Parigi, Londra, New York: la grande fuga dalle città

La pandemia da coronavirus potrebbe segnare la fine dell’urbanizzazione e, per un certo periodo, frenare la migrazione verso le città che ha caratterizzato tutta la nostra epoca sin dalla Rivoluzione Industriale. In tal senso, “il 2020 segnerà il picco dell’urbanizzazione”

Mediamente il 50% della popolazione mondiale vive oggi nei centri urbani, con punte massime del 90% in Giappone ed una urbanizzazione più rada in paesi come l’India (35%). Abitare in città offre una serie di benefici, tra cui maggiori possibilità lavorative, soluzioni abitative più smart, spostamenti brevi ed un migliore grado di educazione/formazione.
A fronte dei recenti sviluppi, hanno tuttavia precisato gli esperti di Lombard Odier Investment Managers, “riteniamo che alcuni trend strutturali abbiano modificato queste dinamiche e che il 2020 segnerà il picco dell’urbanizzazione”.

Trend: fuga dalle grandi città

Parigi, Londra e New York sembrano essere tra le prime città interessate da questa nuova tendenza: a fronte della prima ondata, spiegano gli esperti, una percentuale pari al 10% dei residenti ha iniziato a spostarsi altrove. Con il crescente sviluppo tecnologico e app avanzate di comunicazione da remoto (Zoom in primis), molti stanno optando per un cambio, passando dall’Île de la Cité ad uno château immerso nel verde. Oltre a lasciarsi dietro prezzi maggiorati, il passaggio alle zone extra urbane porta tendenzialmente maggior tranquillità e minor inquinamento.

Nuovi investimenti: giardino in trend

“Per gli investitori, la tendenza alla de-urbanizzazione rappresenta un promettente driver di crescita per i rendimenti degli investimenti” ha commentato Henk Grootveld, Head of  Trends Investing. “Cresce la domanda di abitazioni di nuova costruzione fuori città, il mercato del ‘fai da te’ è più florido che mai e le attrezzature da giardino sono molto più richieste rispetto all’epoca pre-covid”.
Secondo le analisi di LOIM, i baby boomer “benestanti” saranno tra i primi cittadini a fare i bagagli, seguiti da millennials e famiglie giovani che hanno l’opzione del telelavoro. “Difficilmente l’esodo invertirà il suo corso a breve: ad alimentarlo sono trend di lungo periodo come l’invecchiamento demografico, la Zoom economy e lo spettro del virus, che probabilmente continuerà ad aleggiare anche quando il covid sarà stato debellato da un pezzo”.

 
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