Credere di poter prevedere l’andamento dei mercati finanziari – nel bene e nel male – potrebbe arrecare un danno maggiore ai propri investimenti che rimanere investiti nel lungo periodo, anche sperimentando in prima persona le fluttuazioni al rialzo o ribasso delle borse. La credenza di poter battere il mercato (il cosiddetto ‘market timing’) rappresenta infatti un rischio considerevole per tutti coloro che a forza di aspettare il momento giusto hanno continuato ad accumulare denaro nei conti correnti, o ad allocarlo nei fondi del mercato monetario. Con il risultato di una raccolta record di 6.3mila miliardi di dollari a fine 2023 nei soli Stati Uniti d’America, o di ben 1.572 miliardi di euro in Italia tra conti correnti e contanti, sempre nello stesso periodo.
Eppure, la tentazione di restare a osservare il mercato aspettando il momento giusto potrebbe aver fatto perdere agli investitori delle opportunità interessanti, spiegano gli esperti di Janus Henderson Investors. “Mentre nell’ultimo anno queste migliaia di miliardi di dollari hanno fatto guadagnare un facile 5% grazie ai tassi di interesse più alti, il costo-opportunità è reale” spiega John Lloyd, Lead, Multi-Sector Credit Strategies e Portfolio Manager della casa di gestione.
Questo perché “il 17% di quei trillion di dollari che sono stati ‘parcheggiati’ in liquidità invece che essere investiti nell’indice S&P 500 è stato perso per guadagnare quel ‘facile’ 5%. Di converso, un portafoglio bilanciato con il 60% nell’S&P 500 e il 40% nel Bloomberg U.S. Aggregate Bond Index ha guadagnato quasi l’11% nello stesso periodo, un premio degno di nota rispetto a quello portato dalla liquidità. Mentre alcuni investitori potrebbero accontentarsi, il fascino di un rendimento del 5% sulla liquidità ha oggi senza dubbio perso parte del suo fascino per coloro che stanno osservando il rally dei mercati azionari da bordo campo (si pensi al +24% dell’S&P 500 da luglio 2023 a giugno 2024, o al +31% del Nasdaq 100 sempre nello stesso periodo, ndr). Gli investitori potrebbero quindi chiedersi: ‘Ho perso il rally? E se sì, cosa faccio adesso?’”. Ecco due soluzioni che secondo l’esperto potrebbero aiutare i professionisti finanziari a risollevare l’animo degli investitori più emotivi.
Market timing, liquidità ed emotività: i consigli dell’esperto
1. Adottare il giusto mindset
Il primo consiglio di Lloyd riguarda l’aiutare il proprio cliente a mettere da parte l’emotività, adottando il giusto mindset. “Investire è agire oggi senza sapere cosa porterà il futuro. Infatti, la più grande illusione che gli investitori devono superare è la convinzione che il successo sui mercati sia legato alla capacità di predire il loro andamento. Nell’osservare l’andamento spesso a montagne russe della volatilità, alcuni di essi sono quindi portati a pensare che parcheggiare le proprie finanze in liquidità sia più semplice da gestire a livello emotivo. Ironicamente, tuttavia, restare a guardare da lontano mette gli investitori nella posizione di essere frustrati dalle buone notizie e di quasi sperare in un declino delle borse”. Come comportarsi con questa tipologia di clienti, quindi? Il consiglio dell’esperto riguarda l’accompagnare i risparmiatori nell’aggiustare la propria forma mentis per abbracciare l’incertezza del futuro. Inoltre, i professionisti finanziari devono supportare i loro clienti nel ribilanciare l’allocazione del portafoglio di investimento così che questo sia allineato con i loro obiettivi finanziari di lungo periodo.
2. Guardare altrove
Il secondo consiglio di Lloyd è invece incentrato sulla capacità del professionista finanziario di saper guardare al di là di ciò che cattura temporaneamente l’attenzione. “Gli investitori potranno tirare un sospiro di sollievo nel sapere che non tutte le asset class hanno performato bene come l’S&P500 o il Nasdaq 100” continua l’esperto. Il suggerimento è quindi quello di guardare nei territori ancora oggetto di scarsa attenzione, “cercando opportunità laddove le valutazioni non riflettono i potenziali rendimenti”.
Un esempio arriva dal mercato del reddito fisso statunitense, “che dal nostro punto di vista offre attualmente opportunità di investimento interessanti per gli investitori di lungo termine”. Guardando infatti a come ha performato questo comparto rispetto alla liquidità nei precedenti cicli di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, “in tutti i casi passati, nei tre anni successivi all’ultimo rialzo le obbligazioni core hanno significativamente sovraperformato la liquidità o i fondi del mercato monetario, soprattutto grazie al calo dei rendimenti avvenuto nel momento in cui la Fed iniziava a tagliare i tassi”. Per ora, precisa l’esperto, questo non è ancora avvenuto. Tuttavia, “crediamo che tale tendenza si invertirà non appena la prospettiva di un taglio si farà più forte, portando le obbligazioni core a sovraperformare nuovamente la liquidità, come è successo nei cicli precedenti” conclude Lloyd.