vedere un certo interesse da parte di queste classi di investitori. Avevamo bisogno di raggiungere un maggiore livello di esperienza”, sottolinea Aurele Storno, portfolio manager di All Roads Funds.
“Non cerchiamo di essere più ‘smart’ rispetto a chi scommette sulle direzioni che prenderà il mercato e cerca di fare le previsioni giuste; è un approccio differente e in quanto tale migliora la diversificazione dei portfogli dei nostri clienti”, aggiunge Argenti. Oggi i fondi presenti nella nostra Sicav che adottano questa strategia All Roads sonotre e presentano tre diversi profili di rischio. Un rischio, la cui esposizione è oggetto di uno scrupoloso e costante monitoraggio. Mentre l’allocazione del rischio tra le diverse asset class resta costante, il livello complessivo del rischio del portafoglio è dinamico.
Il rischio viene ridotto o aumentato in base ad una serie di indicatori legati al sentiment del mercato e all’andamento del portafoglio. Un approccio possibile grazie all’investimento in strumenti molto liquidi, che consentono al team di gestione di All Roads di poter operare tempestivamente, a seconda delle necessità. Una strategia interessante, soprattutto se la si mette in atto in periodi turbolenti per tutte le asset class, come è stato il 2018.
Per Storno, la parola chiave per gestire determinati periodi grigi è diversificazione: “Occorre ampliare l’universo di investimento. Catturiamo i premi di rischio tradizionali e continuiamo a studiare come inserire premi di rischio alternativi che migliorino la diversificazione del portafoglio. I tradizionali premi di rischio sono legati alle diverse fasi del ciclo economico, mentre quelli alternativi si focalizzano sui movimenti del mercato o il comportamento degli investitori.
“È importante sapere che si tratta diprodotti molto trasparenti, non vogliamo vendere una ‘scatola nera’ nella quale i clienti non sanno in cosa stanno investendo. Aggiustiamo le nostre posizioni, in accordo con i nostri segnali. Ma la composizione del portafoglio è molto trasparente, così come il modo in cui viene gestito”, aggiunge il country head.
Una gestione in linea con l’approccio della banca, che ha oltre duecentoventi anni di storia. “Ogni singola scelta di investimento ha davvero una prospettiva di lungo termine. Per conseguire un rendimento adeguato non possiamo focalizzarci sul breve termine e anche l’orizzonte temporale di All Roads è ben superiore all’anno. Allo stesso tempo dobbiamo gestire al meglio il rischio e proteggere il capitale in modo da aiutare i clienti a rimanere investiti nelle fasi più volatili dei mercati”, continua Argenti. Una strategia vincente per chi preferisce puntare su una performance stabile sul lungo periodo e nelle diverse fasi di mercato. Per chi preferisce insomma le maratone alle gare di velocità.