Dal 14 febbraio IwBank diventerà una società di intermediazione mobiliare, assumendo la denominazione di “Iw Private Investments sim”
Tra i vantaggi, i clienti di IwBank avranno accesso all’ampia offerta di prodotti e servizi bancari e di investimento di Fideuram
La transizione dall’attuale sistema IwBank alla piattaforma target di Fideuram coinvolgerà complessivamente 150mila clienti, di cui 90mila assistiti da un consulente finanziario e i restanti 60 mila operativi tramite canali diretti, per un valore complessivo di circa 13 miliardi di euro di asset migrati, tra fondi e gestioni. Grazie alla migrazione, il numero dei consulenti Fideuram aumenterà a circa 630. Da precisare, che tutti i clienti che venivano prima seguiti dai consulenti IwBank continueranno a essere seguiti dagli stessi professionisti.
Di questi 150mila clienti, il gruppo si attende – anche alla luce dell’andamento delle precedenti integrazioni – un tasso di “cambio” fisiologico contenuto in solo qualche punto percentuale, stimato nell’ordine dell’1 al 3%.
I numeri della divisione private banking
Per quanto riguarda i numeri, La divisione private banking serve il segmento di clientela di fascia alta (private e high net worth individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, Iw Bank, Siref Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval, Reyl & Cie, Intesa Sanpaolo Private Banking asset management e Fideuram asset management Ireland.
Nel 2021 la divisione ha registrato:
– un risultato corrente lordo di 1,631 miliardi, in aumento dagli 1,285 milioni del 2020;
– un risultato netto pari a 1,076 miliardi, in crescita del 24,2% rispetto a 866 milioni dell’anno prima;
– proventi operativi netti per 2,376 miliardi, +6,9%, pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del gruppo (11% anche nel 2020);
– costi operativi per 906 milioni, +4,3% rispetto a 869 milioni del 2020;
– un risultato della gestione operativa di 1,470 miliardi, +8,6% rispetto a 1,353 miliardi del 2020;
– un cost/income ratio al 38,1% rispetto al 39,1% del 2020;
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 34 milioni, rispetto a 64 milioni del 2020.