Tutti pazzi per il cloud computing

Continuità operativa è stata la parola chiave per le aziende che affrontavano restrizioni alla libertà personale e rigide regole di convivenza sociale, guardando al futuro del proprio modo di fare impresa. Tra le difficoltà imposte dalla pandemia, la necessità di adibire le case degli impiegati a nuove postazioni di lavoro. Ed è tra i pro e i contro dell’home working che la continuità operativa di un settore è stata assicurata: quella del cloud computing

Nel 2025 i ricavi nel mercato del cloud pubblico potrebbero quintuplicare i volumi del 2016, totalizzando circa 250 miliardi di dollari, raddoppiando così il dato attuale: queste le stime di Statista. “Abbiamo avuto una crescita di due anni in due mesi”, conferma il Ceo di Microsoft Satya Nadella.
Tra i tanti cambiamenti già in corso che il Covid-19 ha accelerato nel 2020, il crescente utilizzo di servizi di cloud computing da parte delle società è forse ai primi posti. “Penso che un numero sempre maggiore di aziende inizierà a utilizzare i cloud in via prioritaria o esclusiva”, afferma Cheryl Frank, gestore del portafoglio azionario di Capital Group. Ma quali sono le opportunità dietro la ‘nuvoletta azzurra’?

Cloud computing, cos’è

Il cloud computing offre servizi di calcolo come server, archiviazione, database, rete, software, analisi e intelligence tramite internet (il cloud, appunto). Tra i principali vantaggi, un’innovazione rapida, flessibile e la possibilità di scalare il proprio business agevolmente. Ecco che il comparto IT delle aziende può utilizzare le significative risorse economiche fin d’oggi impiegati in costosi hardware, software e data center.
Sono principalmente due le categorie di servizi più richieste dalle imprese. La prima consiste nel livello base del cloud computing ed è la Iaas (Infrastracture as a service, Infrastruttura distribuita come servizio), soluzione in cui un’azienda affitta l’infrastruttura IT pagando solamente quello che utilizza. La seconda è invece la Paas (Platform as a service, piattaforma distribuita come servizio), grazie a cui gli sviluppatori possono creare le proprie applicazioni software in modo semplice e rapido senza gli oneri dell’infrastruttura tradizionalmente necessaria per questi scopi.

Cloud computing, come sta aiutando le aziende…

Per fare ciò, secondo il recente report di Deloitte PrivateCovid-19. Il cambio di paradigma per le aziende Private, le imprese dovranno investire le proprie risorse nell’automatizzare i processi aziendali, nel promuovere un approccio cloud-first, nell’incoraggiare la collaborazione virtuale come impostazione predefinita e nell’immaginare nuove opportunità commerciali e modalità di lavoro.
Le imprese di tutto il mondo stanno usando il cloud efficacemente per creare sistemi resilienti e a prova di disastri per interfacciarsi con una forza lavoro a distanza, per proteggere i propri dati e per far sì che l’applicazione del proprio operato risulti integra”: sono questi i risultati dell’ultimo studio di Markets and Markets. Tra le cause, una forza di lavoro sempre più mobile, la necessità di un recupero veloce ed agile dall’emergenza sanitaria e la possibilità di evitare gli alti costi di inattività della rete.

… e registrando profitti stellari

La crescente domanda per i servizi di cloud computing ha dettato la fortuna delle numerose aziende che operano in questo settore. “Con una spesa di circa 3,7 mila miliardi di dollari per la tecnologia dell’informazione globale, anche un aumento moderato delle aziende che passano al cloud potrebbe avere un impatto enorme sui risultati per i leader del mercato”, sottolinea ancora Cheryl Frank di Capital Group.
Microsoft Azure, Amazon Web Services, Google Cloud ma anche IBM Cloud e Oracle Cloud, le principali aziende del settore, a beneficiarne maggiormente. “Le barriere all’ingresso, i costi di commutazione e gli effetti dell’ecosistema sono significativi, rendendo difficile per i nuovi attori raggiungere una scala competitiva”, aggiunge Frank. Ma anche tutte le aziende dell’indotto raccoglieranno frutti maturi, come quelle che forniscono le attrezzature necessarie per far crescere i data center: Cpu (central processing unit), batterie e apparecchiature di raffreddamento.
E non sorprende che, nella settimana in cui Wall Street registra un’impennata nelle domande di offerte di pubblico scambio (ben 17 a venerdì 28 agosto), tanto che “sembra di nuovo il 1999”, siano diverse quelle nel settore del cloud computing. Tra le altre, Snowflake (fondata da ex sviluppatori Oracle), i cui ricavi nell’anno fiscale 2019 sono cresciuti del 174%, raggiungendo i 265 milioni di dollari.

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