“Fineco sta proseguendo la propria crescita anche rispetto al brillante 2023”. Parole dell’amministratore delegato e direttore generale di FinecoBank Alessandro Foti. La banca di piazza Durante a Milano fa sapere di aver registrato al 30 giugno 2024 un utile netto di 320,3 milioni (+9,8% a/a escludendo gli oneri sistemici) e ricavi totali per 658,3 milioni (+9,6% a/a). Una crescita che in entrambe le voci sfiora dunque il 10%. La crescita ha interessato tutte le aree di business. Il rapporto fra costi e ricavi si mantiene limitato entro il 24% e anche gli indici patrimoniali e di liquidità si mantengono solidi (il CET1 è al 25,8%). Ma il punto fondamentale è che tra i risparmiatori italiani è in atto un cambiamento rilevante nelle abitudini di investimento.
Inflazione e digitalizzazione: motori del cambiamento di mentalità
Quali sono queste nuove tendenze, quale effetto hanno sulle attività della banca? La spinta decisiva al nuovo approccio dei risparmiatori italiani è da ravvisarsi nel rapido aumento dell’inflazione, prosegue Foti: “Il rapido aumento dell’inflazione è stato una lezione particolarmente efficace”, anche se, c’è da aggiungere, “Il contesto era già orientato al cambiamento”. Negli anni scorsi si è assistito a una rapida accelerazione della digitalizzazione del paese. Un aspetto questo che in ambito finanziario ha reso “più semplice accedere ai mercati globali” ma soprattutto “confrontare costi e caratteristiche delle diverse offerte”.
Superare il portafoglio “fondi, bond, immobili”
Ciò ha “aperto la strada a nuove esigenze delle famiglie”, e ha facilitato “il superamento della distinzione netta fra le attività di brokerage e quelle di investimento. È aumentato l’interesse nei confronti di strumenti particolarmente efficienti come gli etf e si è sviluppata l’esigenza di diversificare il portafoglio rispetto alla tradizionale suddivisione tra fondi, bond e immobili”. È nata
una nuova categoria di investitori attivi. Del resto, Fineco è un osservatorio privilegiato per tastare il polso della domanda degli investitori poiché affianca alla sua piattaforma di brokerage leader in Italia una rete di consulenti che stanno segnalando – con i numeri – un aumento della domanda. Nei primi sei mesi dell’anno infatti i clienti sono aumentati del 20% rispetto all’analogo periodo del 2023 – anno in cui la banca ha registrato il suo massimo storico di conti correnti aperti.
Foti, Fineco: “La consulenza finanziaria? Gli investitori la vogliono a pagamento“
“C’è nel paese la richiesta di un nuovo modo di fare consulenza”, specifica Foti. Risulta più che raddoppiata rispetto al 2023 la domanda di consulenza su parcella. “Nel 2023 abbiamo lanciato il servizio di Advise Plus, che abbiamo lanciato nell’estate 2023, prevede una parcella esplicita per retribuire i consulenti restituendo ai clienti tutte le commissioni legate alla distribuzione dei fondi di investimento”. Si tratta di un modello che apre ai professionisti un numero elevato di strumenti finanziari che possono essere inseriti in portafoglio. Questa innovazione è risultata in grado di incontrare le esigenze della clientela, “enfatizzando il ruolo della nostra piattaforma aperta”.
La consulenza remunerata, prosegue Foti, consente ai consulenti di concentrarsi sui bisogni dei singoli clienti, operando in maniera personalizzata.
La raccolta nel semestre si è mantenuta sui 5 miliardi di euro, e l’asset mix è robusto e anche i primi dati di luglio mostrano che si sta proseguendo in questa direzione, solida raccolta gestita in linea con la stagionalità.
Foti: la riscossa del Sud
Non si investe solo nelle grandi città del nord. “Nell’ultimo semestre abbiamo registrato un aumento della raccolta netta in tutte le regioni del sud, con le eccezioni delle isole maggiori che hanno replicato i buoni livelli dello scorso anno. In alcune di queste regioni, la raccolta gestita ha registrato un aumento del 60%, come in Basilicata. In Puglia è addirittura quasi raddoppiata. Nel sud Italia vi sono aree in cui si riscontrano tassi di risparmio molto molto interessanti, a dispetto del pil inferiore ad altre zone”. Queste tendenze stanno dimostrando che saranno sempre più le commissioni di consulenza a generare ricavi. In generale, la quota di patrimonio che i clienti dedicano agli investimenti ha continuato a crescere. La quota di consulenza evoluta è “diventata maggioritaria, con un +20% delle masse rispetto al 2023”.
Il private banking di Fineco: la liquidità non si lascia sul conto corrente
Gli asset riferibili alla clientela private hanno raggiunto il 62 miliardi di euro. Dall’introduzione del servizio nel 2015 hanno mantenuto un tasso di crescita più che triplo rispetto a quello complessivo rispetto a quello degli aderenti ad Aipb. Nella composizione media attuale del portafoglio private, circa la metà è rappresentata dal gestito. Tratto comune di questi portafogli è la sempre minor percentuale di liquidità lasciata sui conti correnti, attualmente intorno al 10%, il livello più basso dell’ultimo decennio. Un comparto ad elevato potenziale di sviluppo per Fineco, grazie alla “elevata efficienza tecnologica del servizio” che si rivelerà fondamentale nel passaggio generazionale in corso.
In conclusione, “i risultati positivi del primo semestre confermano l’ideale posizionamento di Fineco per rispondere alle nuove necessità dei risparmiatori italiani, grazie all’integrazione tra la rete di consulenza e le piattaforme proprietarie. Lo sviluppo della consulenza evoluta insieme al rafforzamento del brokerage evidenziano la forte spinta agli investimenti da parte della clientela e aprono nuove opportunità di crescita per la Banca. L’attrattività di Fineco è confermata dal continuo incremento di nuovi clienti (…). In uno scenario caratterizzato da un costante incremento della richiesta di consulenza, il modello di business di Fineco si sta così rivelando particolarmente adatto per combinare la ricerca di efficienza nella composizione dei portafogli con l’esigenza di una gestione professionale dei risparmi”.