Utilizzare un’opera d’arte per ampliare la propria collezione senza dover vendere o liquidare altri asset. O, più semplicemente, per ottenere in cambio della liquidità per i propri obiettivi imprenditoriali e patrimoniali. Sono queste le principali motivazioni dietro il sempre più forte appetito di collezionisti e operatori del settore nei confronti dell’art lending – ovvero quella forma di finanziamento in cui l’opera d’arte viene utilizzata dal suo proprietario come garanzia per ottenere un credito – secondo l’Art & Finance Report 2023 di Deloitte Private & Art Tactic. Un interesse crescente, appunto, tanto che lo stesso studio stima che lo scorso anno i servizi di collateralizzazione di opere d’arte hanno contribuito a generare un mercato dal valore compreso tra i 29,2 e i 34,1 miliardi di dollari (in aumento dell’11% rispetto ai volumi del 2022). Con proiezioni a rialzo dell’8% circa tra il 2024 e il 2025.
Si tratta di una stima conservativa che include solo le opere d’arte poste in garanzia, precisano gli esperti. A livello mondiale, tuttavia, sono diversi gli operatori finanziari che oltre a dipinti, sculture e altri medium artistici hanno aperto all’art lending anche altre tipologie di beni da collezione come monete e francobolli.
In Italia, il caso scuola quando si menziona tale servizio è quello di Kruso Kapital S.p.A (gruppo Banca Sistema), che lo scorso giugno ha festeggiato il primo anno dal lancio dello strumento dedicato, Art-Kredit. We Wealth ha incontrato Giuseppe Gentile, Direttore Generale della società, per fare il punto sullo stato dell’art lending in casa Kruso Kapital e, più in generale, in Italia.
Possiamo fare un bilancio sull’apprezzamento di questo strumento da parte del mercato italiano?
“I dodici mesi dal lancio di Art-Kredit sono stati al contempo interessanti e soddisfacenti. Da un lato ci hanno permesso di comprendere dinamiche di mercato diverse da quelle per noi abituali (quelle del credito su pegno, ndr), di individuare i nostri potenziali target di riferimento e soprattutto ci hanno confermato come l’Italia sia un Paese ricchissimo di opere d’arte di qualsiasi tipo e valore. La soddisfazione deriva invece dal fatto che da luglio 2023 abbiamo ricevuto oltre 300 richieste di valutazione di opere d’arte da utilizzare come collaterali: quelle che avevano i requisiti corretti o per essere conferite in asta o per essere impegnate hanno raggiunto un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. In questi casi infatti, le richieste o si sono trasformate in erogazione di liquidità, oppure, non essendo le opere adatte ad essere impegnate, sono state conferite in asta tramite la nostra casa d’aste Art-Rite S.r.l., permettendo comunque al cliente di massimizzare il ricavato”.
L’acquisizione di Art-Rite, avvenuta nel 2022, ha fatto da apripista in Italia per rafforzare la sinergia tra arte e finanza. Qual era l’obiettivo di Kruso Kapital?
“Il nostro obiettivo era aprirci ad altri mercati e clientele (Kruso Kapital accettava già richieste di finanziamento che avessero come collaterali gioielli, orologi e oro, ndr) e intercettare una domanda che negli Stati Uniti esiste sin dagli anni Settanta, ma che in Italia era ancora sottovalutata dalle istituzioni finanziarie. Non è infatti una novità che molti collezionisti o proprietari di opere d’arte si rivolgano alle case d’asta per ottenere liquidità anticipata rispetto alla vendita del bene conferito all’incanto. Questo bisogno non può tuttavia essere soddisfatto da queste realtà, ma solo da intermediari finanziari qualificati. Inoltre, il mercato dell’arte possiede regole non scritte, ma molto particolari: frequentemente il momento più giusto per soddisfare l’esigenza di liquidità del proprietario attraverso la vendita del bene non coincide con quello per realizzare l’aggiudicazione migliore”.
Con Art-Kredit, invece?
“Il bisogno di liquidità è soddisfatto velocemente attraverso l’erogazione di un finanziamento che può arrivare fino al 35% del valore stimato del bene, per una durata del contratto standard di sei mesi; in questo periodo la custodia del bene è sempre coperta da assicurazione. Alla polizza stipulata con Kruso Kapital è associato contemporaneamente un mandato a vendere del bene nella prima asta di Art-Rite a calendario per quel settore. Al termine della polizza, il cliente può riscattare l’oggetto posto a collaterale; in caso di mancato riscatto, Kruso Kapital si rifà del credito vantato nei suoi confronti solo attraverso la vendita in asta degli oggetti o delle opere lasciate come garanzia”.
Il contratto può essere personalizzato in base alle richieste della proprietà?
