- Analizzando la retribuzione mediana dei dipendenti, Meta si colloca sulla vetta del podio con 379.050 dollari, oltre sei volte la media nazionale
- Elon Musk si avvia a diventare il ceo più pagato di sempre: l’assemblea degli azionisti ha votato a favore di un maxi-stipendio da 56 miliardi di dollari
Le magnifiche 7 continuano a brillare, trascinando i mercati azionari verso nuovi massimi storici. A guidare le performance dell’S&P 500 sono soprattutto Nvidia, Microsoft, Apple e Alphabet che registrano da inizio anno crescite rispettivamente del +161%, +23%, +21% e +31%. Solo nel mese di maggio i giganti del tech hanno aggiunto 1.400 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato al listino a stelle e strisce, battendo i guadagni combinati di altri 296 titoli nello stesso periodo. Nvidia ha contribuito a oltre la metà di quest’aumento. Ma quanto guadagnano dipendenti e ceo dei sette colossi?
Quanto guadagna Mark Zuckerberg
Ad aver messo sotto la lente i maxi-stipendi delle magnifiche 7 è Visual Capitalist, sulla base dei dati del Wall Street Journal e di MyLogIQ. Analizzando innanzitutto la retribuzione mediana dei dipendenti, Meta si colloca sulla vetta del podio con 379.050 dollari, oltre sei volte la media nazionale e tra le più alte di Wall Street. Tra il 2022 e il 2023, dopo quattro ondate di licenziamenti, tale valore è tra l’altro cresciuto del 28%. Il ceo, Mark Zuckerberg, ha guadagnato invece 24,4 milioni di dollari nel 2023, ovvero la quarta cifra più elevata tra gli amministratori delegati dei colossi del tech.
Segue Alphabet, la holding cui fanno capo Google e altre società controllate, con una retribuzione mediana dei dipendenti pari a 315.531 dollari. L’azienda ha ormai trasformato in definitivo il modello di lavoro ibrido e flessibile, che prevede tre giorni in ufficio e i restanti da remoto. L’amministratore delegato Sundar Pichai, secondo le rilevazioni di Visual Capitalist, ha incassato lo scorso anno 8,8 milioni di dollari. Quanto a Nvidia, i dipendenti hanno ottenuto mediamente una retribuzione di 266.939 dollari, complice anche l’impennata del prezzo delle azioni. Come riportato sul sito della società, lo scorso anno ha inoltre offerto oltre 300 milioni di dollari a dipendenti e tirocinanti nell’ambito del piano di acquisto di azioni dei dipendenti.
Nvidia: 22 settimane di congedo parentale retribuito
In più, Nvidia mette a disposizione dei dipendenti programmi di tutela per loro e le loro famiglie, per il benessere fisico, emotivo e finanziario. “Lavoriamo duramente anche per anticipare ciò di cui i nostri dipendenti avranno bisogno in ogni fase della vita, che si tratti di affrontare il debito studentesco, prendersi cura dei genitori anziani o costruire una famiglia”, si legge sul sito dell’azienda. Offre tra l’altro ai genitori fino a 22 settimane di congedo completamente retribuito, rimborsi illimitati per le spese di adozione e maternità surrogata e piani che coprono la fecondazione in vitro e il congelamento degli ovuli.
Elon Musk sarà il ceo più pagato di sempre
Tornando agli stipendi, il ceo Jensen Huang ha percepito lo scorso anno un compenso totale di 34,2 milioni di dollari, in crescita del 60% anno su anno (21,4 milioni). Ma l’amministratore delegato con la busta paga più elevata è Tim Cook di Apple (63,2 milioni di dollari). Quanto alla retribuzione mediana dei dipendenti, nel caso di Microsoft ammonta a 193.770 dollari, seguita dalla società di Cupertino con 94.118 dollari, Tesla con 45.811 dollari e Amazon con 36.274 dollari. Focalizzandoci su Tesla, il settore automobilistico è noto per il forte divario salariale tra amministratori delegati e dipendenti, con i primi che guadagnano spesso 300 volte di più. Recentemente ha fatto scalpore la notizia di Elon Musk, che si avvia a diventare il ceo più pagato di sempre. Come risulta evidente dalla tabella soprastante, nel 2023 il numero uno di Tesla non ha percepito alcun compenso, ma questo mese l’assemblea degli azionisti ha votato a favore di un maxi-stipendio da 56 miliardi di dollari. In realtà, tale pacchetto retributivo era stato inizialmente autorizzato nel 2018, con la clausola che Tesla dovesse soddisfare determinati requisiti di performance nell’arco di 10 anni. Poi era stato annullato da un tribunale del Delaware a gennaio, dopo il ricorso di un azionista.