Ampio, diversificato, in crescita: è il debito emergente

Il comparto del debito emergente vale già oltre 5 mila miliardi di dollari, ma l’asset class è destinata a crescere nei mesi a venire dato il contesto attuale di tassi di interesse bassissimi. Con particolare riguardo alla sostenibilità

“Un asset class ampia, diversificata e in crescita”: sono queste le parole con cui Marcin Adamczyk, Head of Emerging Markets Debt di NN Investment Partners, descrive il debito emergente. Un comparto che “vale già oltre 5 mila miliardi di dollari”. Vediamo quali sono le sue caratteristiche nell’ultima puntata di Solo10.

Debito emergente, cosa comprende?

Il debito emergente “comprende i titoli cinesi e indiani, ma anche quelli di paesi più piccoli, africani e caraibici, che sono un po’ al debutto nel sistema finanziario mondiale. Al suo interno vi si trovano più di 80 paesi, tutti in fase di evoluzione e con un panorama di strumenti finanziari piuttosto fluido”, spiega Adamczyk.
“L’asset class”, continua Adamczyk, “è destinata a crescere nei mesi a venire: dato il contesto attuale di tassi di interesse bassissimi, il debito dei mercati emergenti è l’ultima spiaggia per chi cerca i rendimenti, con tassi che vanno dal 5 al 7% in funzione della tipologia. Il 2021 dovrebbe essere l’anno della crescita, che sarà un toccasana per i fondamentali dei mercati emergenti che, come gli altri paesi sviluppati, a causa del Covid-19 hanno dovuto creare più debito: ci penserà la crescita a risanare la situazione”.

Un asset class in crescita nel 2021

In quanto a sottoclasse, il segmento high yield in valuta forte “dovrebbe recuperare le posizioni perdute e gli spread: il tutto dovrebbe essere sostenuto dall’outlook positivo dei prezzi delle commodity”. Per quanto riguarda la dispersione geografica, occhi puntati sull’Asia, che “secondo le nostre attese sarà la locomotiva della crescita, con numeri fino all’8%”, spiega Adamczyck. Un trend continuerà a fare da padrone, a prescindere da sottoclassi e aree geografiche: i temi Esg. “Ci aspettiamo che le emissioni Esg, per cui i green bond, le obbligazioni sostenibili e gli impact bond acquistino sempre più peso: la domanda si sposterà proprio su questo versante”.

Il debito emergente è sempre più verde

Le tematiche legate alla sostenibilità sono infatti “sempre più importanti per gli investitori, che chiedono di includere una valutazione dei fattori Esg. Nel caso dei mercati emergenti, non basta fare un copia e incolla di quello che si farebbe per un mercato sviluppato, ma serve un approccio tagliato su misura”, continua Adamczyck. “Ad esempio, noi siamo passati da un approccio che ci ha visti concentrati negli ultimi 10 anni sulla governance a uno che adotta un’ottica Esg e approfondisce in modo strategico e rigoroso tutte e tre le dimensioni. Nella nostra Esg Lens abbiamo in particolare due strumenti di analisi principali: il development score e lo stability score. Questi potenziano notevolmente la capacità predittiva e esplicativa del modello, soprattutto nel caso di paesi meno sviluppati e con rendimenti più elevati”.

L’esperienza di NN Investment Partners

In NN IP ci occupiamo di debito emergente da più di 27 anni”, conclude Adamczyck. “Crediamo che una ricerca rigorosa sui fondamentali e un team dedicato di analisti dislocato in tutto il mondo ci permetta di scoprire quelle opportunità ancora sottostimate nel debito emergente, in modo da poter battere il benchmark prefissati. Grazie al nostro team di 26 professionisti siamo in grado di lavorare 24 ore su 24, in modo da accedere alla migliore liquidità disponibile sul momento”.

 

Guarda l’ultimo NN IP Solo10.  “Botta e risposta”
con Marcin Adamczyck, Head of Emerging Markets Debt 

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