Di qui a meno di due anni i collezionisti di hypercar e orologi di lusso si troveranno davanti alla soluzione di un bel dilemma. È previsto infatti per il 2026 il lancio della fantascientifica autovettura Bugatti Tourbillon, creazione esemplare che unisce tecnica e tecnologia, meccanica ed elettronica ai massimi livelli oggigiorno immaginabili.
Perché dunque scegliere fra un’auto o un orologio di lusso? La Bugatti Tourbillon pare ovviare al problema. “Tourbillon” è un termine affascinante ed evocativo, che gli amanti degli orologi di alta gamma conoscono bene. Letteralmente “vortice, mulinello”, indica quel meccanismo che negli orologi meccanici compensa la deviazione della forza di gravità, garantendo precisione allo scandire del tempo. Ed è anche l’appellativo della nuova Bugatti, un’automobile che la stessa casa produttrice francese dichiara essere progettata per “l’eternità meccanica”, per avere un abitacolo che sia “ancora bello fra 100 anni”. Il bolide si chiama “Tourbillon” poiché il produttore si è avvalso della collaborazione di mastri orologiai svizzeri per dare al quadrante centrale – in titanio – un tachimetro e un contagiri che si muovessero come le lancette di un orologio. Analogico, così come tutta la strumentazione costituita da pulsanti e manopole.
Bugatti Tourbillon: caratteristiche tecniche
I progettisti della casa fondata nel 1909 hanno modellato ogni singolo dettaglio cercando di esprimere al meglio la sintesi della ricerca ingegneristica che ha improntato il marchio dal 1909. A muovere questo sofisticatissimo esempio di automobile da collezione è un motore Cosworth, abbinato a un sistema ibrido plug-in. Ovvero un V16 aspirato da 8,3 litri di cilindrata (del peso di soli 252 chili) abbinato a tre motori elettrici. Questi ultimi portano la potenza massima a 1.800 CV grazie all’elettrificazione che aumenta la potenza base di 1000 cv (come la prima Veryron) di 200 cv grazie a un motore elettrico collocato nel cambio collegato alle ruote posteriori e ad altri due da 300 cv l’uno posizionati nella parte anteriore. sbloccabile esclusivamente con la seconda chiave, la speed key.
Si passa da 0 a 100 in soli 2,0 secondi. Da 0 a 300 chilometri invece si passa in meno di 10 secondi. E i tre motori elettrici – oltre a una maggiore spinta – garantiscono una percorribilità a sola elettricità per 60 chilometri (la batteria da 25 kWh a ioni di litio è integrata nel tunnel centrale). Chi ha avuto modo di ascoltarne il suono, fa sapere che la transizione dal W16 della Chiron al V16 della Tourbillon non ha inciso su quello del nuovo propulsore, nella Tourbillon dotato di toni più acuti rispetto al passato. A dispetto del peso della batteria, la Bugatti Tourbillon è più leggera della Chiron: pesa 1.995 kg. È anche leggermente più corta, essendo lunga 467 cm di lunghezza, con un passo di 274 cm, un’altezza di 118 e una larghezza di 205 cm. Questi “numeri” dovrebbero assicurare migliori doti dinamiche rispetto alla Chiron, prodotta dalla casa automobilistica fra il 2016 e il 2022.
Quanto costa la Bugatti Tourbillon? Come investirvi?
Gli ingranaggi di titanio che presiedono alle 600 parti di cui si compone il quadrante, poggiano sul rosso vivo di rubini. Gli interni sono – ça va sans dire – in pelle, mentre lo schermo è retrattile, spuntando dalla plancia solo su comando di chi guida. Tutti elementi che aggiungono magnificenza alla progettazione e che fanno lievitare il prezzo della nuova hypercar, progettata per essere la numero uno al mondo. Quanto cosata la Bugatti Tourbillon? La casa ha comunicato che il prezzo al pubblico è di 3,8 milioni di euro oltre oneri fiscali. Basta pagare, quindi? Certo che no, siamo nel mondo dell’ultra lusso. La produzione delle vetture è limitata: ne sono in programma solo 250 pezzi, ciascuno personalizzato secondo i gusti e le richieste della clientela.
Per investire in una Bugatti “vera”, bisogna disporre di un reddito annuale di almeno 10 milioni di euro, a fronte di un patrimonio medio di 200 milioni di euro. È stato rilevato che in genere l’acquirente di una Bugatti possiede già una media di 15 automobili. Per investire invece in nei titoli della società, il riferimento è il del gruppo tedesco Volkswagen Aktiengesellschaft, quotato a Francoforte e dal 1998 proprietario del marchio fondato a inizio XX secolo da Ettore Isidoro Arco Bugatti, emigrato italiano in Francia.