Bg Suisse e Bg International, le nuove gestioni svizzere di Banca Generali
Banca Generali ha attivato nuove gestioni patrimoniali in Svizzera, nell’ambito del progetto Bg International (l’advisory arriverà nei prossimi mesi). Si tratta di un passo fondamentale nello sviluppo di Bg Suisse, «la prima banca italiana in Svizzera da 15 anni» come amano ripetere dalle parti del Leone. L’inaugurazione della sede di Lugano – in piazza della Riforma 3 – si è tenuta in data 6 maggio 2024, ora via via ci si cala nell’operatività della gestione patrimoniale. I mandati di cui la banca ha dato annuncio a circa due mesi e mezzo dall’apertura dei battenti a Lugano sono di tipo multilinea, ovvero multibooking. A guida di Mario Beccaria infatti, Il team di asset management gestirà sette nuove linee, selezionate per livello di diversificazione e capacità di raccolta.
Di cosa si tratta in pratica? «In concreto il modello multibooking permette al cliente di essere servito comodamente dal proprio banker in Italia controllando anche le posizioni sul conto svizzero, in una convergenza e trasparenza assoluta a vantaggio soprattutto del servizio alla clientela che può avvalersi così di un unico punto di riferimento già informato sulla sua storia, sulle sue esigenze e in grado di intercettare anche i nuovi bisogni», risponde Marco Bernardi, vice-direttore generale di Banca Generali. Grazie al progetto Bg International i clienti italiani della private bank guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa, potranno infatti avere un conto corrente e un conto deposito in Svizzera presso Bg Suisse cui è associato un servizio di investimento in Italia attraverso il proprio banker di fiducia.
Un’offerta alternativa e complementare a Bg Valeur
Nei fatti, un’offerta alternativa e complementare a quella già presente di Bg Valeur, la società di wealth management svizzera nata a Lugano nel 2009 e che fa capo a sua volta a Banca Generali. In tal modo Bg raddoppia la presenza e l’offerta, proponendosi come alternativa italiana per una consulenza internazionale. E lo fa raccogliendo le opportunità che il contesto dall’efficientamento dei rapporti transnazionali offre. Lo scenario pone nuove sfide, ma anche possibilità, tanto per le imprese che per i privati, in termini di gestione del rischio e diversificazione.
Prosegue Marco Bernardi: «Questo modello rappresenta una tappa significativa per la crescita della banca nell’offerta di un servizio pensato davvero sul cliente e in grado di semplificare la sua gestione finanziaria. Crediamo che la nostra capacità di innovazione unita alla figura di un banker di fiducia e all’avvio del modello multilinea possa rispondere ai bisogni delle famiglie di pianificazione e valorizzazione del risparmio sia italiano che svizzero. Nei prossimi mesi contiamo di continuare a ingrandire il team dei nostri banker a supporto nella consulenza e di investire sui territori».
Un po’ di (recente) storia su Banca Generali e la Svizzera
Il recente cammino di Banca Generali in Svizzera ha inizio nel 2019, quando la banca del Leone di Trieste acquisisce la maggioranza della fiduciaria Valeur, oggi Bg Valeur. Segue un fondamentale lavoro preparatorio per l’avvio di una nuova private bank, sotto la responsabilità del ceo Renato Santi, approdato all’ottenimento della licenza bancaria da parte della Finma (l’autorità svizzera di vigilanza) a settembre 2023, con efficacia da inizio novembre dello stesso anno. Quindi giunge la licenza per la libera prestazione dei servizi (Lps) concessa a maggio 2024 da Banca d’Italia a Bg Suisse, un indubbio acceleratore del percorso, coronato dall’inaugurazione luganese.
In conclusione, Marco Bernardi sottolinea che la centralità della relazione fra consulente e cliente rimane il tratto distintivo della nuova realtà: «I banker sono al centro del progetto. In Svizzera i nostri consulenti saranno, come in Italia, un interlocutore privilegiato per le famiglie e le imprese del territorio, in un modello di business basato su una relazione fiduciaria e di lungo periodo».