“Certamente. Ogni richiesta è trattata singolarmente e la professionalità dei nostri esperti e periti permette di individuare soluzioni su misura per ciascun cliente. Ad esempio, è possibile rinnovare la durata dell’accordo o gestire e organizzare le tempistiche delle aste”.
Possiamo tracciare un identikit di chi si dimostra interessato a questo strumento e del bene contro cui viene richiesto il finanziamento?
“Il pubblico di riferimento è molto eterogeneo: parliamo di collezionisti, gestori patrimoniali per conto dei loro clienti e proprietari di gallerie d’arte, ma anche persone fisiche che possiedono semplicemente opere d’arte (penso ad esempio a chi le ha ereditate). Quanto alla tipologia dei beni, delle oltre 300 richieste di valutazione pervenute in questo primo anno di attività il 58% ha riguardato opere di arte moderna e contemporanea; il 23% monete; il 13% arte antica; il restante 6% gioielli e francobolli, ma anche auto d’epoca (le quali tuttavia non possono essere oggetto di art lending in quanto proprietà registrate, ndr) o altri beni. Ovviamente alcune richieste comprendevano la valutazione di più di un’opera o oggetto collezionabile”.
Come si richiede, nel concreto, il prestito con Art-Kredit?
“In una fase iniziale è sufficiente contattarci tramite mail allegando le immagini (possibilmente in alta definizione) delle opere che saranno poi oggetto di valutazione preliminare da parte degli esperti della nostra casa d’aste. Per velocizzare l’iter di stima è utile anche inviare qualsiasi documentazione a supporto, come autentiche e certificati di proprietà. Nel giro di qualche giorno il potenziale cliente riceve un feedback di fattibilità da parte nostra o della nostra casa d’aste sulla possibilità o meno di accedere ad Art-Kredit o, qualora il prestito non fosse una strada percorribile, sulla possibilità di conferire comunque in asta l’opera. In ogni caso la valutazione viene poi approfondita e i nostri esperti organizzano un appuntamento per visionare personalmente l’oggetto. Terminata questa fase viene definito il valore di stima del bene e l’eventuale importo massimo erogabile di prestito”.
Sebbene l’interesse stia crescendo, in Italia l’art lending è ancora uno strumento poco conosciuto. Qual è l’ostacolo principale alla sua diffusione?
“La mancanza di conoscenza e consapevolezza del servizio e del suo funzionamento. Molti potenziali clienti (siano essi professionisti del settore, collezionisti, gallerie d’arte, oltre che gestori patrimoniali) sono ancora poco informati sulle opportunità e sui vantaggi che questa tipologia di prestito può offrire. Inoltre, esiste un certo scetticismo nei confronti dei servizi finanziari non tradizionali, seppur erogati, come nel nostro caso, da un operatore quotato, vigilato e appartenente a un Gruppo bancario. Per questo è essenziale investire per sensibilizzare ed educare il mercato spiegando come Art-Kredit possa essere una valida alternativa per ottenere liquidità attraverso lo smobilizzo di asset artistici”.
Quali sono le iniziative portate avanti da Kruso Kapital a tal fine?
“Sicuramente partiamo avvantaggiati: il fatto di possedere al 100% la casa d’aste Art-Rite ci ha permesso di avere una buona visibilità nonché credibilità all’interno di questo settore, ereditando anche i contatti storici e conoscenze relazionali. Ma non basta: come Kruso Kapital promuoviamo l’interesse per Art-Kredit attraverso diverse iniziative strategiche. Organizziamo ad esempio incontri con altri operatori finanziari per comprendere la fattibilità nella distribuzione di Art-Kredit, così come con altri stakeholder tra cui avvocati, commercialisti e notai per coinvolgerli proponendo collaborazioni che siano vantaggiose per entrambe le parti; abbiamo inoltre in programma di partecipare ad alcune fiere di settore. Non solo: vogliamo migliorare il servizio stesso investendo nel digitale e a tendere nell’AI (asset strategici di crescita fondamentale per Kruso Kapital), con cui contiamo di semplificare il più possibile il processo di acquisizione sia del cliente che dell’opera e dei relativi documenti, fornendo stime accurate in modo rapido. Così da rispondere a un bisogno e lasciare spazio ai sogni dei nostri clienti”.
![](https://wewealth.fra1.digitaloceanspaces.com/2024/06/Giuseppe-Gentile-3-683x1024.jpg?_t=1719407813)
Kruso Kapital S.p.A.
Articolo tratto dal numero di luglio/agosto 2024 del magazine We Wealth. Abbonati qui.
In copertina: Andy Warhol, Triple Dollar Sign (1981). Courtesy JKLFA