Il mercato delle auto classiche e da collezione – Qualche dato
Ha senso trattare le auto d’epoca come un bene da investimento? Gli asset manager di investimenti alternativi non hanno dubbi: sì. Il settore delle auto d’epoca vale a livello globale oltre 1000 miliardi di euro, di cui 800 miliardi relativi ai soli veicoli “collezionabili”. Ossia, con valutazione superiore ai 20 mila euro. E ogni anno si scambia circa il 5% del valore complessivo di mercato, superiore ai 45 miliardi di euro. Non è tutto: altri 35 miliardi di euro riguardano i servizi ancillari (restauro, assicurazioni, ricambi, etc.), per un totale finale di 80 miliardi complessivi annui. Lo certifica AssetClassic di Camillo Mekacher-Vogel, in foto.
Il nuovo fondo di investimento in auto classiche (con l’IA)
La società di investimento con sede a Milano e in Lussemburgo ha comunicato di aver lanciato il fondo AssetClassic Fund, dedicato alle auto d’epoca e da collezione, con target di raccolta a 50 milioni di euro. La società comunica inoltre di aver già finalizzato il primo closing e ricevuto impegni da parte di investitori privati e istituzionali, importanti family office e hnwi italiani e internazionali (Stati Uniti, Asia, Sudamerica, Medio Oriente ed Europa). Un interessante sommovimento di risorse nel comparto dei pleasure asset, ricordando che nel maggio 2023 anche Azimut ha lanciato il suo Automobile Heritage Enhancement (AHE).
Quali i vantaggi di investire in automobili collezionabili?
Quello delle auto d’epoca da investimento è un mercato con elevate barriere all’ingresso ed elevati ritorni, secondo quanto riportano gli esperti e le società specializzate in elaborazione dati sui rendimenti dei pleasure asset (si ricorda al lettore ogni investimento in quanto tale prevede anche la perdita del capitale investito). Entrare a far parte di un veicolo specializzato come questo agevola l’accesso a una asset class in definitiva poco conosciuta come tale.
Come funziona il fondo di investimento in auto classiche? C’entra l’IA
I singoli asset saranno rivenduti a premio sul mercato. Sotto la lente, vetture di elevato profilo, di marchio prestigioso, d’epoca e da collezione. Il fondo investirà in auto fuori produzione da almeno cinque anni, beneficiando del trend di costante crescita in atto nel settore da oltre 25 anni. La strategia di investimento si basa sull’acquisto a sconto di intere collezioni. Il criterio di selezione è quantitativo. Si basa sulla più grande base di dati globale nel settore dell’auto da collezione e su un software proprietario di analisi e valutazione funzionante con algoritmi di intelligenza artificiale.
Il fondo ha identificato opportunità di investimento in oltre 500 auto valutate e oltre 200 che meccanici, periti certificati e il team di AssetClassic hanno ispezionato. Dichiara Camillo Mekacher-Vogel: «L’assenza di correlazione con i mercati e la costanza di rendimenti a doppia cifra degli ultimi decenni rendono l’investimento in auto collezionabili un valido strumento di diversificazione, oltre ad offrire ritorni esperienziali senza paragone».
Chi gestisce operativamente il nuovo fondo?
La società fa sapere che l’operatività del fondo di investimento in auto da collezione basato sull’IA è affidata a un team esperto nel mondo dell’auto d’epoca e del business, che include profili provenienti dal motorsport, finanza, consulenza e scienza dei dati.
I professionisti coinvolti nella gestione del fondo sono il fondatore Camillo Mekacher-Vogel (già in BCG, Porsche, Mutares e General Electric), Goran Nesic (già partner BCG, VP DWTC), Josef Arweck (già VP Porsche, McKinsey&Co.), Nicolás Schmidt-Urzúa (già MD J.P. Morgan, Citigroup), Ignazio Castiglioni (cofondatore e ceo HAT SGR), Alessandro Viglione (partner Lauri Viglione Penalisti), Niccolò Bertolini Clerici (partner Legance Studio Legale), Max Bontempi (Motorstorica) e Roberto Colussi (Partner Deiure).
La nuova fase di sviluppo di AssetClassic segue il primo club deal europeo dedicato agli investimenti in auto d’epoca e da collezione, concluso nel 2023 con un ritorno (in tre anni) pari a oltre 1,7 volte il capitale investito e un rendimento annuo (IRR) del 21.5% (è sempre AssetClassic a fornire i dati).
Quali i marchi sono presenti nel fondo di investimento in auto basato sull’IA?
Ferrari, Maserati (in apertura Maserati 3500 GT) e Porsche sono il tris principe della selezione di AssetClassic Fund. Si tratta di modelli prodotti tra il 1961 e il 1994.
Lancia Flaminia SSZ
Ma le auto vecchie non inquinano?
Oggi anche i fondi che investono in auto storiche devono far fronte al tema del green e della sostenibilità. A tal proposito AssetClassic dichiara che, grazie ad una partnership con P1 Fuels, tutte le vetture presenti in portafoglio sono alimentate con carburante prodotto senza l’utilizzo di componenti fossili. L’impatto ambientale risulta minimizzato.
L’Italia
Come nel campo degli orologi, anche in quello delle auto da collezione l’Italia è stata un’antesignana. Il nostro paese è da sempre protagonista del mercato, pur se oggi il volume delle vendite si è ristretto, specie se rapportato ai numeri di Stati Uniti, Inghilterra o Germania. Tuttavia in Italia risiedono molte delle collezioni più importanti al mondo e i migliori specialisti del settore. Non ultimo, è nel nostro paese che si tengono eventi come il Concorso di Eleganza di Villa d’Este, FuoriConcorso, la 1000 Miglia. AssetClassic dal canto suo (in collaborazione con la società di consulenza strategica McKinsey) ha organizzato The Classics Forum, il primo forum mondiale sull’auto d’epoca (si è tenuto il 1° e il 2 giugno 2024 nelle Terre di Canossa, in Emilia).