I private equity vedono un’opportunità negli investitori high net. E gli investitori individuali, soprattutto affluent e high net, sono attratti dai ritorni e dalla diversificazione offerta dagli asset alternativi. Da questa convergenza di interessi emerge il prossimo motore di crescita del wealth management. Un trend che è sintetizzato in due numeri: 50% e 16%. Il primo indica la quota dei 275mila miliardi di dollari in asset under management globali detenuta dagli investitori individuali (di questi tra il 30 e il 40% sono affluent o private). La seconda la percentuale dell’aum detenuto dai fondi di investimento alternativi. Lo spazio di crescita negli asset alternativi è insomma ampio. È quanto emerge dal Report 2023 Global Private Equity di Bain & Co e ha un effetto collaterale sull’industria del wealth management: i consulenti finanziari devono evolvere rapidamente per rispondere efficacemente alla nuova domanda.
Asset poco presenti in portafoglio
Gli alternative asset sono ancora poco presenti nei portafogli degli investitori globali per una serie di fattori industriali, di conoscenza e di accessibilità, oltre ai vincoli regolamentari. Anche in Italia: dove su oltre 3.700 miliardi di euro di risparmio privato, gli investimenti in questi asset ammontano a 52 miliardi di euro.
Il trend però è crescente e il 44% degli investitori a livello globale pianifica infatti di aumentare l’allocation su questa tipologia di investimenti. Parliamo soprattutto degli asset-backed token, che democratizzeranno l’investimento in mercati oggi poco accessibili, come Debito Privato, Private Equity e Real Estate.
“In generale – – dice Daniele Funaro, Partner di Bain & Company – il mercato è oggi servito da diversi operatori finanziari caratterizzati da modelli industriali con significative differenziazioni in termini di set up organizzativo, operation, go-to market e con differenti logiche di erogazioni dei servizi di consulenza sugli investimenti alla clientela”. Servizi che rappresentano un elemento chiave per supportare le scelte di allocazione dei risparmi dei clienti Affluent e Private.
Generare valore per cliente e banca
“Sul mercato italiano sono presenti diversi modelli di consulenza – continua Funaro – con un trend comune: l’evoluzione da logiche di prodotto a quelle di portafoglio e di consulenza evoluta. La proposta di consulenza sta evolvendo da un’advisory sugli investimenti a life planning integrato, supportata da un modello più centralizzato e focalizzato su obiettivi finanziari e non solo (es. copertura bisogni assicurativi). Questo approccio consente di superare i punti di debolezza dell’advisory tradizionale e genera valore per cliente e banca”.
Secondo l’analisi di Bain, il percorso evolutivo in atto nella consulenza dovrà considerare anche nuove asset class per la clientela retail: non limitarsi solo agli asset liquidi, ma anche asset alternativi e in prospettiva digitali, per diversificare maggiormente gli investimenti e fornire differenziali di redditività. Ma serve anche una corretta educazione, soprattutto in merito alla selezione dell’investimento.
“Considerate le prospettive di crescita di questo mercato e la sua importanza per l’economia del Paese, è necessario un importante stimolo a livello normativo e fiscale per incentivare gli investitori”, continua Funaro.
“Tra le nuove asset class emergenti, i Digital Assets”, conclude Flavio Rettore, Associate Partner di Bain & Company, “peseranno sempre di più nel portafoglio degli investitori. In tale contesto, le criptovalute rappresentano un’opportunità di investimento immediata, con un volume globale di oltre 1.000 miliardi di euro. Tuttavia, il vero motore di cambiamento sarà rappresentato dagli asset-backed tokens, che permetteranno di investire in mercati oggi poco accessibili: Debito Privato, Private Equity e Real Estate. Le numerose regolamentazioni in arrivo a livello EU – che garantiranno framework armonizzati su emissione e trading, maggiore protezione per gli investitori ed una regolamentazione chiara per le Banche in termini di requisiti di capitale e test / controlli sul valore di tali assets – renderanno questi investimenti sempre più appetibili per investitori e intermediari, generando una crescita significativa nei prossimi anni”.