- Lo scorso anno l’indicatore di spesa medio, ponderato per il patrimonio, è sceso del 3,4% rispetto al 2022
- Evens (Morningstar): “Gli asset manager sono sempre più riluttanti a competere ferocemente sul prezzo”
Costi dei fondi in calo, ma a un ritmo inferiore rispetto al passato. Nell’ultimo ventennio la commissione media a carico degli investitori si è più che dimezzata, scivolando dallo 0,87% del 2004 allo 0,36% del 2023. Siccome le commissioni si sommano nel tempo e abbassano il rendimento, si parla di un risparmio di diversi miliardi di dollari per chi investe. Ma analizziamo i dati nel dettaglio.
Secondo una nuova analisi annuale di Morningstar su fondi comuni di investimento ed Exchange traded fund (Etf) statunitensi, lo scorso anno l’indicatore di spesa medio, ponderato per il patrimonio, è sceso del 3,4% rispetto al 2022. Una contrazione importante, ma meno pronunciata rispetto al 7,8% dell’anno precedente. “La migrazione in massa verso fondi e classi di azioni a basso costo è stato un fattore chiave, ma gli asset manager sono sempre più riluttanti a competere ferocemente sul prezzo”, spiega Zachary Evens, manager research analyst di Morningstar. Ciononostante, grazie a questa discesa delle commissioni, gli investitori hanno tenuto in tasca circa 3,4 miliardi di dollari.
Fondi passivi meno propensi a tagliare i costi
Come evidenziato nel grafico sottostante, i fondi passivi si sono dimostrati meno propensi a ridurre le commissioni negli ultimi anni. Solo il 13% dei fondi passivi ha dichiarato costi più contenuti nel 2023, rispetto al 20% del 2022. Al contrario, la quota di fondi attivi che hanno ridotto i costi è scesa al 24% dal 31% dell’anno precedente. Parallelamente, il 37% dei fondi attivi e il 24% dei fondi passivi ha registrato invece un aumento dei costi.
Fonte: Morningstar, dati al 31 dicembre 2023
Focalizzandosi sui nuovi fondi, Morningstar sottolinea che nel 2023 l’indicatore di spesa medio, ponderato per il patrimonio, sia passato allo 0,70%. Un dato in calo del 36% rispetto a 10 anni prima, quando misurava l’1,09%. L’indicatore di spesa equi-ponderato (equal-weighted) fotografa a sua volta questa contrazione. Nell’ultimo decennio il divario delle commissioni tra i nuovi fondi comuni e gli Etf si è ridotto infatti del 71%, dallo 0,67% allo 0,19%. Nel 2014 i nuovi Etf applicavano in media costi pari ad appena lo 0,47%, che si confrontava con l’1,14% dei nuovi fondi comuni. In 10 anni le commissioni dei nuovi Etf sono così aumentate del 28% mentre quelle dei nuovi fondi comuni sono diminuite del 30%.
Fonte: Morningstar, dati al 31 dicembre 2023
I fondi meno costosi: Vanguard al top
I fondi meno costosi tra i maggiori gestori patrimoniali monitorati da Morningstar sono quelli di Vanguard. Nel 2023 l’indicatore di spesa medio, ponderato per il patrimonio, era dello 0,08%, in calo rispetto allo 0,09% del 2018. Al suo fianco, altri gestori che offrono opzioni “a basso costo” sono Spdr State Street Global Advisors (0,14%), iShares (0,16%) e Dimensional Fund Advisors (0,24%). Da 20 anni a questa parte, in generale, i 10 maggiori asset manager hanno tagliato in maniera decisa i costi dei loro fondi; ma, come anticipato in apertura, il declino sta iniziando a rallentare. “Poiché molte strategie core sono già state rese comuni, i gestori passivi hanno diminuito a malapena le commissioni di recente”, racconta Evens. “Per esempio, l’indicatore di spesa-equiponderato di Vanguard è addirittura aumentato nel 2022 e nel 2023”. D’altra parte, conclude, i gestori con un menù più costoso stanno lanciando fondi a costi relativamente più bassi o tagliando le commissioni di quelli esistenti.
Fonte: Morningstar, dati al 31 dicembre 2023