I tassi d’interesse definiscono il mercato: cosa sta succedendo?

Le banche centrali sembrano pronte a tagliare i tassi, ridefinendo così il mercato. Se a questo si aggiungono rendimenti interessanti e crescenti opportunità di reddito, il futuro sembra luminoso per gli investitori

Sono ormai due anni che l’attenzione è tutta posta sulle banche centrali e sulle loro decisioni. Fino a dodici mesi fa la domanda era per quanto ancora avrebbero continuato ad alzare i tassi di interesse, mentre ora gli investitori iniziano a chiedersi quando inizieranno a tagliare i tassi, ma soprattutto, di quanto.
A giugno la Banca centrale europea ha dato il via al cambiamento, tagliando i tassi per la prima volta in cinque anni ed è stata subito seguita dalla Banca del Canada. Ma cosa succede al mercato quando le banche centrali abbandonano una posizione aggressiva?

Banche centrali cambiano marcia: tempo di rivalsa per i bond?

Dopo mesi di tassi alti, iniziano a vedersi degli spiragli di luce e con loro una ventata di freschezza per gli investitori a reddito fisso.
Anzi, per essere più precisi, secondo Shaun Casey, Insight Investment portfolio manager di BNY Mellon, “le opportunità nel mercato globale del credito siano buone come non lo sono state nell’ultimo decennio e stiamo assistendo a una forte domanda di credito come asset class da parte di una serie di investitori, compresi i gestori multi-asset”.

Insomma, mentre le politiche monetarie delle principali banche centrali si stanno avviando verso una svolta, tutti quei mercati particolarmente sensibili ai tassi d’interesse sono pronti ad affacciarsi verso nuove opportunità e una crescita della performance economica.
Ma il cambiamento non arriva solo dalle decisioni riguardo le politiche monetarie, anche la volatilità sta giocando un ruolo cruciale. Questo è infatti uno degli anni più politici della storia, con un numero straordinariamente elevato di elezioni in tutto il mondo e queste portano con sè nuovi livelli di incertezza per i mercati. In una situazione simile, i gestori attivi ben posizionati potrebbero sfruttare queste ondate di volatilità come opportunità per crescere.

Nuova era per un approccio globale

Crollo del mercato cinese, crisi dei gilt britannici o crisi del debito sovrano europeo, sono solo alcuni esempi, ma rendono benissimo l’idea di quello che l’investitore vuole evitare. Ma come evitare le fiammate economiche regionali e i rischi ad esse collegati? Secondo l’esperto, un approccio globale offre una flessibilità elevata, che permette di muoversi da un mercato all’altro, senza rimanere bloccati in una crisi statuale. Una mentalità di questo tipo permette infatti all’investitore di essere esposto a opportunità molto più ampie rispetto a quelle presenti in un portafoglio concentrato su mercati specifici.

Rivincita del settore del credito

Nonostante le incertezze che hanno attraversato il settore bancario lo scorso anno, soprattutto in alcune piccole banche regionali statunitensi, questo risulta ora ben solido. Gli scossoni subiti hanno infatti spinto verso una maggiore regolamentazione e così, in poco tempo, i bilanci societari si sono solidificati e vi è anche stato un miglioramento per quanto riguarda gli standard per i prestiti.
Insomma, i problemi del settore bancario dello scorso anno non sono stati sistemici, ma dovuti a fattori più specifici, come i problemi di gestione a breve termine. Caesy ritiene, allora, “che le banche siano in buona salute, che il comparto del credito offra alcune opportunità veramente forti e che le valutazioni all’interno del settore rimangano relativamente convenienti”.

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