In un suo articolo il Financial Times ha evidenziato come anche gli nft, protagonisti di una grande rincorsa al rialzo lo scorso anno, sono stati colpiti dal ribasso di criptovalute e mercati
Secondo i dati del sito NonFungible, il prezzo medio di vendita di un nft nelle ultime due settimane è sceso di oltre il 48% dal picco di novembre a circa 2.500 dollari
Di pari passo i volumi di scambio giornalieri su OpenSea, il più grande mercato di nft, sono passati in soli quattro mesi da 248 milioni di dollari a circa 50 milioni di dollari
Il prezzo degli oggetti da collezione virtuali – dalle scimmie cartonizzate agli scarabocchi artistici – sono crollati di prezzo, come i mercati e le criptovalute, causa tassi e guerra, sono andati al ribasso. E così una delle più grandi frenesie speculative dall’anno passato è divenuto nel giro di pochi mesi una delle più grandi delusioni, lasciando gli investitori alle prime armi con grandi perdite e sollevando domande sulle prospettive a lungo termine per questi token digitali, più comunemente conosciuti come nft.
Diverse collezioni di nft con protagonisti cartoni d’animali virtuali tra cui Bored Ape Yacht Club, Cool Cats e Penguins Pudgy hanno avuto un’impennata del prezzo, aiutati dalle sponsorizzazioni delle celebrità e dall’hype dei social media. In breve tempo la mania si è diffusa ad ogni dove, tant’è che alla fine del 2021 il mercato valeva già quasi 41 miliardi di dollari, quasi quanto il mercato dell’arte a livello globale. Tuttavia, altrettanto rapidamente il mercato sembra essersi sgonfianto.
Secondo i dati del sito NonFungible, nelle ultime due settimane il prezzo medio di vendita di un nft è sceso di oltre il 48% dal picco di novembre a circa 2.500 dollari. I volumi di scambio giornalieri su OpenSea, il più grande mercato di nft, sono crollati dell’80% a circa 50 milioni di dollari a marzo, solo un mese dopo aver raggiunto un picco record di 248 milioni di dollari. Nel frattempo il numero di conti che comprano e vendono nft su base settimanale è sceso a circa 194.000, giù dal picco di 380.000 dello scorso novembre.
Il prezzo medio di un Bored Ape, una collezione nft sulla blockchain di Ethereum che presenta immagini del profilo di scimmie generate da un algoritmo, sponsorizzata da celebrità del calibro di Gwyneth Paltrow e Snoop Dogg, è sceso del 44% dall’inizio della guerra in Ucraina. Le ricadute sono state per l’intero settore. Un indice nft “blue-chip” di Bitwise è sceso del 25% nell’ultimo mese. Bored Apes e CryptoPunks, due delle collezioni più popolari e più apprezzate, costituivano più del 60%. La flessione del mercato ha rispecchiato un più ampio sell-off in Ether, la criptovaluta dominante utilizzata per l’acquisto di nft, che è scesa di oltre il 40% dal massimo storico di novembre. Anche molti progetti nella finanza decentralizzata e altre aree legate a ethereum sono crollate.
Nonostante il recente sell-off, alcuni analisti credono che sia troppo presto per gridare alla bolla. La nuova tecnologia ha attirato una marea di capitali e ha dato origine a diverse aziende da miliardi di dollari, tra cui OpenSea e sviluppatori, quali Dapper Labs e Sorare. Diversi grandi collezionisti hanno detto di non avere intenzione di rallentare i loro acquisti e hanno visto gli nft come una tecnologia importante per una nuova visione del web, organizzata dalle criptovalute.
“Il numero di acquirenti è ancora superiore a quello dei venditori”, ha spiegato al Ft Nadya Ivanova, chief operating officer di L’Atelier, società di BNP Paribas: “Non siamo al punto di scoppio di una bolla”.
In un suo articolo il Financial Times ha evidenziato come anche gli nft, protagonisti di una grande rincorsa al rialzo lo scorso anno, sono stati colpiti dal ribasso di criptovalute e mercatiSecondo i dati del sito NonFungible, il prezzo medio di vendita di un nft nelle ultime due settimane è sceso …