L’intelligenza artificiale che predisse il Covid-19

Come uscirà la sanità dalla pandemia? Quali saranno i trend di lungo periodo che aiuteranno il progresso del settore? L’intelligenza artificiale rappresenta una valida opzione, sia per il ruolo giocato contro il Covid-19 che per il futuro

E se l’ecosistema sanitario uscisse rafforzato, piuttosto che indebolito, dalla pandemia? BNP Paribas Asset Management ne è convinta. Se “il Covid-19 ha messo a nudo importanti inefficienze e disuguaglianze nei sistemi sanitari”, commentano gli esperti, il virus “tuttavia potrebbe consentire di mettere in risalto alcune aree di forza e accelerare l’adozione di soluzioni efficaci per i problemi sottostanti di questi sistemi”.
Così le società di tecnologie medicali, biotecnologia e IT hanno saputo correre in soccorso della sanità per arginare l’avanzata del virus, creando nuovi test per le diagnosi, sviluppando terapie e vaccini, promuovendo piattaforme per la telemedicina e implementando il tracciamento dei contatti. Tuttavia, tra gli esempi più lampanti della sinergia tra innovazione e sanità vi è il caso dell’intelligenza artificiale che predisse il Covid-19.

Intelligenza artificiale e Covid-19: un esempio

Il 31 dicembre 2019 Blue Dot, una società fondata cinque anni prima dall’infettivologo canadese Kamran Khan, avvisava i propri clienti governativi (tra cui Usa e Canada) di aver identificato l’insorgere di una malattia simile alla polmonite a Wuhan, in Cina. Non solo: Blue Dot prevedeva che il virus si sarebbe presto diffuso in altre zone del mondo oltre il focolaio principale. Il tutto usando (tra gli altri) i dati relativi ai biglietti aerei prenotati da e per Wuhan: era solo questione di tempo prima che il nuovo coronavirus arrivasse dalla città cinese fino a Bangkok, Seoul, Taipei, Tokyo e, ben presto, in Occidente. E così fu.

AI e Covid-19, dalla diagnosi alla terapia

Ma l’intelligenza artificiale di Blue Dot non si è limitata alla diagnosi di un nuovo virus, spiegano gli esperti di BNPP AM. È stata anche “utilizzata per ridurre l’impatto del virus nel corso del tempo. Ad esempio, il governo canadese ha iniziato ad avvalersi del sistema Blue Dot per guidare la propria risposta politica al coronavirus, inclusi i dati sulle localizzazioni dei telefoni in forma anonima per monitorare l’efficacia e il rispetto delle direttive di distanziamento sociale”.

Intelligenza artificiale, rischi e benefici

Ma fino a che punto l’intelligenza artificiale potrà rivelarsi utile nel campo sanitario? E potrà mai sostituire l’essere umano? In quanto a questa preoccupazione, niente allarmismi: “ad oggi, i sistemi basati su IA non dispongono di fondamentali capacità umane quali la creatività e la capacità di formulare giudizi in funzione dei diversi contesti. La maggior parte dei sistemi è concepita per assistere, non per sostituire, gli operatori specializzati”. Sul fatto che l’intelligenza artificiale possa apportare nuovi benefici alla sanità in futuro, invece, nessun dubbio: “potrà ridurre i costi, abbreviando allo stesso momento i tempi e migliorando l’accuratezza delle procedure mediche”.

 

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