Quanto pesano $3 mila miliardi sui mercati (e in portafoglio)

Nuovi record per il bilancio della Fed, salito oltre i 7 mila miliardi di dollari a giugno. Dopo le misure monetarie assunte in seguito alla Grande crisi finanziaria 2008 era arrivato a toccare i $4,5 mila miliardi. Cosa c’è di diverso ora?

Tre mila miliardi di dollari. E’ questa la misura in cui la Federal Reserve americana ha ampliato il proprio bilancio in appena tre mesi di lockdown (portandolo a oltre $7 mila miliardi), una cifra superiore al Pil dell’intero Regno Unito nel 2019.
La portata della misura assume ancor più peso se raffrontata a quanto successo a seguito della crisi del 2008, quando, per espandere il proprio bilancio di una cifra similare, l’istituto centrale a stelle e strisce impiegò più di cinque anni.

Una ‘nuova’ Nuova Normalità

“Pensiamo che la dimensione e la velocità di risposta dei responsabili della politica monetaria e fiscale di tutto il mondo sia la dinamica più importante da analizzare” hanno spiegato gli esperti di Goldman Sachs Asset Management, che hanno aggiunto “la pandemia di Covid-19, proprio come la crisi finanziaria globale, è stata un catalizzatore del cambiamento”.

Benvenuti nell’era della Grande Accelerazione

“L’effetto di accelerazione della pandemia è stato immediato” hanno proseguito da GSAM: “l’attività economica si è interrotta improvvisamente, la risposta della politica monetaria globale è stata rapida e i movimenti del mercato dovuti a questi eventi sono stati molto veloci”. Da qualsiasi parte la si guardi -dalla sanità, al settore immobiliare, alle relazioni tra Stati Uniti e Cina, alla tecnologia, agli investimenti socialmente responsabili- “il coronavirus sta accelerando le tendenze esistenti e ne sta introducendo di nuove. A nostro avviso, gli investitori che cercano di generare rendimenti potrebbero dover essere altrettanto veloci”.

La domanda più comune

In un contesto di tassi bassi e forte sostegno monetario, non stupisce il fatto che i mercati finanziari abbiano recuperato le perdite registrate a inizio crisi con un ritmo fin troppo veloce rispetto ai fondamentali. Nonostante l’economia statunitense sia in recessione, con una disoccupazione ai massimi storici, “dal punto di vista degli investimenti, riteniamo però che sia più importante concentrarsi sulle dinamiche a lungo termine della Grande Accelerazione”.

La view sugli asset più rischiosi

I mercati sono proiettati verso il futuro. Mentre i rendimenti dei titoli governativi sono arrivati a un livello prossimo allo zero, le società statunitensi investment-grade hanno raccolto più di 1.000 miliardi di dollari di liquidità dagli investitori alla ricerca di un potenziale di rendimento più elevato. Anche il recupero degli attivi più rischiosi è stato accelerato: le azioni, i titoli high yield e le obbligazioni dei mercati emergenti si sono tutti ripresi rapidamente dopo una prima fase di forte calo.
“Probabilmente il percorso sarà accidentato” hanno concluso gli esperti di GSAM. “Quando i timori di una seconda ondata di infezioni da coronavirus aumenteranno, i mercati si concentreranno sul breve termine. Se avete investito, concentratevi sulle implicazioni a lungo termine della risposta della politica monetaria, e sui vantaggi di diversificazione dati da un portafoglio di obbligazioni di alta qualità. Tuttavia, con un’ampia liquidità, le valutazioni dei settori potrebbero non rimanere su livelli convenienti ancora per molto tempo. Nella Grande Accelerazione, pensiamo che le implicazioni per gli investitori siano semplici: non chiudere gli occhi”.

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