- Negli Stati Uniti i prezzi al consumo sono scesi dal +2,5% di agosto al +2,4% di settembre, contro attese nell’ordine del +2,3%
- Ruiz: “Sottopesiamo leggermente le azioni statunitensi a causa delle valutazioni elevate e delle aspettative sugli utili troppo ottimistiche”
Con l’avvio della stagione delle trimestrali, iniziata la scorsa settimana con i conti di JpMorgan e Wells Fargo, i mercati sono rimasti in vigile attesa. A poco più di un anno dall’attacco di Hamas contro Israele, resta una “palpabile preoccupazione per gli eventi che stanno accadendo in Medio Oriente”, spiega César Pérez Ruiz, head of investments & cio di Pictet wealth management. Ciononostante, i titoli finanziari hanno registrato un balzo in Borsa dopo che alcune delle più grandi banche al mondo hanno alzato il velo sulle trimestrali e battuto le stime di Wall Street (oltre alle sopracitate JpMorgan e Wells Fargo, anche Goldman Sachs, BofA e Citi).
Fed: verso un taglio da 25 punti base
“Intanto, l’aumento delle aspettative inflazionistiche e la riduzione delle previsioni per i tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve hanno permesso al tasso degli Us Treasury a 10 anni di tornare nuovamente sopra quota 4%, mentre il dollaro Usa si è rafforzato”, ricorda Ruiz. Sebbene il rapporto Cpi di settembre abbia mostrato un’inflazione negli Stati Uniti superiore alle aspettative (i prezzi al consumo sono scesi dal +2,5% di agosto al +2,4% di settembre contro attese nell’ordine del +2,3%) secondo l’esperto i prezzi dovrebbero continuare a scendere, spianando la strada a una nuova sforbiciata al costo del denaro firmata Federal Reserve a novembre. Più precisamente, le attese ruotano intorno a un taglio da 25 punti base, anche se “molto dipenderà comunque dall’andamento dell’economia”, precisa Ruiz.
La strategia di Pictet wm sulle azioni Usa
A tal proposito, l’ultimo sondaggio della National federation of independent business mostra come le piccole imprese statunitensi stiano affrontando un periodo di grande incertezza. Un’incertezza “ai massimi storici”, ricorda Ruiz. Senza dimenticare l’aumento degli interessi medi pagati sui prestiti. Secondo l’esperto, l’incertezza potrebbe in effetti svanire con le elezioni presidenziali del 5 novembre, ma occorre tenere presente che il Russell 2000 ha recentemente iniziato a seguire nuovamente l’andamento dell’S&P 500. Fatte queste premesse, l’attuale strategia di Pictet wealth management è quella di sottopesare leggermente le azioni a stelle e strisce a causa di valutazioni ritenute elevate e attese sugli utili definite troppo ottimistiche.
“Siamo invece positivi sulle operazioni di M&A e segnaliamo l’acquisto in cash di un’azienda produttrice di litio da parte di una delle più grandi compagnie minerarie a livello mondiale, effettuato la scorsa settimana”, aggiunge Ruiz. Quanto invece alla Cina, in mancanza di dettagli sugli stimoli fiscali annunciati dalle autorità cinesi nelle scorse settimane, l’Msci China è sceso del 7,0%. In più, gli ultimi dati sull’indice dei prezzi al consumo e sull’indice dei prezzi alla produzione “hanno continuato a indicare una domanda interna debole”, fa presente Ruiz. “I mercati cinesi rimangono quindi volatili”, avverte in conclusione l’esperto.