Questa crisi è diversa dalle altre. A provarlo, gli Stati Uniti che, diversamente dal passato, stanno incontrando oggi maggiori ostacoli nella fase di ripresa post contrazione economica. Le ragioni sarebbero da ricercare, a detta di Tomasz Wieladek, Economista internazionale, T. Rowe Price, nel fatto che le recessioni passate sono state anzitutto provocate da un “accumulo di sbilanciamenti economici nelle fasi avanzate del ciclo di business”, con le autorità statunitensi che non solo hanno implementato politiche fiscali e monetarie aggressive per mitigare tali recessioni, ma che hanno parallelamente adottato misure mirate a risolvere gli sbilanciamenti in questione.
Altro fattore non secondario, la flessibilità del mercato del lavoro americano, che in passato ha contribuito a velocizzare il ricollocamento dei lavoratori dai settori in contrazione a quelli in crescita, accelerando la ripresa (diversamente che in Europa, dove la maggiore rigidità del mercato del lavoro scoraggia le società ad assumere lavoratori all’inizio della ripresa), ma che questa volta potrebbe fallire.
Europa vs Usa: Bruxelles vince su Washington
L’azione combinata dei Paesi europei che -in primis, l’Italia- hanno disposto il blocco totale delle attività e l’utilizzo di misure preventive (obbligo di mascherine e distanziamento sociale) hanno determinato un cambio delle dinamiche storiche. La decisione di adottare lockdown più rigidi e più duraturi, a detta dell’esperto, “potrebbe implicare una sovraperformance dell’economia europea rispetto a quella statunitense nel breve periodo e contestualmente un rafforzamento dell’euro”, oggi attorno a quota 1,18, in rialzo dell’8,5% da fine maggio contro il dollaro americano.
Francoforte, New York e il ruolo della fiducia
L’approccio più cauto adottato dalle politiche d’Europa, assieme al sostegno massivo fornito dalla Commissione di Bruxelles e dalla Bce di Francoforte, potrebbero risultare vincenti nella seconda metà dell’anno. Ruolo centrale di questa crisi sarà giocato dalla fiducia dei consumatori e dal tempismo delle amministrazioni locali, ha aggiunto Wieladek, che non dovranno rimuovere i lockdown troppo in fretta, ma che non potranno nemmeno mantenerli troppo a lungo, per evitare una serie di default concatenati.
“Il mantenimento di tassi di contagio bassi ha rafforzato la credibilità dei governi europei nel controllo del virus. Ciò aiuterà sicuramente i consumatori a riacquistare fiducia sul poter tornare alle proprie abitudini pre-crisi”.
Nel complesso, ha concluso l’esperto, “credo che vi sia una possibilità molto migliore di un rimbalzo rapido nella fiducia dei consumatori europei, che potrebbe generare una sovra performance economica dell’Europa rispetto agli Usa nel breve termine.
Investire nel breve termine: euro in forze
Mentre Donald Trump, preso dalle questioni elettorali, risolleva le borse annunciando nuove sperimentazioni nella cura del nuovo coronavirus (l’utilizzo di plasma ‘immune’ nei pazienti che hanno contratto il covid-19), nel breve termine l’euro potrebbe continuare a sovraperformare rispetto al dollaro grazie ad una risposta monetaria e fiscale più incisiva.