Un compleanno con il botto per Azimut che nel giorno del suo 30esimo anno, annuncia risultati record. Sulla base dei primi dati di sintesi e delle stime dei risultati del 2019, il gruppo prevede infatti di chiudere il 2019 con un utile netto consolidato di 360 – 370 milioni di euro. Il dato, che è triplicato rispetto al 2018, è il miglior risultato netto realizzato nella sua storia.
E non è tutto. Nel 2019, la società ha registrato anche una raccolta netta di circa 4,6 miliardi, portando così il patrimonio complessivo a oltrepassare i 59 miliardi di euro (contro i 50 miliardi a piano e in crescita del 16% rispetto alla fine dell’anno prima).
“Nel 2019 abbiamo generato una performance media netta al cliente migliore del mercato e pari a circa il +8,5% – ha dichiarato da Monte Carlo il presidente Pietro Giuliani – Non c’è modo migliore per festeggiare i 30 anni di storia di Azimut raggiungendo con successo, per la terza volta consecutiva, tutti gli obiettivi previsti dal piano quinquennale. I risultati dell’anno appena terminato vanno indubbiamente in questa direzione con un utile netto di fine esercizio che, attestandosi tra 360 e 370 milioni, segna un nuovo record storico e una performance in Borsa del 128% a fine 2019, che ha premiato il nostro titolo come il migliore del listino principale”.
Quanto all’anno in corso, Giiuliani punta a raggiungere nel 2020 un risultato di almeno 300 milioni di utile netto, in aumento rispetto al range 250-300 milioni indicato durante l’investor day dello scorso 4 giugno 2019. Questo ulteriore target sarà raggiungibile grazie a una crescita su tutte le linee di business: la distribuzione in Italia, i prodotti alternativi e le attività estere.
Per quanto riguarda, l’ultimo punto, nel 2019 c’è stata una forte accelerazione rispetto agli obiettivi di crescita delle attività all’estero, che oggi valgono per quasi il 30% delle masse complessive (contro il 15% preventivato a piano), e hanno già pienamente raggiunto e superato l’obiettivo fissato a fine piano.
Parlando di alternativi, prosegue a pieno ritmo il progetto in quest’area. “Siamo soddisfatti di aver lanciato i primi prodotti nel segmento dei private market per democratizzare questa asset class”, ha dichiarato Giuliani, aggiungendo che questi prodotti hanno permesso al gruppo “in pochi mesi di oltrepassare 1 miliardo di euro di masse”.
News arrivano anche dal patto di sindacato.
“Come previsto dalle clausole sottoscritte nel 2018 e successivamente alla scadenza del lock up, l’azionista Timone Fiduciaria ha comunicato ad Azimut Holding che il fondo di private equity Peninsula Investments II è, di comune accordo, uscito dal patto di sindacato, dando così maggiore flessibilità ad Azimut Holding di proseguire nell’attuazione del piano di buyback approvato dall’Assemblea degli azionisti in data 24 aprile 2019, che ha fissato il limite massimo di acquisto a 50 euro per azione”, si legge nel comunicato della società.