Debito asiatico, un mercato quadruplicato in dieci anni

Il debito asiatico registra buoni rendimenti e interessanti valutazioni sulla scia di una precoce (e veloce) ripresa. A guidare la crescita, la crescente attenzione degli investitori e delle autorità per la sostenibilità

“Negli ultimi dieci anni il mercato del debito asiatico è più che quadruplicato e oggi vale oltre 1200 miliardi di dollari”. Lo spiega Joep Huntjens, Head of Asian fixed income di NN Investment Partners. “Nonostante le prospettive di crescita dei mercati asiatici, le valutazioni sono ancora interessanti e gli spread creditizi decisamente più alti rispetto alle corrispondenti sottoclassi a reddito fisso dei mercati sviluppati. In sostanza, le potenzialità dei bond asiatici derivano dai tassi di crescita di questa economia, le dimensioni e il livello di diversificazione sempre maggiori e le valutazioni allettanti”.

Debito asiatico pronto per una crescita a lungo termine

È la crescita sul lungo periodo il motivo principale per investire in obbligazioni asiatiche. La regione, poi, ha ben superato il test della pandemia e “offre ora un quadro macroeconomico solido e dinamico”, continua Huntjens. Questa ripresa “è un ottimo presagio per la reddittività del settore corporate asiatico, perché i fondamentali ne sono usciti rafforzati”. Anche la domanda per questa asset class, che è sempre stata “costante e robusta”, dopo il sell-off di marzo 2020 ha registrato una ripresa grazie ai buoni rendimenti dei titoli e alle loro interessanti valutazioni. Ma, oltre a crescere di dimensioni, “il debito asiatico sta anche maturando e diventando più mainstream: questo dovrebbe comportare una riduzione del premio al rischio che si paga per questa asset class”, spiega Huntjens.

Debito asiatico sempre più Esg

Il debito asiatico può essere interessante anche per quegli investitori alla ricerca di un’asset class dall’impatto positivo sull’ambiente e la società. Anche se “le aziende asiatiche in media non hanno profili Esg stellari e per questi mercati trovare i relativi dati è più difficile rispetto all’Europa, la situazione sta migliorando e il rafforzamento dei profili e dei dati Esg dovrebbe continuare”, continua Huntjens. “A richiederlo sono sia gli investitori sia le autorità che stanno disciplinando il settore. Una maggiore attenzione ai fattori Esg da parte di chi investe finirà per ridurre il costo del capitale per gli emittenti che gestiscono bene la transizione e migliorerà la sostenibilità in generale”.

Sostenibilità e 25 anni di esperienza, perché NN IP

In NN IP la sostenibilità è elemento centrale e trainante delle scelte di investimento. “Pensiamo che abbia senso effettuare un’analisi seria dei profili Esg in Asia ancor più che nei mercati sviluppati”, aggiunge Huntjens. “La facciamo con due strumenti. In primis, con il nostro NN IP Esg Lens, un tool tecnologico, obiettivo, affidabile e unico nel suo genere, che si basa sulla combinazione di input umani e automatizzati, big data e informazioni ottenute dalle policy aziendali. E poi con l’Emerging Debt Esg Corporate Scorecard, che consente di effettuare approfondite analisi su aziende che hanno uno storico controverso o che a prima vista non hanno un buon profilo Esg”.

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