Il mondo delle cripto-attività va incontro ad una stretta. Il Governo è infatti al lavoro per adeguare la normativa nazionale alla disciplina europea in materia di monete virtuali e altre operazioni legate alle criptoattività.
Vengono introdotte sanzioni severe per favorire il raggiungimento di più alti standard di trasparenza e sicurezza, e per ridurre più in generale le incertezze che caratterizzano questo mercato in forte crescita.
Sono numerosi i punti che il Governo tocca con il decreto sulle monete virtuali. Tra questi, si prevedono nuove regole in materia:
• emissione di criptovalute
• autorizzazioni per chi opera nel mercato delle monete virtuali
• sanzioni penali e amministrative.
Sanzioni penali
L’art. 30 del Decreto sulle monete virtuali punisce con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 2.066 a euro 10.329 chiunque:
• offre al pubblico token collegati ad attività ovvero ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione, in violazione alle norme comunitarie
• presta servizi per le cripto-attività in violazione dell’articolo del regolamento europeo che fissa i requisiti patrimoniali e di interoperabilità per gli emittenti di token considerati significativi.
Cadono nel novero dei soggetti destinatari di eventuale sanzione penale anche coloro che offrono al pubblico token di moneta elettronica o ne chiedono e ottengono l’ammissione alla negoziazione senza previo consenso scritto dell’emittente.
Sanzioni amministrative
L’art. 31 prevede sanzioni amministrative nei confronti delle società. La sanzione amministrativa si applica se il fatto non costituisce reato, e prevede il pagamento di una sanzione pecuniaria da 30 mila a 5 milioni di euro, ovvero a una somma che varia dal 3 al 12,5% del fatturato totale annuo in caso di inosservanza del regolamento (UE) 2023/1114 o dei relativi atti delegati e norme tecniche di regolamentazione e attuazione o in caso di inosservanza delle disposizioni attuative adottate dalla Banca d’Italia e dalla Consob.
Oltre alle imprese sono colpite da sanzioni amministrative anche le persone fisiche: il ventaglio della sanzione varia dai 5 mila euro ai 75 mila euro. Ricadono nei soggetti eventualmente responsabili anche i rappresentanti legali e il personale aziendale.
Abuso di informazioni
L’articolo 33 del decreto affronta l’abuso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato.
Più in particolare, sono previste sanzioni pecuniarie da 5.000 fino a 5 milioni di euro per coloro che violano i divieti di abuso e comunicazione illecita di informazioni privilegiate o si rendono responsabili di manipolazione del mercato, secondo quanto stabilito dagli articoli 89, 90 e 91 del regolamento UE.
Chi applica le sanzioni?
La Banca d’Italia e la Consob sono i soggetti incaricati di verificare le responsabilità e conseguentemente applicare le sanzioni amministrative.
La Banca d’Italia, inoltre, è unicamente responsabile per le sanzioni relative all’emissione, offerta al pubblico e richiesta di ammissione alla negoziazione di token di moneta elettronica.
Tra i soggetti chiamati ad adeguarsi tempestivamente alle novità introdotte dal decreto troviamo i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e i prestatori di servizi di portafoglio digitale che operano (qualora non siano persone fisiche) nel territorio italiano attraverso una sede legale o amministrativa o una stabile organizzazione in Itala.
Questi soggetti, in particolare, sono chiamati a iscriversi in una sezione speciale del registro dell’OAM (vale a dire l’organismo per gli agenti e mediatori).
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