Il prossimo 8 e 9 giugno si voterà in Italia per rinnovare il Parlamento europeo: in materia economica alcune delle tematiche più dibattute riguardano le direttive da poco approvate come quella sulle “Case Green” o vere e proprie riforme, come quella del Patto di Stabilità e crescita (votata in via definitiva lo scorso 23 aprile). We Wealth ha letto i programmi dei primi cinque partiti italiani per consenso nei sondaggi. Ecco la sintesi dei punti salienti che potranno avere una rilevanza per il risparmio, in termini di politiche economiche e fiscali.
Fratelli d’Italia
Il partito di maggioranza in Italia ha presentato un programma snello di 20 pagine. FdI appartiene al gruppo europeo dei Conservatori (Ecr) attualmente dominato dal partito della destra polacca Diritto e giustizia. Fra i punti economici più rilevanti emergono:
Riforme
- Opposizione all’austerità. Il partito di Giorgia Meloni, in termini di governance economica europea, afferma che “la politica di austerità che l’Europa ha conosciuto negli anni passati non deve tornare”. Fratelli d’Italia propone quindi di “migliorare il Patto di Stabilità e Crescita nell’ottica di una maggiore flessibilità, tenendo conto delle esigenze finanziarie degli Stati membri” e “Favorire la spesa per investimenti che produce crescita economica, contribuisce a creare ricchezza e riduce il debito pubblico”. FdI, propone, inoltre, di “scorporare gli investimenti nella transizione verde dal calcolo del rapporto deficit/Pil”.
Casa
- Ripensare la direttiva Case Green. “Modificare radicalmente la direttiva sulle ‘Case Green’ per tutelare i proprietari di immobili ed efficientare il patrimonio edilizio in modo graduale e sostenibile, prevedendo adeguati incentivi a livello Ue”.
Transizione verde
- Auto a benzina anche dopo il 2035. “Cancellare il blocco alla produzione di auto a motore endotermico dal 2035: rilanciare il settore automotive secondo il principio di neutralità tecnologica, investendo su tutti i carburanti alternativi e non soltanto sull’elettrico, e sviluppare la filiera dei biocarburanti tutelando le imprese dell’indotto”.
Bce
- Moral suasion sui tassi d’interesse. FdI punta a “rafforzare il dialogo con la BCE affinché i tassi di interesse ufficiali possano essere ridotti fortemente, a beneficio di mutui e altri finanziamenti”.
- Euro digitale cauto. “Garantire che l’eventuale introduzione dell’euro digitale non determini svantaggi e costi ulteriori a carico di imprese e cittadini”.
Fiscalità internazionale
- Protezionismo sui Paesi extra Ue che non rispettano i diritti. “Introdurre ‘dazi di civiltà’ nei confronti degli Stati che non rispettano i nostri standard qualitativi e le buone pratiche ambientali”.
- Tassare i big. “Intervenire sulla fiscalità internazionale, lavorando per garantire un’adeguata applicazione della Global Minimum Tax e per l’approvazione del primo pilastro del Progetto BEPS (Base erosion and profit shifting), o di misure ad esso ispirate, riguardante principalmente la tassazione delle grandi società che erogano servizi digitali In generale, FdI afferma che “Bisogna contrastare le pratiche elusive e la migrazione delle sedi aziendali verso i ‘paradisi fiscali europei’”.
Partito democratico
Il Pd si presenta alle elezioni con un programma di 49 pagine che dimostra una maggiore approvazione dell’operato della precedente legislatura: al contrario dei partiti di centro-destra non vengono proposte revisioni a direttive come quella sulle Case Green, sul Patto di stabilità o sull’addio al motore endotermico entro il 2035. Il Pd appartiene al gruppo parlamentare Pse, che riunisce i partiti socialdemocratici.
Riforme
- Completare il mercato finanziario comune. “Sosteniamo il completamento dell’Unione di capitali, per consentire alle imprese di raccogliere finanziamenti privati alle stesse condizioni, e dell’Unione Bancaria con un meccanismo di protezione dei depositi a livello europeo e un fondo di liquidità per garantire la stabilità finanziaria”.
- Più budget per l’Ue. “E’ urgente rimettere al centro dell’agenda europea la creazione di una capacità fiscale comune, e superare un’impostazione che dà ancora prevalenza in particolare ai contributi nazionali. Un bilancio che corrisponde all’1% del Pil europeo è del tutto inadeguato alle sfide cui l’Unione è chiamata, deve essere significativamente rafforzato”.
