A Wall Street le trimestrali hanno già acceso il motore e alcuni dei primi risultati indicano una buona partenza rispetto alle previsioni degli analisti: l’84,2% delle prime 19 società dell’indice S&P 500 che hanno già pubblicato i risultati del secondo trimestre hanno battuto le stime sugli utili, al di sopra della media di lungo periodo al 66%, ha calcolato Refinitiv Lipper.
Complessivamente la media degli analisti elaborata da Refinitiv prevede una crescita degli utili del 10,1% annuo nel secondo trimestre, con una crescita dei ricavi al 4,1% (+3,9% se si esclude il comparto energetico).
I colossi finanziari americani cominceranno a pubblicare i risultati a partire da questo venerdì, in particolare con la trimestrale di JPMorgan; nell’arco delle prossime due settimane il settore finanziario costituirà il 40% delle trimestrali in uscita. Che cosa aspettarsi dai risultati in arrivo? In generale, il comparto finanziario non sarà fra quelli previsti in maggiore crescita: secondo il consensus degli analisti FactSet, il settore finanziario riporterà utili in crescita del 4,3% nel secondo trimestre, al settimo posto sugli undici settori analizzati. All’interno della macrocategoria finanziaria, però, si osserveranno dinamiche molto frastagliate. In termini generali, il comparto assicurativo, con una crescita degli utili prevista al 31%, sarà quello che farà il balzo più significativo all’interno del settore, seguito dal ramo capital markets (+23%). Se escludessimo queste due componenti, il resto del settore finanziario vedrebbe un ribasso negli utili annui del 6,4% nel secondo trimestre.
Le previsioni per il settore finanziario
Nel dettaglio del ramo capital markets, il consensus FactSet prevede forti incrementi nei profitti realizzati nell’Investment banking e brokerage (+53%) seguito dalle sottocategorie financial exchanges e da quella legata all’asset management&custody (i cui utili sono entrambi visti in crescita del 10%).
La vera palla al piede del settore finanziario saranno soprattutto le banche, i cui utili sono previsti in calo del 10% nel secondo trimestre, in particolare le banche regionali (-26%). Escludendo le banche, la crescita degli utili del settore finanziario passerebbe dal 4,3 al 14,8%, ha sottolineato un focus di FactSet.
“Le stime per il secondo trimestre sembrano aver tenuto conto di alcuni fattori negativi incrementali, essendo diminuite durante il trimestre. Tuttavia, resta da vedere se si siano adeguate in modo appropriato, se siano state corrette eccessivamente o troppo poco”, ha commentato Sean Ryan, VP/Associate Director per le analisi sul comparto banking di FactSet.
I ricavi dell’investment banking saranno nuovamente limitati dalla debolezza delle fusioni e acquisizioni (M&A) dal momento che il mercato continua ad attendere una ripresa dell’attività guidata dagli sponsor”, ha proseguito l’analista, mentre i risultati di wealth e asset management “dovrebbero ancora beneficiare del rialzo del 3,9% registrato dall’S&P 500 durante il trimestre, anche se la tendenza a lungo termine di riduzione dei flussi di capitale verso i prodotti a gestione attiva, naturalmente, persiste come un vento contrario.
Le attività di credito continueranno ad essere un freno sulla crescita degli utili, ha aggiunto Ryan, anche se “meno di quanto non si possa credere rispetto ai rapporti sensazionalistici sull’immobiliare commerciale”. Il settore immobiliare commerciale e le carte di credito “continueranno ad essere le principali fonti di accantonamenti per perdite su crediti”, ha concluso Ryan, “tuttavia, il contesto di tassi di interesse più elevati e prolungati aumenta la probabilità di problemi crescenti nei prestiti commerciali e industriali tra i debitori le cui finanze erano state strutturate per un periodo di tassi di interesse vicini allo zero”.
Guardando all’Italia, la stagione delle trimestrali partirà con il consueto ritardo rispetto agli USA. Nel settore bancario la prima a pubblicare i risultati del secondo trimestre sarà Unicredit, il 24 luglio.