Effetto dollaro debole: come orientarsi sui mercati

La debolezza strutturale del dollaro nel 2021 aprirà nuove opportunità sul mercato, incrementando alcuni trend già consolidatisi nel corso del 2020. Su quali attività orientare il proprio portafoglio?

Con un ribasso dell’indice del dollaro attorno al 7% ed un euro apprezzatosi contro la divisa americana del 10% circa, il biglietto verde chiude un 2020 nel segno della debolezza.
I fattori sono da ricercarsi anzitutto nel quadro macroeconomico. L’enorme ammontare di stimoli monetari e il basso livello dei tassi di interesse (portati a zero dalla Federal Reserve nel marzo 2020, con un ribasso storico di 100 punti base) hanno tolto sostegno alla divisa, serrando il vantaggio di rendimento reale tra Treasury americani e gli altri titoli di Stato delle economie avanzate.
Vi sono poi le imponenti misure governative a sostegno dell’economia poste in essere per contrastare gli effetti della pandemia. Montagne di debito dalle quali sarà difficile rientrare senza pagarne lo scotto (complessivamente, due tranches di stimoli fiscali nel 2020 da parte dell’amministrazione Trump da 2,3 mila miliardi e 900 miliardi di dollari, e il recente piano da 1,9 mila miliardi annunciato dal neo insediato presidente, Joe Biden).
Infine, l’effetto guerra commerciale che, de-localizzando filiere produttive e catene di approvvigionamento, porterà tendenzialmente flussi di capitali in entrata minori.

Effetto dollaro debole: conseguenze sui mercati

In tale contesto, “le attività di reddito fisso al di fuori degli Stati Uniti, in particolare il debito societario dei mercati emergenti denominato in valute locali, potrebbero offrire opportunità per gli investitori obbligazionari globali nel 2021” ha commentato Mark Vaselkiv, Chief Investment Officer, Fixed Income di T. Rowe Price.
Un dollaro Usa più debole potrebbe inoltre “aumentare potenzialmente i rendimenti degli asset denominati in valute locali per gli investitori che hanno il dollaro come valuta di riferimento, migliorando potenzialmente l’affidabilità creditizia degli emittenti di obbligazioni in valuta forte”.
A detta di Vaselik, fattori chiave come i tassi di interesse, tassi di crescita e liquidità monetaria relativa suggeriscono che la tendenza al deprezzamento del biglietto verde potrebbe continuare lungo il 2021.
“Storicamente, i cicli valutari del dollaro Usa hanno avuto la tendenza a durare per periodi di tempo significativi e questo è di buon auspicio per le allocazioni internazionali, non solo nel reddito fisso, ma anche per i titoli azionari che generano gran parte dei loro utili al di fuori degli Stati Uniti“.
Un ultimo appunto: a fronte del calo delle importazioni e dei prezzi delle materie prime (del petrolio in primis), la maggior parte dei governi asiatici, escluso il Giappone, è riuscita a preservare il saldo delle proprie partite correnti “e questo dovrebbe essere di buon auspicio per le valute asiatiche”. La debolezza del dollaro americano, infatti, ha storicamente favorito i rendimenti del mercato azionario asiatico” hanno concluso da T. Rowe Price.

 
Sfoglia qui il Global Market Outlook 2021 di T. Rowe Price

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