“Negli ultimi 10-15 anni non ho mai visto tanto interesse da parte degli amministratori delegati come avvenuto verso il mondo dell’AI generativa: ed è così perché si percepisce che questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il modo di lavorare”. A parlare è Carlo Giausa, vicedirettore generale di Mediobanca Premier, nella cornice dell’evento “AI Revolution”, organizzato da We Wealth e dalla società di consulenza Accenture, al quale hanno partecipato sette top manager delle maggiori reti di consulenza finanziaria attive in Italia.
Un tema che appassiona tutto il management
Attorno ai tavoli che immaginano i nuovi possibili utilizzi dell’AI, racconta Giausa, si siedono “Marketing, Sistemi Informativi , Organizzazione , Commerciale”: un gran completo che trasmette l’importanza attribuita a questa tecnologia.
L’intelligenza artificiale generativa può essere applicata a utilizzi sofisticati che potrebbero aiutare i banker ad avere più tempo a disposizione e, di conseguenza, aumentare la loro produttività potendo seguire un maggior numero di clienti, spiega Giausa. “Attraverso la tecnologia riusciamo a liberare spazio nelle agende dei consulenti. L’obiettivo è far sì che la parte umana si concentri maggiormente su argomenti non standardizzabili”, dice il vicedirettore di Mediobanca Premier.
“L’AI generativa, con la sua straordinaria e formidabile capacità computazionale, permette di realizzare rapidamente pitch commerciali anche per clientele non necessariamente di alto livello”, prosegue Giausa, “dando le linee guida corrette, possiamo focalizzarci sul singolo cliente con le sue caratteristiche, rispettando il suo tono di voce e le sue peculiarità personali”. L’elemento umano resterà fondamentale per “pianificare la strategia, dove la sensibilità e la professionalità umana non sono sostituibili”, mentre “si standardizza tutto ciò che può essere fatto senza l’apporto diretto del consulente”, nell’ambito dei binari già “concordati con lui”.
L’automazione di alcuni processi non è interamente nuova per il settore: “Se guardiamo cosa è successo negli ultimi 15 anni con la digitalizzazione, abbiamo cambiato il mondo”, dice Giausa, “decennio dopo decennio, a partire da Internet in poi, il modo di lavorare nel wealth management è totalmente cambiato”. Una svolta recente nella digitalizzazione è avvenuta con la pandemia, una circostanza che “ha spinto anche le generazioni più anziane a collaborare in modo indiretto tramite la video-collaborazione, e questo ha già completamente cambiato la vita del consulente finanziario”.
Consulenti potenziati dall’AI: da dove partire
“Usare l’AI per efficientare i processi o personalizzare l’offerta alla clientela? Non c’è una strada da preferire all’altra”, afferma Giausa. “Se semplifico un processo e quindi rendo più semplice una procedura che facilita il lavoro del banker, questo alla fine ricade sulla soddisfazione del cliente”, spiega l’esponente di Mediobanca Premier, “allo stesso modo, se iniziamo a ragionare sulla possibilità di una reportistica personalizzata e customizzata sul singolo cliente, con nome, cognome e data di nascita, quello è ovviamente un approccio più diretto”.
Al momento, è in vantaggio la parte di efficientamento dei processi, ha concluso Giausa, anche perché non arrivando direttamente al cliente, può avere meno implicazioni di natura regolamentare, “però sicuramente entrambe le strade sono fondamentali”.