La nuova direttiva sulle case green per il mercato immobiliare italiano rappresenta un passo fondamentale verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica nel settore immobiliare. Questo tipo di iniziativa è cruciale per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni e per promuovere un uso più responsabile delle risorse energetiche. Inoltre, incoraggiare la costruzione e la ristrutturazione di edifici più sostenibili può portare a una migliore qualità della vita per gli abitanti e a minori costi di gestione nel lungo termine. Tuttavia, è importante che la direttiva sulle case green venga implementata in modo efficace e che vengano messe in atto misure di supporto per aiutare proprietari e conduttori ad adeguarsi alle nuove normative.
Quali gli impatti sul mercato immobiliare italiano? We Wealth ha intervistato sul tema Andrea Napoli, ceo & founder di Locare e autore del libro “La grammatica dell’affitto”, un testo che si rivolge a proprietari, inquilini e agenti immobiliari e offre una guida pratica e versatile per districarsi fra clausole contrattuali, diritto immobiliare e diritti/doveri delle parti coinvolte, al fine di chiarire ogni dubbio legato alla pratica della locazione.
Impatti della direttiva europea sulle case green sugli affitti e sulle compravendite
Dott Napoli, con l’approvazione della direttiva sulle case green, quali rischi vede lei – per proprietari e conduttori – in caso di locazioni di immobili che hanno classi energetiche sotto la D? In pratica, dopo la stretta Ue sulle classi F e G, non si corre il rischio di arrivare a un blocco di vendita e di affitto delle case più energivore?
Con l’approvazione di questa direttiva, i rischi per proprietari e conduttori di immobili con classi energetiche sotto la D potrebbero aumentare considerevolmente. Ciò potrebbe comportare restrizioni più severe sulla vendita e sull’affitto di immobili meno efficienti dal punto di vista energetico, creando ostacoli significativi per coloro che possiedono o gestiscono tali proprietà. Questo potrebbe influenzare sia il valore degli immobili che la domanda da parte dei potenziali acquirenti o conduttori, rendendo ancora più importante l’investimento in interventi di efficienza energetica fin da subito.
Le mosse da prendere per i proprietari di immobili energivori messi a reddito
In attesa che l’Italia predisponga il suo piano di intervento, cosa suggerisce di fare – fin da ora – ai proprietari di immobili energivori che detengono appartamenti messi a reddito?
In attesa che l’Italia predisponga il suo piano di intervento, sarebbe consigliabile ai proprietari di immobili energivori che detengono appartamenti messi a reddito di iniziare a valutare la possibilità di investire in interventi di efficienza energetica. Questo potrebbe includere l’isolamento termico, l’installazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento più efficienti e l’aggiornamento degli impianti per ridurre i consumi energetici. Anche se gli investimenti iniziali possono essere significativi, potrebbero portare a risparmi energetici a lungo termine e a una maggiore attrattiva degli immobili sul mercato.
Le opzioni sul mercato immobiliare italiano: acquistare, vendere o aspettare
Per chi invece non possiede ancora degli immobili a reddito, ma vorrebbe acquistarli come forma di investimento, cosa conviene fare? (aspettare che il mercato scenda, comprare appartamenti in classe A, B, e C (ma più cari), comprare e ristrutturare i più vecchi?)
Per coloro che desiderano investire in immobili come forma di investimento, ci sono diverse opzioni da considerare. Acquistare immobili in classi energetiche più elevate (A, B e C) potrebbe comportare costi iniziali più elevati, ma potrebbe anche ridurre i rischi associati alla futura normativa e aumentare il valore degli immobili nel tempo. Tuttavia, è importante valutare attentamente il mercato immobiliare locale e considerare anche l’opzione di acquistare immobili più datati e ristrutturarli per renderli più efficienti dal punto di vista energetico.
Credo che a breve assisteremo inevitabilmente a un deprezzamento di quegli immobili appartenenti alle classi energetiche più basse su cui i proprietari non siano intervenuti per migliorarne l’efficienza, quindi per rispondere alla sua domanda penso che sì, che possa essere una buona idea quella di aspettare che il mercato di queste case scenda e poi di procedere all’acquisto nell’ottica di investire per migliorarne le prestazioni energetiche.
Stima dei costi e dei lavori da fare per una casa da 100 m2 per salire di classe energetica dalla G alla D
Nella nuova direttiva non si parla più di classi energetiche, ma di ridurre l’impatto di Co2. Alla fine quindi non cambia molto. Quali potrebbero essere i costi di ristrutturazione per far salire la certificazione energetica di un immobile dalla classe F o G alla classe D? E quali interventi si renderanno necessari?
Per migliorare la certificazione energetica di un immobile dalla classe F o G alla classe D, potrebbero essere necessari vari interventi. Questi potrebbero includere l’isolamento termico delle pareti, la sostituzione di finestre e porte con modelli più efficienti dal punto di vista energetico, l’aggiornamento degli impianti di riscaldamento e raffreddamento con soluzioni più moderne e a basso consumo energetico, e miglioramenti generali dell’involucro edilizio. Il costo di una ristrutturazione di questo tipo dipende dalle dimensioni e dalle caratteristiche dell’immobile, ma potrebbe essere un investimento significativo.
