- Al primo posto American Express, una delle maggiori organizzazioni a livello mondiale nell’ambito dei pagamenti e delle carte di credito
- Zollo (Great place to work Italia): “Abbracciare le politiche di diversity rappresenta un’assoluta necessità per poter rimanere competitive”
In un settore come quello finanziario, che sconta notoriamente un’impronta maschile, c’è chi ha fatto una fuga in avanti: lavorando non solo per l’inclusione delle donne ma, più in generale, di tutti i gruppi meno rappresentati. A scattare la fotografia delle migliori aziende in cui lavorare in termini di diversità, equità e inclusione è la nuova classifica di Great place to work Italia, che quest’anno ha ascoltato oltre 127mila collaboratori di circa 300 società, non solo della finanza.
Gli indicatori analizzati
Tra i settori che evidenziano i punteggi più elevati c’è infatti al primo posto l’information technology con cinque aziende, affiancato da servizi finanziari e assicurativi (con quattro realtà), servizi professionali, biotecnologie e farmaceutica, manifattura e produzione (due realtà ciascuno) e infine alberghiero, media, telecomunicazioni e trasporti (un’azienda a testa). Il principale indicatore analizzato per stilare la classifica è il cosiddetto “DE&I Index” che misura l’equità del trattamento, l’accessibilità e il coinvolgimento da parte dei manager, l’assenza di discriminazioni sulla base di caratteristiche personali, la presenza di un ambiente inclusivo, la sicurezza psicologica e infine il work-life balance, ovvero l’equilibrio tra vita personale e vita lavorativa.
Dove lavorare in finanza
Focalizzandoci sul settore dei servizi finanziari e assicurativi, troviamo al primo posto American Express, una delle maggiori organizzazioni a livello mondiale nell’ambito dei pagamenti e delle carte di credito. Attiva in 130 paesi, è presente in Italia dai primi anni del ‘900, con sedi a Roma e Milano. In seconda posizione ConTe.it, società del Gruppo Admiral specializzata in assicurazioni auto e moto online; nata nel Regno Unito nel 1993, oggi conta su oltre 900mila clienti e più di 600 dipendenti solo nel Belpaese.
Segue Fiscozen, tech company italiana fondata nel 2018 da Enrico Mattiazzi e Vito Lomele con l’obiettivo di consentire ai liberi professionisti di gestire la propria partita Iva direttamente online, semplificando la burocrazia. L’ultima azienda della finanza nel ranking di Great place to work è IoInvesto, rete italiana di consulenti finanziari indipendenti fondata da Alessandro Moretti e Danilo Zanni quattro anni fa per aiutare i risparmiatori a proteggere il proprio patrimonio dai costi nascosti di banche, assicurazioni e poste e a costruire un futuro finanziariamente solido.
La classifica generale
Ai vertici della classifica generale ci sono invece Teleperformance Italia, attiva nell’offerta dei servizi di contact center, GalileoLife, che supporta le farmacie e i farmacisti italiani nel miglioramento del benessere e della qualità di vita delle persone e delle comunità, e Cisco Systems Italy, multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking. La lista prosegue con Bending Spoons, Skylabs, Storeis, Hilton, la sopracitata American Express, Biogen Italia, Agile Lab, Unifix swg, ancora una volta le sopracitate ConTe.it e Fiscozen, Dhl Express, AbbVie, IoInvesto, Webranking, Mondelez e Vianova.
Fonte: Great place to work Italia
“Promuovere atti e pratiche giuste genera nei collaboratori un messaggio di fiducia nella possibilità di sperimentare: la tolleranza dell’errore, infatti, è il primo passo per lo sviluppo di una cultura dell’innovazione”, dichiara Alessandro Zollo, ceo di Great place to work Italia. “Come in biologia, secondo quanto svelato dalla teoria dell’evoluzione di Darwin, là dove c’è maggior diversità, c’è un miglior adattamento all’ambiente circostante, allo stesso modo, al giorno d’oggi, l’investimento delle aziende nelle politiche di diversità permette di adattarsi al meglio al contesto competitivo del business in rapido cambiamento. Per le organizzazioni abbracciare le politiche di diversity rappresenta un’assoluta necessità per poter rimanere competitive. Infine, concentrarsi sulla salute mentale ed emotiva delle persone ha impatti positivi su tutte le dinamiche di diversità”, conclude l’amministratore delegato.