Un decennio a prova di tecnologia

La sviluppo avanza, le necessità cambiano, la velocità aumenta e la tecnologia pare essere la chiave primaria per stare dietro all’evoluzione. Sarà così anche nel prossimo decennio?

Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet sono solo i quattro nomi più noti del successo del settore tecnologico che da inizio anno ha registrato performance comprese tra il +20% e il +85%. A cambiare, oltre che le condizioni di mercato, è stata anche la percezione del comparto tech da parte degli investitori, che si sono lasciati indietro i brutti retaggi della bolla anni 2000, trasformando l’asset in una classe di attivo difensiva.

La tecnologia permea così ogni area della quotidianità, divenendo condizione fondamentale per assicurare l’attività lavorativa da remoto, il sostentamento delle famiglie in tempi di lockdown e l’interazione personale a distanza. Una tendenza che, sottolineano gli esperti, non si placherà ma, anzi, si consoliderà nel tempo.

Tecnologia e cambi di vita

Cambiate le abitudini di vita delle persone, anche il mercato ha subito importanti trasformazioni. In primis, l’attenzione delle aziende a nuove aree di sviluppo prioritarie.
Store online e non più fisici; pagamenti digitali senza contanti; consulenza a distanza senza il vincolo della presenza. E ancora sviluppo di software, sistemi di protezione e tutela informatica, servizi di streaming, applicazioni e protezione delle informazioni personali.

“Il virus e il suo impatto sulla società hanno accelerato il cambiamento” hanno commentato gli esperti di T. Rowe Price. “Tra i principali beneficiari di questa tendenza, commercio elettronico, sviluppatori di software e piattaforme di pagamento digitali, settori chiave che stanno contribuendo alla trasformazione. Ma anche social network e servizi di streaming video per lavoro, compleanni e primi appuntamenti. Non da ultima, la cybersicurezza, la tutela di dati e privacy in un mondo sempre più interconnesso”.

Tecnologia e Social network

Come riportato da David J. Eiswert, portfolio manager di T. Rowe Price, nel primo periodo di lockdown “la messaggistica di Facebook è aumentata di oltre il 50% a marzo, mentre le chiamate vocali e video sono più che raddoppiate su Messenger e WhatsApp”.

A registrare nuovi record anche “la comunicazione, l’intrattenimento, il commercio, l’assistenza sanitaria e l’istruzione, diventati all’improvviso digitali, con un ordine di grandezza che non avremmo mai immaginato nel breve termine” ha aggiungo Eiswert.

Tecnologia, Facebook (e #Adv)

La centralità dei social network e il ruolo delle app è stato inoltre sottolineato dall’interesse che la politica ha iniziato a mostrare. Anzitutto, a livello di propaganda politica. Reduce dalle accuse subite nell’anno 2016 -sul mancato controllo di contenuti fake o eccessivamente propagandistici-, Facebook ha annunciato controlli più serrati e rimozione o chiusura di gruppi e contenuti atti a fomentare odio. Una mossa legata anche alla decisione di alcune big companies Usa che, come nel caso di Unilever, hanno deciso di rimuovere il budget destinato alla pubblicità su Facebook, Instagram e Twitter per il resto del 2020 in risposta ad una community eccessivamente aggressiva e smodata.

L’adozione di tecnologie smart condurrà comunque le aziende verso “cambiamenti duraturi” e a una nuova scala di priorità. Tra queste, il posizionamento organico delle società sui motori di ricerca online e, in generale, su internet (tramite investimenti, in larga parte pubblicitari).

Tecnologia, e il cruccio TikTok

Mentre tra un blocco e l’altro il profilo del presidente americano, Donald Trump, rimane aperto, sul fronte social si consuma un’altra battaglia. E’ quella di TikTok, app cinese di proprietà della società tecnologia ByteDance, messa al bando dal Tycoon (con blocco delle attività da metà settembre 2020) perché metterebbe a rischio i dati degli utenti americani (rendendoli poi al governo di Pechino). Il Presidente ha dato tempo 45 giorni dall’inizio di agosto per l’acquisto del business da parte di un’azienda americana, raccogliendo a stretto giro l’interesse dei colossi Microsoft (assieme alla multinazionale Wallmart) e Oracle.

Dal canto suo, ByteDance ha presentato azione legale di fronte al tribunale a stelle e strisce, per essere stata privata di un giusto processo nell’iter, respingendo inoltre l’accusa di essere una minaccia alla sicurezza nazionale Usa; Pechino ha invece

Tecnologia e top 5

In un ambiente finanziario già altamente apprezzato sul fronte tecnologico, il secondo e il terzo trimestre 2020 hanno ulteriormente rinvigorito le valutazioni, spiazzando gli investitori meno avvezzi a strategie in stile momentum (coloro che ritengono che gli investimenti che performano bene continueranno a dare soddisfazioni).

Il calcolo è presto fatto andando a vedere il peso delle prime cinque società dell’indice S&P 500 (Apple, Amazon, Microsoft, Alphabet, Facebook) superiore al 20% della capitalizzazione complessiva del paniere, aumentate del 37% nei primi sette mesi quest’anno; tutte le altre azioni dell’S&P 500 sono contestualmente diminuite del 6%. La società di Cupertino, la più apprezzata in termini di market cap, è arrivata a toccare i due mila miliardi di dollari di capitalizzazione, a due anni di distanza dal primato da mille miliardi.

