La (geo)politica sempre troppo calda, il tech, gli squilibri demografici, il cambiamento climatico, le infrastrutture. Sono solo alcuni degli snodi fondamentali dello sviluppo economico di qui ai prossimi decenni. Alla luce dei cambiamenti in atto, come strutturare il proprio portafoglio? Quali i temi di investimento su cui puntare? Lo abbiamo chiesto ad Alberica Brivio Sforza, ceo in Italia di Lombard Odier.
Dr.ssa Brivio Sforza, quali sono i vantaggi degli investimenti tematici in un portafoglio wealth?
«Gli investimenti tematici in un portafoglio wealth offrono diversi vantaggi. In primo luogo, permettono una maggiore diversificazione, riducendo il rischio complessivo grazie all’esposizione a vari settori e temi emergenti, come la tecnologia, la sostenibilità e la salute. Inoltre, gli investimenti tematici permettono di rispondere alle sensibilità personali dei clienti, allineando gli investimenti ai loro valori e interessi. I clienti possono scegliere di investire in aziende che promuovono pratiche ecologiche o che sono all’avanguardia dell’innovazione tecnologica, soddisfacendo le loro convinzioni personali».
«Questo aspetto è particolarmente attraente per i giovani investitori, che sono spesso più sensibili a tematiche di sostenibilità (ambientali, sociali e di governance) e desiderano vedere i loro investimenti avere un impatto positivo nel mondo. Infine, questi investimenti capitalizzano sui trend globali e macroeconomici, come l’aumento della domanda di energie pulite, l’espansione della digitalizzazione e l’attenzione crescente alla salute e al benessere. Ciò posiziona il portafoglio per beneficiare dei trend di lungo termine, offrendo significative opportunità di rendimento man mano che queste industrie crescono e si sviluppano».
In che modo la tecnologia influenza tutti gli altri temi di investimento?
«La tecnologia è un fattore trasversale che permea in diversi settori, dalle infrastrutture, all’industria, al pharma ed infine ai beni rivolti ai consumatori. È diventata parte integrante del nostro tessuto economico e negli ultimi anni ha trasformato profondamente svariati ambiti, spingendo costantemente gli investimenti in questo settore. La tecnologia ha migliorato la gestione degli ordini, ha sviluppato nuovi strumenti per la ricerca e ottimizzato i processi aziendali, rendendo le operazioni più efficienti e meno costose. Essendo ormai onnipresente, la tecnologia supporta in maniera diversa ogni settore, adattandosi alla specificità di ciascun business».
«Settori come il food e il med tech, pur non essendo tradizionalmente tecnologici, hanno tratto enormi benefici dall’adozione di tecnologie avanzate. Nel settore alimentare, la tecnologia ha migliorato la gestione della supply chain, la tracciabilità e la previsione della domanda, mentre nel med tech ha accelerato la ricerca scientifica, migliorato la gestione dei pazienti e ottimizzato i processi di diagnosi e trattamento. La manutenzione predittiva, resa possibile dall’Ia e dall’IoT (internet delle cose, ndr), ha migliorato significativamente l’efficienza operativa delle infrastrutture, riducendo i tempi di inattività e i costi di manutenzione. In sostanza, la tecnologia non solo guida l’innovazione in vari settori, ma crea anche nuove opportunità di investimento attraverso miglioramenti operativi e innovativi in ogni campo».
Quali, a suo parere, sono i temi che il mondo della gestione patrimoniale in generale non ha ancora considerato a dovere?
«A nostro parere, due temi fondamentali che il mondo della gestione patrimoniale non ha ancora considerato sono la sostenibilità e l’intelligenza artificiale (Ia). La sostenibilità, pur avendo guadagnato molta attenzione negli ultimi anni, necessita di un approfondimento e di un impegno ancora maggiore. La transizione verso pratiche sostenibili non è solo una necessità per garantire il futuro del mondo così come lo conosciamo, ma rappresenta anche un’opportunità di investimento a lungo termine. La transizione verso un’economia positiva per la natura sta emergendo come un’opportunità chiave. Gli investimenti, infatti, dovrebbero focalizzarsi su società che non solo promuovono pratiche ecologiche ma che contribuiscono attivamente alla conservazione della natura, alla gestione dei rifiuti e al controllo dell’inquinamento».
«Ci aspettiamo che la sostenibilità continui a crescere in importanza, guidata da normative più stringenti, dalla crescente consapevolezza dei consumatori e dalla necessità di affrontare i cambiamenti climatici. Gli investitori devono essere preparati a capitalizzare su questo trend, integrando criteri di sostenibilità nei loro processi decisionali e riconoscendo il valore a lungo termine di investimenti responsabili».
«Parallelamente, l’intelligenza artificiale rappresenta una frontiera ancora in gran parte inesplorata ma con enormi potenzialità. L’Ia ha il potenziale di rivoluzionare vari aspetti della gestione patrimoniale, dall’analisi dei dati alla personalizzazione dei servizi per i clienti. Può migliorare la capacità di prevedere le tendenze di mercato, ottimizzare i portafogli e offrire soluzioni più personalizzate ai clienti. Tuttavia, il settore deve ancora investire significativamente in questa tecnologia per sfruttarne appieno le potenzialità. L’adozione dell’Ia non solo aumenterà l’efficienza operativa, ma permetterà anche di offrire un servizio di maggior qualità, adattato alle esigenze specifiche di ciascun investitore. In conclusione, per rimanere competitivi e innovativi, è cruciale che il settore della gestione patrimoniale approfondisca e investa maggiormente sia nella sostenibilità che nell’intelligenza artificiale».
Quanta “pazienza” deve avere un investitore per posizionarsi su questi temi?
«Investire il proprio patrimonio di per sé richiede un orizzonte temporale di medio periodo che ben si sposa con l’investimento in tematiche che consideriamo dei trend inevitabili e di ampia portata. Questi trend determineranno un re-shaping dell’economia e saper selezionare le aziende che ne saranno protagoniste sarà fondamentale per assicurare una buona performance per i nostri clienti».