Gli amanti della tecnologia saranno presto soddisfatti. La maggior parte dei cimeli esposti nelle sale dell’ormai dismesso Living Computers: Museum + Labs (LCM+L) – fondato nel 2012 a Seattle da Paul Allen e chiuso definitivamente durante la pandemia del 2020 – verranno offerti all’asta questo settembre da Christie’s New York.
Le vendite precedenti e la nuova asta dedicata alla “Gen One”
Non è la prima volta, però, che la collezione del co-fondatore di Microsoft passa agli incanti. Ricordiamo infatti i due precedenti, entrambi realizzati dalla già citata Christie’s. Nel novembre del 2022, la casa d’aste aveva totalizzato il record per la vendita più cara di sempre di una collezione privata (con la significativa cifra di 1,6 miliardi di dollari) grazie all’arte di Allen. La seconda tranche di opere (ricomprendente sette lavori del ventesimo e ventunesimo secolo) è stata invece aggiudicata nel maggio 2023 per poco meno di 89 milioni di dollari.
La nuova asta Gen One: Innovations from the Paul G. Allen Collection – i cui proventi andranno interamente in beneficienza – sarà invece suddivisa in tre parti (per un totale di 150 collectibles) e focalizzata sulle tecnologie di prima generazione e sulla storia delle esplorazioni spaziali. La curiosità di Allen si è sempre estesa oltre alle innovazioni legate al mondo dei computer: Paul ha infatti dichiarato di tenere particolarmente “all’evoluzione del genere umano” in un mondo dove “ciò che è possibile viene continuamente ridefinito”.
Collezione Paul Allen, “L’ingenuity” (e i top lot)
La prima parte dell’asta, che si terrà live il 10 settembre nella sede di Rockefeller Center, è la Pushing Boundaries: Ingenuity from the Paul G. Allen Collection, che proporrà agli appassionati 36 oggetti da collezione. Il pezzo più importante della serata (e potenziale top lot del combinato delle tre aste) sarà la lettera scritta nel 1939 da Albert Einstein indirizzata al presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt, con cui il celebre scienziato informava il politico dell’impegno profuso dai tedeschi per la creazione di una nuova e potente bomba tramite fissione nucleare. La lettera (la cui copia più lunga si trova oggi nella Franklin Roosevelt Library di New York), verrà offerta in asta con una stima compresa tra i 4 e i 6 milioni di dollari.
Altro oggetto da collezione interessante è la copertura della tuta spaziale indossata da Edward White (il primo astronauta a “passeggiare” nello spazio) per il ritratto ufficiale lui scattato dalla NASA nel 1964, poco prima della missione Gemini. La tuta – perfettamente progettata per essere resistente alle alte temperature ma anche “facilmente manovrabile” – verrà offerta in sala con una stima d’asta compresa tra gli 80.000 e i 120.000 dollari.
Le aste online: dalla storia dei computer alla space art
Le due aste online, ovvero la Firsts: The History of Computing from the Paul G. Allen Collection e la Over the Horizon: Art of the Future from the Paul G. Allen Collection, sono state aperte sul sito di Christie’s il 23 agosto e chiuderanno il 12 settembre prossimo. La prima, totalmente focalizzata sull’evoluzione dei computer, include sia alcuni iconici super (come il CDC-6500 e il Cray 2) che minicomputer (quali l’Altair 8800 e l’Apple-1). Uno dei lotti più importanti è sicuramente il DEC PDP-10, ideato nel 1971 (come seconda versione del PDP-10, lanciato nel 1959) alla Computer Center Corporation (CCC) di Seattle.
Allen (che rimane uno dei protagonisti della rivoluzione tecnologica, grazie al lancio di MS-DOS nel 1981 e Windows nel 1985) era particolarmente affascinato dal PDP-10 (creando uno dei primi prodotti Microsoft proprio su di esso), arrivando a collezionarlo e restaurarlo nel corso degli anni. Il PDP-10 è attualmente offerto online con una stima d’asta compresa tra i 30.000 e i 50.000 dollari. Una cifra decisamente più alta è invece quella proposta per l’Apple-1, con stima di 300.000 – 500.000 dollari (e bids che ad oggi hanno raggiunto i 280.000 dollari), e per il supercomputer Cray-2 (stimato tra i 250.000 e i 300.000 dollari).
La seconda asta online è invece dedicata al futuro, ed in particolare ai viaggi interplanetari come immaginati da artisti e pensatori del ventesimo secolo (tra i tanti ricordiamo Chesley Bonestell, Robert McCall, George Gibbs e Fred Freeman). Qui, uno del lotti più interessanti è sicuramente il quadro Saturn Viewed from Titan (1952), di Chesley Bonestell. L’artista, da molti ritenuto il padre della “space art“, è infatti riuscito a creare un’immagine realistica dello spazio anni prima che l’uomo mettesse piede sulla luna. Il dipinto, stimato tra i 30.000 e i 50.000 dollari, è oggi fermo a un’offerta da 30.000 dollari.