Credito europeo ignifugo, tra elezioni e Italia traballante

Donatella Principe e Andrea Iannelli di Fidelity International commentano i risultati delle elezioni europee appena concluse e ne illustrano le conseguenze per mercati e portafogli

I Paesi europei con i conti pubblici più fragili appaiono come i più esposti alla reazione negativa dei mercati post elezioni”. Commenta così Donatella Principe, responsabile market and distribution strategy di Fidelity International, il risultato elettorale di questo inizio settimana, che presenta un’ampia frammentazione del Parlamento Europeo e conferma il supporto per i partiti meno tradizionali e più “populisti” anche se, in aggregato, l’ondata populista tanto temuta prima del voto si è materializzata solo in parte, mentre c’è stato un forte incremento dei consensi per il partito liberale e per i verdi.
E se da una parte i partiti sono legittimati da un’affluenza alle urne elevata, dall’altra sono appunto portatori di agende politiche spesso molto diverse, caratteristica che renderà molto più difficile la formazione del consenso.

A parere di Principe nel breve periodo questo renderà farraginoso arrivare a un compromesso in fase di rinnovo delle altre istituzioni europee, come la Commissione e il Presidente della Bce che succederà a Draghi. Nel medio periodo invece rischia di far perdere slancio all’Europa nel fronteggiare le grandi sfide, da quelle locali come quella del sistema bancario, a quelle globali come gli scambi commerciali e il cambiamento climatico.
Dal punto di vista economico, un Parlamento Europeo con una visione economica meno coesa e con un maggior peso di posizioni estremiste difficilmente riuscirà a esprimere quel forte consenso necessario per chiudere il divario Usa-Europa. In un contesto che vede sempre più pressante la sfida di emergenti forze economiche come la Cina, l’Europa rischia di diventare il danno collaterale nella guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti”, chiosa l’esperta.

Considerando inoltre il quadro politico incerto di molti Paesi, il voto europeo potrebbe avere importanti ricadute locali, rappresentando una sorta di test per i governi in carica.
L’Euro-Parlamento a mosaico e la conseguente minore spinta decisionale potrebbero portare a un crescente ritorno di attenzione verso la situazione dei singoli Paesi.
Guardando in particolar modo all’Italia, gli asset del Belpaese terranno conto dell’ascesa della Lega capitanata da Salvini e del declino del Movimento 5 Stelle, con il rischio di elezioni anticipate che rimane fermo sul radar degli investitori. Tuttavia, per il reddito fisso italiano, e il Btp in particolare, le dinamiche politiche contano solo fino a un certo punto.
Il vero ago della bilancia per gli asset nostrani sono le prospettive di crescita del nostro Paese”, conferma Andrea Iannelli, investment director fixed income di Fidelity International.

Il forte risultato elettorale alle elezioni europee darà nuovo impeto al Governo, all’avvicinarsi di quello che si prospetta essere un nuovo scontro con la Commissione Europea sul deficit il prossimo autunno.
Il mercato nel frattempo ha già cominciato a scontare maggiore volatilità nei mesi a venire, con il Btp che è rimasto al palo dall’inizio dell’anno, sottoperformando gli altri mercati periferici.
Guardando avanti, siamo cauti sui governativi italiani, vista l’incertezza all’orizzonte e in attesa di valutazioni più interessanti”, afferma l’esperto, che conclude “d’altro canto, il mercato del credito rimarrà a nostro avviso ben supportato dalla forte domanda di reddito da parte degli investitori europei. In uno scenario globale di rendimenti obbligazionari perlopiù negativi, il credito europeo offre una valida alternativa, con rendimenti positivi, un supporto tecnico importante da parte di investitori e Bce e fondamentali societari solidi”.

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