- L’indice Cac 40 ha cancellato tutti i guadagni per il 2024, dirigendosi verso il crollo settimanale più ripido dalla primavera del 2022
- Gautry (Ubp): “I settori sensibili alla macroeconomia, ai tassi d’interesse, alle normative e ai contratti pubblici restano particolarmente a rischio”
Le elezioni francesi sono ormai alle porte. Il 30 giugno e il 7 luglio cittadini e cittadine saranno chiamati alle urne per rinnovare l’Assemblea nazionale, dopo la decisione di Emmanuel Macron di indire il voto anticipato. Una mossa che ha colto di sorpresa i mercati, con il Cac 40 (l’indice che comprende i 40 titoli a maggiore capitalizzazione quotati alla Borsa di Parigi) che continua a navigare in territorio negativo.
Elezioni in Francia: 3 scenari per i mercati
Secondo i sondaggi di Bloomberg, il Rassemblement National di estrema destra di Marine Le Pen ha ampliato il suo vantaggio, arrivando al 35,4% nei sondaggi, mentre la sinistra con il Nuovo Fronte Popolare arriva a circa il 28,1%. Il partito di Macron, Renaissance, è invece al 20,6%. “In base ai sondaggi, gli scenari possibili sono tre:
- vince il Renaissance, guidato da Macron: risultato attualmente considerato improbabile, significherebbe continuità politica e dunque una continuazione degli sforzi di consolidamento fiscale e di ulteriori riforme strutturali che potrebbero rilanciare la crescita. Per i mercati, si tratterebbe della migliore soluzione possibile;
- vince il Rassemblement National, guidato da Le Pen: risultato probabile, ma difficile che ottenga la maggioranza assoluta in Parlamento. Potrà esserci una sorta di convivenza, in cui presidente e governo appartengono a partiti diversi. In questo scenario, si creerebbe una sorta di stallo alla Camera e per i mercati si configurerebbe il peggiore dei casi possibili in pratica, dando vita a un’amministrazione vulnerabile in caso di voto di sfiducia;
- vince il Nuovo Fronte Popolare, guidato dall’alleanza di sinistra: meno probabile, ma nulla di impossibile. Anche questa casistica potrebbe non essere la migliore sotto gli occhi degli investitori dato che il partito è intento a invertire le riforme a favore delle imprese, varate negli ultimi sette anni di politica, aggiungendo al tempo stesso nuovi e vasti piani fiscali e grandi aumenti del salario minimo. Un chiaro warning soprattutto per le obbligazioni”, racconta a We Wealth Carlo De Luca, responsabile investimenti di Gamma Capital Markets.
Al di là del risultato politico, come anticipato in apertura, la decisione del presidente francese ha fin da subito innescato turbolenze sui mercati, sollevando preoccupazioni “sia sul potenziale stallo politico che sulla sostenibilità fiscale e ponendo minacce a possibili rigonfiamenti delle finanze pubbliche”, aggiunge De Luca.
Cosa attendersi per le azioni parigine
Focalizzandoci sulle azioni parigine, l’indice Cac 40 ha al momento cancellato tutti i guadagni per il 2024, dirigendosi verso il crollo settimanale più ripido da marzo 2022. L’improvvisa chiamata alle urne ha infatti innescato una certa volatilità. Secondo Vincent Mortier, group chief investment officer di Amundi, i titoli francesi potrebbero sottoperformare rispetto alle loro controparti europee brevemente durante questa fase di incertezza. Le banche francesi, dopo la notizia, hanno perso in media il 9,3%, le società di infrastrutture l’8,5%, i servizi di pubblica utilità il 5% e il lusso il 3,1%. “La reazione iniziale dei mercati evidenzia la preoccupazione per l’ascesa del Rassemblement National e per le sue politiche economiche meno favorevoli al mercato”, afferma Patrice Gautry, chief economist di Union Bancaire Privée. “Per gli investitori i due scenari più preoccupanti rimangono una maggioranza assoluta del Rassemblement National in Francia (potenzialmente raggiungibile attraverso una coalizione con altri partiti di destra) così come una maggioranza assoluta del Front Populaire a sinistra dello spettro politico, anche se tra i partiti politici francesi una Frexit sembra fuori discussione”, aggiunge l’esperto.
Elezioni in Francia: i settori a rischio
Siccome si stima che la volatilità resterà alta fino ai risultati del secondo turno delle elezioni, per Gautry acquistare azioni francesi a seguito del sell-off del Cac 40 appare prematuro. “I settori sensibili alla macroeconomia, ai tassi d’interesse, alle normative e ai contratti pubblici restano particolarmente a rischio”, dice l’economista. “Ad esempio, gli investitori sono preoccupati per il comparto industriale a causa delle potenziali riduzioni dei sussidi verdi e del rallentamento dell’economia. Ci sono preoccupazioni anche per i settori delle infrastrutture e dei media a causa dei rischi associati alla nazionalizzazione”. Secondo De Luca, i cambiamenti in vista in Francia suggeriscono “cautela per gli investitori” ma “non panico”. A intervenire sul tema anche Mark Haefele, chief investment officer di Ubs global wealth management: “Data la recente sottoperformance del Cac 40 è possibile che i rischi politici siano in parte già scontati dalle quotazioni, ma una fase di ulteriore incertezza potrebbe pesare sulla propensione al rischio”, afferma. Per il cio, i settori più vulnerabili a un cambiamento delle politiche di governo sono finanziari, utility e infrastrutture. “Raccomandiamo di utilizzare strategie strutturate per gestire i rischi ed esplorare le opportunità disponibili in regioni sottovalutate come il Regno Unito”, conclude Haefele.