Che l’imprevedibilità dei mercati finanziari sia spesso fonte di stress per gli investitori più emotivi e meno esperti è noto. Ma quanto (e in che modo) questo stato d’animo coinvolge anche i professionisti del settore? La risposta arriva da uno studio della Financial Planning Association statunitense, condotto insieme a Janus Henderson e Investopedia, che dimostra come i consulenti dichiarino effettivamente livelli di stress correlati agli aspetti finanziari più alti dei propri clienti (71% contro il 63%). Il pensiero delle imminenti vacanze non deve tuttavia portare gli advisor a pensare che per evitare il burnout sia sufficiente allentare i propri ritmi lavorativi, spiega Marquette Payton, Director, practice management consultant di Janus Henderson Investors. Cosa fare, quindi? Il consiglio è chiaro: sfruttare la pausa per esercitarsi alla resilienza, così da subire meno stress al momento del rientro, supportare al meglio i propri clienti e diventare un punto di riferimento più solido per il proprio team. Ecco come svilupparla in tre consigli dell’esperta.
Tre consigli per diminuire lo stress e sviluppare resilienza
1. Sii onesto con te stesso
“Prima di poter avviare alla resilienza i vostri clienti e colleghi, è importante capire come reagite alle avversità a livello individuale” spiega Payton. Davanti a queste, infatti, occorre imparare a essere onesti con se stessi. Non solo per conoscersi meglio, ma anche per “salire a un livello in cui possiamo dare un feedback costruttivo che permette al team di raggiungere insieme performance ottimali”. L’idea è quella di lavorare sul concetto di ‘subordinazione dinamica’, sviluppato da Rich Diviney, ex comandante dei Navy Seal e autore del libro The Attributes. Ciò significa che, per ogni team, i problemi e le sfide possono arrivare in ogni momento e in ogni modo. La chiave è le situazioni siano affrontate dal membro della squadra più vicino, capace o libero, così che esso diventi il leader temporaneo del team. La subordinazione dinamica, inoltre, fa emergere al massimo le capacità individuali e aumenta il rispetto, la fiducia e dà a ciascun membro la possibilità di recuperare le forze mentre il team riesce comunque a lavorare a pieno regime.
Essere onesti con se stessi, tuttavia, non aiuta solo il proprio team, ma “migliora anche le nostre relazioni con i clienti. Se riusciamo a esserlo riguardo ai nostri motivi di preoccupazione, legati sia al futuro della nostra attività che all’andamento futuro dei mercati, possiamo relazionarci meglio con ciò che provano gli investitori. L’empatia e la comprensione aprono la strada a conversazioni più sincere e relazioni produttive con i clienti”.
2. Considera altri punti di vista
“Sebbene sia naturale avere una risposta negativa alle avversità, possiamo allenarci a possedere una mentalità più ottimista, a presupporre il bene invece del male e, sì, anche a vedere le avversità come delle opportunità” continua Payton. Un po’ come illustra la psicologa Carol S. Dweck nel suo libro Mindset: The New Psychology of Success (recensito anche da Bill Gates, tra gli altri), secondo cui è compito di ciascun adulto sostituire con coscienza gli schemi mentali ‘fissi’ imparati durante l’adolescenza con uno schema di ‘crescita’. In pratica, significa riconoscere il circolo virtuoso (o vizioso) originato dai propri pensieri, i quali inducono le emozioni provate, che dettano a loro volta le azioni intraprese e portano infine a determinati risultati. “Prendete nota di come le circostanze intorno a voi influenzano i vostri pensieri, sentimenti, azioni e risultati. Quindi, adottate una mentalità più positiva, se vi rendete conto che i pensieri vi stanno conducendo nella direzione opposta”.
3. Crea coesione sociale
“Il prossimo punto su cui concentrarsi per allenare la resilienza è la creazione di un senso di unità, da costruire mediante la coesione sociale, una delle componenti più importanti dei team efficienti anche in fasi di incertezza e cambiamento” precisa l’esperta di Janus Henderson Investors. Creare un senso di armonia vale anche per le relazioni con i clienti. “Se si crea coesione sociale, potete intraprendere un ruolo diverso da quello di un osservatore distaccato o condiscendente; sarete piuttosto un partner di fiducia che si dedica pienamente a conseguire gli obiettivi dei clienti”.
4. Un consiglio bonus per il rientro
L’ultimo consiglio dell’esperta riguarda il proprio team. “Fissa una riunione con la tua squadra, possibilmente all’aperto, e avvia la conversazione ponendo tre domande: 1. La cultura del nostro team ci consente di affrontare discussioni, senza timori di giudizi, sui timori e sulle sfide che viviamo? I membri del team comprendono appieno i punti di forza di ognuno e come si complementano a vicenda? Quando si affrontano le avversità, il team si riunisce per discutere e imparare da ciò che si sta vivendo?”. Le risposte non potranno che sorprendervi.