Per un appartamento di 100 mq a Milano, il costo medio per portare l’immobile dalla classe energetica G alla classe energetica D potrebbe essere compreso tra i 20.000 e i 40.000 euro. Questa cifra può includere una serie di interventi come:
- Isolamento termico delle pareti interne ed esterne.
- Sostituzione di finestre e porte con modelli ad alto isolamento termico.
- Installazione di un impianto di riscaldamento e raffreddamento più efficiente.
- Aggiornamento degli impianti elettrici e idraulici per ridurre i consumi energetici.
- Miglioramento dell’isolamento dell’involucro edilizio (ad esempio, tetto e pavimento).
- Possibili aggiunte di tecnologie innovative come pannelli solari o sistemi di recupero del calore.
Il futuro del mondo delle certificazioni
Qual è l’importanza della certificazione energetica e quali rischi potrebbero esserci?
Nel mondo delle certificazioni legate all’efficienza energetica esiste un rischio di frodi che si manifesta principalmente attraverso la presentazione di certificazioni energetiche false o manipolate, le quali possono essere utilizzate per ottenere incentivi governativi o vantaggi finanziari indebite.
Le certificazioni energetiche sono fondamentali per valutare e comunicare l’efficienza energetica degli edifici e la loro autenticità è cruciale per garantire che gli interventi di efficienza energetica siano effettivamente implementati e che eventuali acquirenti o affittuari siano informati in modo accurato sulle prestazioni energetiche degli immobili.
Per mitigare questo rischio, è essenziale predisporre controlli rigorosi e procedure di verifica delle certificazioni energetiche da parte di enti pubblici competenti. Inoltre, è importante sensibilizzare i consumatori e gli operatori del settore sull’importanza di richiedere e verificare certificazioni energetiche valide e affidabili prima di prendere decisioni di acquisto o locazione di immobili.
Le autorità competenti dovrebbero adottare misure per contrastare attivamente le frodi nel settore delle certificazioni energetiche, attraverso ispezioni, sanzioni e altre azioni dissuasive contro coloro che si impegnano in pratiche fraudolente. Inoltre, potrebbe essere utile promuovere la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni sulle certificazioni energetiche, consentendo ai consumatori di accedere facilmente a dati affidabili e verificabili sulle prestazioni energetiche degli edifici.
Case escluse dalla stretta sulle case green
Le case vacanza sembrerebbero essere escluse da questa stretta, ma chi rientra in questa tipologia di immobili? Mi spiego meglio, se io ho una seconda casa al mare, o anche a Milano, che affitto con la formula dell’affitto breve ma solo saltuariamente, quindi meno di 4 mesi, sono esente dai nuovi obblighi?
Le case vacanza sembrano essere escluse dalla stretta normativa, ma è importante comprendere chi rientra effettivamente in questa categoria. Se si affitta saltuariamente per meno di 4 mesi all’anno, l’immobile al momento sembrerebbe essere esente dai nuovi obblighi, tuttavia, è possibile che in futuro vengano introdotte ulteriori regolamentazioni per migliorare l’efficienza energetica anche per questo tipo di proprietà.
Rischi di un mancato adeguamento alla direttiva sulle case green
Cosa potrebbe succedere a chi non si adegua alla nuova direttiva sulle case green? E se non avesse le risorse necessarie per procedere con le ristrutturazioni?
Chi non si adegua alla nuova normativa potrebbe essere soggetto a sanzioni e multe. È importante, quindi, che i proprietari comprendano l’importanza di adeguarsi alle nuove normative e valutino le opzioni disponibili per effettuare gli interventi necessari. Nel caso in cui non si abbiano le risorse finanziarie necessarie per procedere con le ristrutturazioni, potrebbe essere opportuno cercare finanziamenti agevolati o sfruttare incentivi governativi per interventi di efficienza energetica. Inoltre, potrebbe essere utile cercare soluzioni collaborative, come la condivisione dei costi con altri proprietari o l’accesso a programmi di finanziamento specifici per il settore immobiliare.
Gli effetti sugli immobili locati
Cosa potrebbe succedere agli immobili locati?
Se il proprietario di un immobile non rispetta la normativa in materia di efficienza energetica, l’inquilino potrebbe trovarsi in una situazione difficile.
In genere, se l’immobile non rispetta i requisiti minimi di efficienza energetica, il proprietario potrebbe essere soggetto a sanzioni o multe da parte delle autorità competenti. Tuttavia, ciò di per sé non implica necessariamente l’espulsione dell’inquilino.
In alcuni casi, le autorità potrebbero richiedere al proprietario di effettuare lavori di miglioramento dell’efficienza energetica per adeguare l’immobile alla normativa vigente. Questi lavori potrebbero comportare temporanei disagi per l’inquilino, ad esempio per la riduzione temporanea del comfort abitativo o per la necessità di trrasferirsi temporaneamente altrove durante i lavori.
Se il proprietario ignorasse le richieste delle autorità, violando la normativa, ci potrebbero essere ulteriori conseguenze legali.
Anche se l’espulsione dell’inquilino non è la prima opzione considerata, è consigliabile che lo stesso si informi sulle proprie opzioni e diritti in caso di violazione della normativa sull’efficienza energetica delle case green da parte del proprietario. Potrebbe essere utile consultare un avvocato specializzato in locazioni per valutare la situazione e adottare le azioni appropriate per proteggere i propri interessi.