Poste Italiane ha battuto le previsioni del consenso degli analisti nel secondo trimestre, con ricavi e utili sopra le attese, con il contributo di margini e ricavi robusti sui servizi finanziari e, in misura minore sul business assicurativo. Poste ha chiuso il trimestre con 3,11 miliardi di ricavi (contro i 3,04 attesi) in aumento annuo del 4,5%; l’utile netto è sceso del 12,6% a 525 milioni (meglio della stima attestata a 497 milioni). La società guidata da Matteo Del Fante ha rivisto l’obiettivo a fine 2024 per l’Ebit, innalzandolo da 2,7 a 2,8 miliardi. Il titolo quotato a Piazza Affari ha brindato ai conti con un rialzo che ha avvicinato il 4% nel corso della seduta.
Il punto sul secondo trimestre
I ricavi hanno battuto le attese sia sul business corrispondenza e pacchi sia, soprattutto, sui servizi finanziari e assicurativi (+2,7 e +6,7% rispetto al consenso).
Nell'arco del semestre gli asset finanziari totali (Tfa) sono passati da 581 a 589 miliardi, con una raccolta netta particolarmente robusta per i fondi comuni, pari a 2,6 miliardi: sono stati "afflussi netti record per i fondi comuni di investimento”, ha affermato Poste nella sua presentazione agli analisti, “guidati dalla forte domanda per i prodotti 'target date'”, ossia i fondi obbligazionari a scadenza con i quali Poste ha intercettato la forte domanda di rendimento da parte della clientela. I flussi netti sono stati “resilienti negli investimenti vita e pensioni, nonostante un mercato sfidante”, ha affermato poste, rilevando una raccolta netta attorno ai 300 milioni.
Cresce sul bilancio il peso dell'asset management
In termini di ricavi, l'asset management ha visto un incremento del 43% nel primo semestre, a 97 milioni, risultando la componente in maggiore crescita nel ramo dei servizi finanziari, raggiungendo un livello record di 52 milioni nel solo secondo trimestre. A trainare i ricavi si è aggiunto un notevole slancio del margine d'interesse, in aumento del 12% 1.244 milioni nel semestre.
Nel dettaglio del business assicurativo, invece, cresce con forza la pur piccola componente dei prodotti di protezione: ricavi a +77% nel semestre a 86 milioni. Più stabile il ramo vita, con ricavi a 740 milioni (+2%). E' aumentato nel secondo trimestre, tuttavia, il tasso di riscatto – arrivato al 7,3%, contro il 4,2% dell'anno precedente, con un deflusso netto di 200 milioni nel trimestre. I premi lordi nel vita sono scesi del 15% nel semestre a 8,8 miliardi.
“I servizi finanziari e le divisioni assicurative hanno superato di gran lunga le aspettative del consenso”, hanno commentato gli analisti di Jefferies, “nella prima divisione, il margine di interesse è stato particolarmente forte nel trimestre ed è aumentato dell'11% rispetto al trimestre precedente, compensando ampiamente la lieve perdita della gestione attiva del portafoglio e il reddito da risparmio postale inferiore rispetto al 1Q24. Nelle assicurazioni, il rilascio trimestrale del margine di servizio contrattuale (CSM) spiega la forza, sebbene un aspetto negativo sia che i premi lordi scritti sono diminuiti”.
Nella seconda metà dell'anno, ha affermato il direttore finanziario Camillo Greco, Poste si aspetta di vedere maggiori risultati nella raccolta assicurativa, mentre si prevede un rallentamento per la raccolta dei fondi comuni.
“Nei Servizi Finanziari, i ricavi sono cresciuti del 9% nel trimestre e del 7% nel primo semestre su base Underlying, trainati da un margine di interesse ad un livello record dalla quotazione e da trend commerciali positivi in tutti i prodotti”, ha commentato l'ad Del Fante, “nei Servizi Assicurativi la redditività sta migliorando supportata da un ramo Investimenti Vita e Previdenza stabile e da un comparto assicurativo della Protezione in rapida crescita”.