Fino a qualche anno fa, pensare di avere una macchina in grado di muoversi senza benzina, ma che potesse semplicemente essere ricaricata con una presa, proprio come un telefonino, era impensabile. Eppure l’universo dei veicoli elettrici continua a crescere, rompendo un record dopo l’altro. Nel 2023 le vendite globali si sono avvicinate ai 14milioni e, tra tutte le auto vendute, circa il 18% erano elettriche. Per rendere ancora più chiaro il cambiamento del settore, lo scorso anno sono stati venduti 240mila veicoli elettrici a settimana, fino a dieci anni fa questi numeri non erano raggiunti neppure in un anno intero.
A segnare davvero la differenza in questo settore è un Paese che, nonostante le incertezze economiche di questi anni, è diventato il protagonista indiscusso di questo comparto: la Cina.
Le auto cinesi corrono, ma senza bisogno di benzina
Il Dragone si è guadagnato lo scettro di più grande produttore di veicoli elettrici, con le case automobilistiche cinesi che hanno prodotto più della metà di questi mezzi di trasporto, ma anche la corona di maggior consumatore.
Dopo lunghi anni in cui la Cina ha provato a imporsi nel settore dei motori a combustione, fallendo anche sul piano nazionale – basti pensare che anche il mercato interno è dominato da marchi come Bmw, Toyota e Volkswagen – a fare la differenza sono stati i veicoli elettrici.
Buona parte del merito è nelle mani del governo che ha iniziato a investire e a far crescere questa industria prima di chiunque altro. Questo significa non investire solo nel prodotto finale, ma anche nella lavorazione di minerali come il litio, dei componenti delle batterie, della produzione di celle e, soprattutto, nell’istallazione di punti di ricarica. Uno dei maggiori ostacoli all’adozione dei veicoli elettrici è infatti l’ansia da autonomia, ovvero che dopo qualche chilometro l’auto si spenga e non ci siano fonti di ricarica vicino. Oggi la Cina ha circa 2,7milioni di stazioni di ricarica pubbliche, mentre gli Stati Uniti ne hanno solo 165mila.
Ma perché un consumatore dovrebbe scegliere un’auto elettrica cinese invece che, per esempio, una statunitense? La risposta più ovvia è il prezzo, la Cina infatti produce e mette in commercio veicoli a prezzi molto competitivi, ma anche di alta qualità. “Ciò che rende i produttori cinesi di veicoli elettrici così validi è che molti di loro operano con una mentalità da elettronica di consumo” – spiega Jason Zhang, equity investment analyst di Capital Group – “Stiamo parlando di un ciclo di 18-20 mesi, contro un ciclo di oltre 36 mesi per le case automobilistiche globali. Il divario tecnologico tra i cicli può essere enorme quando si tratta di batterie, ricarica, guida assistita e navigazione”. Questo è chiarissimo guardando ai software utilizzati, infatti molti produttori cinesi di veicoli elettrici sfruttano delle piattaforme software centralizzate sempre aggiornate, in grado di fornire funzionalità aggiuntive, come la guida assistita.
Un mercato enorme, ma che ha ancora spazio per le novità
La febbre per i veicoli elettrici è esplosa in Cina, ma il tasso di penetrazione si aggira intorno al 43,7% secondo la China Passenger Car Association, questo significa che vi è ancora un’enorme fetta di mercato che i produttori possono conquistare. Ed è proprio in quest’ottica che, recentemente, anche il maggiore produttore di cellulari nel paese della grande muraglia, Xiaomi, si è impegnato a investire 10miliardi di dollari nel settore per i prossimi dieci anni.
Che sia chiaro però, l’ambizione cinese supera di gran lunga i confini del Paese: nell’ultimo anno in Brasile, Indonesia, Tailandia e anche alcune parti d’Europa i marchi cinesi di veicoli elettrici sono riusciti a inserirsi e posizionarsi molto bene nel mercato.
Veicoli elettrici: come investire?
Dopo aver visto questi dati, sarebbe difficile per gli investitori non trovare il settore dei veicoli elettrici molto interessante e pieno di opportunità. Eppure, secondo l’esperto, “l’industria cinese dei veicoli elettrici non è facile da investire perché si tratta di uno spazio ipercompetitivo. La tecnologia continua a evolversi rapidamente, quindi è necessario tenersi costantemente aggiornati sulle ultime caratteristiche, sviluppi e tendenze”.
Questo non significa che non ci siano buone opportunità da sfruttare, semplicemente è fondamentale selezionare buone aziende, con una struttura stabile e un buon potenziale per generare rendimenti interessanti. Investire nelle azioni nel breve termine può essere più rischioso, perché sarebbe necessario trovare il momento giusto per cavalcare il rialzo, ma anche i ribassi di mercato. Proprio per questo Zhang suggerisce di concentrarsi sulla ricerca di grandi aziende in grado di incrementare gli utili nel tempo e di mantenerli nel lungo periodo.