Fiscalità internazionale
- Sì alla Tobin Tax. L’Ue deve continuare gli sforzi per introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, rilanciando il processo di cooperazione rafforzata e, in assenza di un accordo globale sulla ridistribuzione dei diritti fiscali, attuando una tassa comune nel mercato interno per le multinazionali che operano nell’Ue.
- Tassare i profitti finanziari e di impresa in modo armonizzato. “Sosteniamo l’attuazione di una tassazione coordinata sui capital gains negli Stati membri. Appoggiamo la richiesta di armonizzare le basi imponibili sul reddito delle società, in linea con il processo in corso presso OCSE e G20”.
- No ai paradisi fiscali nell’Ue. “Serve superare l’unanimità in materia fiscale, per armonizzare il livello di tassazione infraeuropeo secondo parametri di equità e di trasparenza. Non tolleriamo l’esistenza di paradisi fiscali all’interno dell’Ue… vogliamo quindi fissare un principio semplice: le tasse vanno pagate dove si realizzano i profitti”.
Movimento Cinque Stelle
La formazione guidata da Giuseppe Conte ha presentato (con approvazione degli iscritti) il programma più sostanzioso: ben 109 pagine. Il M5s in Europa è al momento un partito non iscritto ad alcun gruppo parlamentare; è stata discussa una possibile adesione al gruppo di Verdi, il più sensibile alle battaglie ambientaliste. Rispetto al Pd, il M5s ha una visione più critica del Patto di Stabilità appena approvato, mentre condivide la direzione delle politiche europee intraprese sulla transizione energetica.
Riforme
- Meno austerità. “Il nuovo Patto di Stabilità chiede ai Paesi in difficoltà uno sforzo fiscale maggiore alimentando quella che si chiama una ‘Europa a due velocità’ che lascia indietro i Paesi più poveri e favorisce quelli che stanno meglio. Noi non ci arrendiamo all’Europa dell’austerity… Vogliamo includere uno strumento simile a una golden rule, ossia la detrazione dal debito di alcuni investimenti produttivi tra cui quelli green, quelli destinati alle energie rinnovabili e ai beni pubblici europei nonché lo scorporo degli investimenti produttivi in capitale umano”.
- Più potere di controllo dal basso. “Chiediamo l’istituzione di un referendum abrogativo a livello europeo, in modo che i cittadini di almeno un terzo degli Stati membri possano chiedere di abrogare un atto giuridico. Il referendum sarebbe valido con il raggiungimento del quorum del 25% e il controllo amministrativo sarebbe affidato alla Corte di Giustizia”.
- Più risorse a Bruxelles. “Estendere la capacità di spesa dell’Ue in modo permanente e strutturale aiuterà a sostenere la realizzazione di investimenti ad alto potenziale di crescita e a sostegno della coesione e dello sviluppo delle aree più svantaggiate. L’espansione della capacità di spesa favorirebbe inoltre la creazione di uno strumento di stabilizzazione ciclica centralizzato, funzionale a garantire un’adeguata capacità di risposta dell’Unione rispetto shock simmetrici”.
Fiscalità internazionale
- Tobin Tax. “Chiederemo alla Commissione europea di mappare gli extraprofitti delle grandi multinazionali e di aumentare la tassa sulle transazioni finanziarie, specialmente quelle di evidente natura speculativa, e di chi investe in criptovalute perché chi ha di più deve contribuire al benessere di tutti”.
Bce
- Correre sull’euro digitale. “E’ importante che il progetto dell’euro digitale prenda forma. Aspettare il 2026 come dichiarato dalla Bce è un periodo non compatibile con la rapida evoluzione del mondo. La Bce deve avere il coraggio di compiere appieno il proprio mandato, realizzando uno strumento di pagamento gratuito per le persone, com’è gratuita la gestione del contante i cui costi di produzione sono sostenuti dalle banche centrali, in cui sia garantita anche la privacy, e che sia indipendente dalla presenza di intermediari”.
Finanza verde
- Gas e nucleare fuori dagli investimenti sostenibili. “Dobbiamo migliorare la tassonomia ambientale, escludendo gas e nucleare, e implementare correttamente anche la tassonomia sociale. Regolamentare solo dei prodotti di finanza sostenibile sta favorendo nuove forme di greenwashing ed allontana l’obiettivo della Commissione europea di reindirizzare i mercati verso la sostenibilità”.
