Aziende: ecco come stabilire un obiettivo climatico

Il budget di emissioni di carbonio che il mondo può ancora permettersi di produrre si sta sensibilmente riducendo negli anni, ma le aziende possono contribuire a fermare il cambiamento climatico. Lyxor ETF spiega come

Nel 2018, il Gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico stimava che il budget di carbonio residuo a livello globale compatibile con una probabilità del 66% di contenere il riscaldamento climatico entro gli 1,5°C fosse pari a 570 gigatonnellate di CO2. Ovvero, con buone probabilità sarebbe stato possibile contenere il riscaldamento globale in linea con gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi nel 2015 solamente se le aziende di tutto il mondo avessero rispettato congiuntamente tale soglia nelle emissioni totali di carbonio. Le ultime stime, risalenti ad agosto 2020, mostrano come il budget si sia ridotto ulteriormente, aggirandosi intorno alle 310 gigatonnellate di CO2. Urge sempre più un’azione congiunta, consistente e corente da parte dei diversi attori coinvolti, imprese in primis. Ma cos’è il budget di carbonio per un’azienda? E come si possono stabilire gli obiettivi climatici corporate? Lo illustrano gli esperti di Lyxor ETF nella nuova Guida agli investimenti sul clima.

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Cos’è il budget di carbonio? E quale il suo ruolo per le aziende?

Il budget di carbonio è quel bilancio che indica quanta CO2 il mondo può ancora ‘permettersi’ di immettere nell’atmosfera per avere la chance di contenere l’aumento della temperatura globale entro la soglia dei +1,5°C. È un dato molto sensibile per le aziende, perché indica “la quota individuale di emissioni di CO2 che un’impresa può emettere prima che il riscaldamento superi una soglia specifica, in uno scenario in cui tutte le organizzazioni che producono emissioni hanno fissato il proprio budget di carbonio”, spiegano gli esperti di Lyxor ETF.

 

Cosa sono gli Science based targets (Sbts)?

La Science based targets initiative è un’iniziativa istituita in collaborazione tra il Cdp (il Carbon disclosure project, un ente no profit britannico fondato nel 2000 che gestisce una piattaforma di disclosure delle emissioni a livello globale, di cui fanno parte oltre 8,4 mila aziende), il Global Compact dell’Onu, il World Resources Institute e il World Wide Fund for Nature. Lo scopo? “Dotare il processo di definizione degli obiettivi climatici per le imprese di rigore scientifico. Avvalendosi delle ricerche climatologiche più recenti, l’Sbti definisce gli Sbts per aiutare le aziende a fissare i propri target di riduzione delle emissioni di gas serra e allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, aggiungono gli esperti di Lyxor ETF.

 

Come stabilire l’obiettivo climatico di un’azienda? Il caso Tesco

“La definizione degli Sbts avviene secondo un approccio top-down. Le società possono scegliere fra tre diversi scenari di riscaldamento globale: 2°C, sotto i 2°C e 1,5°C senza o con ridotte possibilità di sforamento, lo scenario ideale secondo l’Accordo di Parigi”.
Ad esempio, già nel 2006 Tesco, catena di supermercati britannica con oltre 6 mila punti vendita sparsi in Europa e in Asia, ha fissato i suoi primi obiettivi di decarbonizzazione a livello aziendale. “Dopo l’Accordo di Parigi, Tesco ha rivisto gli sforzi messi in campo e, grazie agli Sbts, ha adottato obiettivi assoluti di riduzione più ambiziosi nel medio-breve termine. Avendo investito più di 700 milioni di sterline nell’aumento dell’efficienza energetica e di refrigerazione a partire dal 2006, la società è riuscita ad abbassare le emissioni di negozi e centri di distribuzione del 41% per metro quadrato, nonché a conseguire riduzioni assolute anche rispetto al suo scenario di base del 2006 malgrado la notevole espansione della superficie dedicata alla vendita”.

Approfondisci gli altri capitoli:
sfoglia e scarica la Guida agli Investimenti sul Clima di Lyxor ETF

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