Settore immobiliare: come vivremo nel 2039?

Convivenza intergenerazionale ed edifici ad uso misto; potere dei dati e impiego intelligente della tecnologia; veicoli a guida autonoma e smart city. Il tutto senza preoccuparsi della sostenibilità, un principio che sarà ormai insito in ogni azione. Come saranno le città del futuro?

Vent’anni: un periodo di tempo abbastanza lungo per permettere allo sviluppo tecnologico di fare il proprio corso, non sufficiente però a stravolgere un settore “conservativo” quanto quello immobiliare. Le città del futuro saranno diverse da quelle attuali, specchio di una società sempre più dinamica, verticale ed attenta a scegliere la giusta soluzione per ogni specifica fase del ciclo.

Secondo gli esperti di Fidelity International, vi sono cinque aspetti chiave capaci di modificare i corsi futuri e l’architettura delle realtà odierna: sostenibilità, veicoli a guida autonoma, convivenza intergenerazionale, edifici ad uso misto e smart city.

Sostenibilità: finestre solari e acque grigie

Entro il 2039, le aziende che si occupano di ristrutturazioni e sviluppo immobiliare si impegneranno nella costruzione di edifici “a consumo zero”, il cui dispendio energetico totale annuo equivarrà alla quantità di energia rinnovabile prodotta in loco. La sfida sarà riuscire ad adeguare gli edifici preesistenti affinché diventino anch’essi a consumo zero.

L’utilizzo di nuovi materiali permetterà di accumulare l’energia catturata da diverse superfici dell’edificio: le tradizionali finestre potranno essere sostituite da pannelli fotovoltaici in vetro; si renderà possibile recuperare energia dalle acque grigie, riutilizzando il calore dell’acqua di scarico di lavastoviglie, bagni e lavatrici, o da materiali piezoelettrici (letteralmente “che generano elettricità sotto pressione”).

Guida autonoma e sharing: meno parcheggi, più spazio

Il settore dei trasporti sarà rivoluzionato dai veicoli a guida autonoma. Nonostante siano stati gli stessi governi a fissare obiettivi ambiziosi per l’introduzione di veicoli elettrici, scarseggiano però le stazioni di ricarica. L’introduzione di mezzi di trasporto senza conducente o di servizi di sharing potrebbe incentivare il trasporto pubblico, limitando la necessità di parcheggi ed aree di sosta. Non solo: le città potrebbero beneficiare del calo del traffico, che decongestionerebbe la rete viaria, lasciando più spazio per percorsi pedonali o piste ciclabili.

A fronte del miglioramento dei servizi, potrebbero calare le vendite di auto, optando invece per il noleggio di veicoli per singoli viaggi e riducendo l’esigenza di predisporre un numero elevato di caricatori ad uso pubblico.

Evoluzione demografica… ed urbanistica

Organizzazione più efficiente del traffico, ma anche delle unità abitative familiari. In un mondo che matura ed invecchia, anche la conformazione dei nuclei familiari cambierà. L’evoluzione demografica spingerà alla ricerca di immobili residenziali adatti ai diversi stadi di vita, sia per far sì che la medesima abitazione sia idonea ai bisogni dei singoli che crescono, maturano ed invecchiano, sia per riunire sotto lo stesso tetto più generazioni, garantendo però ad ognuno la propria indipendenza.

Edifici multifunzionali ad uso misto: la sfida immobiliare

Smart working, crescente flessibilità e sviluppo di strumenti di comunicazione sempre più sofisticati accresceranno contestualmente l’interesse verso strutture multifunzionali e ad uso misto, che uniranno più persone in uno stesso ambiente, seppur ognuno con interessi specifici diversi dagli altri.
La necessità di affittare uffici o acquistare locali per la propria attività verrà quindi meno, spingendo le aziende immobiliari a ripensare alla propria offerta, modulandola su spazi più aperti e flessibili.

Internet delle cose e stampa 3D: ecco le smart city

Nei prossimi venti anni, tecnologie come Internet delle cose (IoT) e stampa 3D saranno integrate in ogni città, a miglioramento delle singole abitazioni, dei servizi generici e dell’intera comunità. L’analisi e lo sfruttamento dei dati permetterà di gestire l’illuminazione cittadina, i parcheggi, il controllo del traffico, i rifiuti, la fornitura di acqua ed energia, le scuole, le biblioteche e gli ospedali, consentendo un utilizzo più efficiente del patrimonio comune.
Per far sì che le smart city lavorino a pieno regime, tuttavia, l’infrastruttura digitale dovrà essere sempre più diffusa ed integrata.

 

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