Lega
Il partito guidato da Matteo Salvini ha ridotto in 18 pagine il suo programma elettorale per le elezioni europee 2024. La Lega appartiene al gruppo europeo Identità e Democrazia, che rappresenta un nucleo di ispirazione nazionalista di cui la stessa Lega, ad oggi, rappresenta la prima delegazione davanti al Rassemblement National di Marine Le Pen. I punti del programma che riguardano risparmi e patrimoni sono i seguenti.
Casa
- Case Green addio. La Lega intende “cancellare la direttiva ‘case green’, i cui obiettivi e tempistiche eccessivamente stringenti generano un’inflazione da eccesso di domanda sulle materie prime e sulle tecnologie necessarie alla ristrutturazione, ponendo un problema immediato di sostenibilità dei costi per le famiglie, per le imprese e per le finanze pubbliche.
Transizione green
- Auto a benzina anche dopo il 2035. “Siamo impegnati nel garantire a tutti i cittadini il loro sacrosanto diritto di possedere veicoli privati a prezzi sostenibili. Per far questo è necessario salvaguardare il futuro del motore endotermico eliminandone la messa al bando dal 2035 e inserendo una piena legittimazione dell’utilizzo dei biocarburanti nell’ambito della revisione del Regolamento sulle emissioni, prevista per il 2026”.
Bce
- Introdurre la piena occupazione del mandato della Bce. “In uno scenario di riforma dei Trattati che possa coinvolgere anche la Banca Centrale Europea, sarebbe necessario definire come “primari” per essa gli obbiettivi di crescita economica e di piena occupazione, al pari del principale obiettivo attuale della stabilità dei prezzi, al fine di consentire la conduzione di politiche monetarie più equilibrate e meno dannose per cittadini e imprese”.
Fiscalità internazionale
- Paradisi fiscali. “Pur sottolineando che la materia fiscale debba restare competenza degli Stati membri, il mercato interno dell’Ue dovrebbe portare con sé anche un’armonizzazione minima in materia fiscale, in modo da evitare fenomeni di dumping fiscale tra Stati membri ad esclusivo vantaggio delle grandi multinazionali”.
Forza Italia
Con sole 17 pagine il programma presentato per le Europee da Forza Italia è il più stringato fra i cinque primi partiti italiani. Forza Italia appartiene al gruppo Ppe, che raggruppa i popolari di ispirazione cristiano-sociale. Al momento il primo partito all’interno del gruppo è rappresentato dall’Unione cristiano-democratica di Germania.
Riforme
- “Messa in comune del debito. Una strategia per affrontare le crisi finanziarie in modo più efficace, distribuendo il carico del debito in modo equo tra i Paesi membri”.
- Unione Bancaria. “Sviluppo di un’unica area finanziaria e bancaria all’interno dell’Ue per ridurre al minimo il rischio di crisi bancarie future”.
Fiscalità internazionale
- Più protezione. “Una nuova politica commerciale vantaggiosa. Allineata ai nostri interessi, valori e standard europei, basata sul principio di reciprocità, contrasto al dumping e difesa settori strategici da pratiche sleali extra-Ue”.
- Giganti del Web. “Condividere informazioni finanziarie e sviluppare regole fiscali uniformi, che impediscano ad alcune aziende di ridurre fittiziamente le loro passività fiscali”.
- Paradisi fiscali. “Contribuire a ridurre le disparità tra i Paesi membri e promuovere la stabilità economica. Questo potrebbe includere l’armonizzazione delle aliquote fiscali e la collaborazione nella lotta all’elusione fiscale”.
Casa
- Ripensamento green. “Difesa della casa e revisione della Direttiva Case Green. Un Piano Europeo per la tutela della Casa che tenga conto delle specificità degli immobili in ciascun Paese, volto ad incentivare chi investe in efficientamento energetico. Tutela della filiera dell’automotive”.
Transizione verde
- Un futuro per i motori endotermici. “Garantire incentivi per motori endotermici di ultima generazione verso una consistente riduzione delle emissioni di carbonio. Principio di neutralità tecnologica e decarbonizzazione… Sosteniamo lo sviluppo di carburanti alternativi, tecnologie a idrogeno e nuovi sistemi di alimentazione per veicoli”.