JP Morgan apre le porte all’India mentre Modi inizia il terzo mandato

Mentre in India Modi si conferma presidente, anche se in coalizione, la Tigre è pronta a fare il suo ingrasso nell’indice GBI-EM Global Diversified di JPMorgan, quale sarà l’impatto sul mercato?

Dopo sette settimane di elezioni e più di 642milioni di cittadini che si sono recati alle urne, l’India si conferma la più grande democrazia del mondo. Il Bharatiya Janata Party (BJP) di Narendra Modi ha vinto le elezioni ma, contro ogni aspettativa, il potere del primo ministro è stato ridimensionato. Il partito nazionalista indù non è, infatti, riuscito a ottenere la maggioranza per governare in modo indipendente il Paese. Il risultato ha sorpreso i mercati, portando ad un calo del 5% dell’MSCI India, un calo di breve durata però, con l’attenzione che è tornata rapidamente sulle prospettive di lungo termine del Paese

Per capire come si muoverà il mercato nei prossimi mesi, sarà fondamentale vedere l’impatto della nuova posizione di Modi sul ritmo delle riforme del lavoro. La gestione di una alleanza al potere, infatti, non è mai semplicissima, anche se i partiti sono orientati verso politiche simili, e questo potrebbe rallentare il ritmo di esecuzione del governo. Per assicurarsi di portare avanti il suo ambizioso programma economico, che ha già offerto ottimi risultati, Modi dovrà riuscire a scostare il ‘dharma della coalizione’, rendendo unito un governo che invece sembra internamente fratturato.

India: è l’ora di una pausa per la crescita?

Negli ultimi dieci anni, tra le sapienti mani di Modi, la posizione macroeconomica della Tigre è migliorata radicalmente, con l’inflazione in diminuzione, un deficit fiscale stimato al 5,6% del Pil e, per l’anno fiscale del 2024, l’India è stata la grande economia a più rapida crescita, che si è attestata al 7,2%. Visto lo stretto legame e una storia collaborazioni tra il BJP, il N Chandrababo Naidu e il Nitish Kumar – i tre principali partiti della coalizione al potere – è lecito pensare che per il futuro dell’India la parola chiave continuerà ad essere crescita.
Insomma, con Modi al timone, la fase di sviluppo economico sembra destinata a procedere e le prospettive di investimento a lungo termine, rimangono solide. E, secondo Erik Bartolucci, ETF Capital Market Specialist di Legal & General Investment Management, “il caso di fondo dell’India rimane positivo, data la sua costante traiettoria di crescita che, a nostro avviso, dovrebbe portarla a diventare la terza economia mondiale entro il 2030”.

La Tigre si apre agli investimenti stranieri

Per ora, gli investimenti nel mercato azionario e obbligazionario indiano sono stati prevalentemente nazionali, ma due eventi potrebbero cambiare la situazione: L’inclusione dei titoli di Stato indiani nell’indice dei titoli di Stato dei mercati emergenti di JPMorgan, ampiamente monitorato, a partire dal 28 giugno 2024, e l’inclusione delle obbligazioni indiane idonee nell’indice dei mercati emergenti in valuta locale di Bloomberg, a partire da settembre 2024. Non si tratta infatti di cambiamenti di poco conto, pensando solo al caso dell’indice GBI-EM Global Diversified di JPMorgan, la ponderazione dei titoli indiani nell’indice inizierà con l’1%, aumentando nei prossimi mesi fino a raggiungere il 10% a marzo 2025, avendo quindi la stessa importanza nell’indice della Cina. L’annuncio da parte di JPMorgan ha portato ad un aumento diretto negli investimenti del debito estero in India.
In generale, sembra che l’appetito estero per il debito indiano sia finalmente tornato, con 358milioni di dollari di obbligazioni acquistate nella sola giornata del 27 maggio, per un totale di quasi 700milioni nel mese intero.

Insomma, nonostante Modi abbia perso la maggioranza semplice, il suo atteggiamento pro-business, il supporto della coalizione e questa nuova spinta di capitali, sembrano spingere i mercati indiani ancora verso un rialzo.
Ma come investire in India? Secondo Bartolucci, l’investimento diretto nei Titoli di stato indiani può essere una buona scelta per gli investitori che desiderano un maggior controllo sulla selezione delle obbligazioni, eppure non è l’unica soluzione. l’altro lato della medaglia sono gli Etf, che offrono un’opzione semplice, conveniente e efficiente dal punto di vista fiscale.
In ogni caso, “indipendentemente dal modo in cui gli investitori scelgono di accedere al mercato, la prossima settimana segna l’inizio di un nuovo capitolo per i mercati dei capitali indiani”.

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