Tecnologia a effetto palla di neve

Il trend senza precedenti registrato dalle big di settore (che ha infuso fiducia anche ai competitors di minori dimensioni) si lega al fatto che le persone fanno ormai più acquisti su Amazon che non offline, fanno clic su un annuncio di Google o Facebook e non su un giornale, pagano il conto con un iPhone senza metter mano al portafoglio. Le aziende tech, in tal modo, ricevono una quota maggiore di spesa nell’economia e guadagnano profitti sempre maggiori.

“L’adozione di tecnologie intelligenti ha l’effetto di una palla di neve, con caratteristiche tipiche di un monopolio naturale, tra cui economie di scala per la redditività e barriere all’ingresso elevate”.

Tecnologia e cloud

A livello operativo, tra le realtà che presentano le migliori opportunità di crescita spiccano il settore dell’e-commerce (specie i player multi-format), i software e le piattaforme di pagamento e i servizi di streaming video.

Le aziende si stanno spostando sempre più verso il cloud, i cloud meeting e lo smart working, non come soluzione temporanea, ma come organizzazione funzionale e permanente. A beneficiarne, piattaforme di video conferenza e telecomunicazioni, prima tra tutte Zoom (i cui ricavi sono quasi quadruplicati nel secondo trimestre 2020). Il lavoro da remoto compie concreti passi avanti, ad esempio con l’attuazione della firma digitale, anche in settori più tradizionali come quello finanziario assicurativo. Parallelamente, cresce la richiesta di soluzioni rapide e potenziate.

In un contesto in cui il blocco da coronavirus ha messo in discussione il sistema delle supply chain sovranazionali e la guerra commerciale ha posto condizioni stringenti sul commercio tra Paesi, molti produttori e sviluppatori hanno completamente internalizzato lo studio e la produzione di devices, incrementando così la propria expertise. La stessa Apple ha annunciato la decisione di produrre internamente i propri chip, staccandosi così da Qualcomm, tra i primi fornitori di Huawei.

Tecnologia, hardware e cybersec

Per l’infrastruttura hardware e dei semiconduttori si apre una nuova fase: i player che riusciranno ad affrancarsi dovranno essere più veloci, più reattivi e più economici. Il crescente ricorso alla tecnologia da remoto determinerà inoltre una maggior attenzione sulla questione di privacy e trattamento personale dei dati, fondamentale per l’Occidente, poco percepita in Oriente.

“Se da un lato molti dei ‘secular grower’ più famosi hanno chiaramente beneficiato degli effetti del lockdown dovuto alla pandemia” hanno precisato da T. Rowe Price, “altre società disruptive hanno dovuto ‘mettere in pausa’ e rimandare la propria crescita”.

A tal proposito, “crediamo che gli investitori dovrebbero ampliare il proprio orizzonte e cercare queste opportunità, guardando al di là delle piattaforme internet che hanno guidato il rally dei mercati negli ultimi mesi. A nostro avviso, infatti, molte di queste società a ‘crescita ritardata’ dovrebbero ottenere ottime performance quando le economie globali riapriranno completamente”.

Tecnologia e banda larga

Tra le aree di sviluppo più interessanti, la banda larga. Ciò “potrebbe aiutare i fornitori di connessione via cavo a banda larga a sottrarre quote di mercato alle reti ADSL e allo stesso tempo consentire loro di offrire ai clienti esistenti velocità di connessione più elevate, ovviamente a costi maggiori”. Una domanda che sarà spinta dall’utilizzo sempre più marcato di piattaforme di streaming (Netflix ne è l’esempio) e gaming (Call of Duty, per citarne uno).

Tecnologia e 5G

Seconda area di interesse, la tecnologia 5G, immune alla crisi. “Stiamo monitorando con attenzione le opportunità legate allo sviluppo delle reti cellulari 5G, che è proseguito nonostante la pandemia. Tra i principali beneficiari vi saranno sicuramente le società di torri di telecomunicazione. In particolare, T-Mobile e Dish hanno investito significativamente in questo ambito e dovranno acquistare traffico sulle torri per far fruttare questi investimenti”.

Il 5G, inoltre, “dovrebbe spingere un ciclo positivo nel settore degli smartphone entro la fine del prossimo anno”, considerato come i nuovi standard richiedano cambiamenti significativi nella struttura interna dei cellulari. Nei piani di Apple, la produzione di 75 milioni di iPhone entro il 2020.

Tecnologia, come investire

“In un contesto di grande incertezza come quello attuale” hanno commentato Nabil Hanano, Associate Portfolio Manager, Global Equity division, e Jim Stillwagon, Portfolio Manager, U.S. Equity, T. Rowe Price, “è più importante che mai individuare sui mercati azionari i ‘secular grower’ – vale a dire le società che stanno facendo leva sulla tecnologia o per strappare quote di mercato ai competitor o addirittura per creare mercati del tutto nuovi, garantendosi una minore dipendenza dalla salute complessiva dell’economia”.

In conclusione

Nonostante i mercati possano confermarsi molto volatili nei prossimi mesi, eventuali sell-off (anche nel comparto tecnologico) possono offrire l’occasione per entrare nel segmento o aggiornare il proprio portafoglio. La tecnologia è un trend secolare

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