La pandemia da Covid non ha colpito i miliardari italiani, anzi li ha rafforzati nel numero e nel patrimonio
Nei mesi tra aprile e luglio 2020 la ricchezza è aumentata del 31%, arrivando a 165 miliardi di dollari. E i miliardari sono arrivati a 40 di cui il 67% sono uomini e il restante 33% donne
Il report amplia però lo sguardo anche a livello globale. E la ricerca sottolinea come i paperoni innovatori, attivi nel tecnologia, nella sanità e nell’industria stiano contribuente a rimodellare l’economia a un ritmo più veloce che mai. Scienziati, programmatori di computer e ingegneri di software stanno diventando sempre più imprenditori dato che riescono a sfruttare le nuove tecnologie per sviluppare prodotti innovativi e modelli di business. Sono questi soggetti che stanno plasmando il mondo circostante, creando nuova attività ma anche ricchezza.
La categoria degli “innovatori” ha dunque continuato a progredire nel 2018, 2019 e anche nel 2020. In questo periodo, secondo la ricerca, i miliardari della categoria hanno aumentato la loro ricchezza del 17% arrivando a quota 5,3 trilioni di dollari. Mentre quella dei paperoni tradizionali ha visto una crescita del solo 6% fermandosi a 3.700 miliardi. “Guardando questa prospettiva settoriale, secondo la nostra prospettiva settoriale, la maggior parte dei miliardari appartiene al settore tecnologico (94%) e sanitario (71%)”, sottolinea il report. Ma attenzione perché anche le aziende tecnologiche di lunga data controllate da miliardari stano cambiando rapidamente al loro interno. Ad esempio i giganti del software come Microsoft e Oracle dopo aver dato vita a diversi miliardari si stanno spostando in aree come l’intelligenza artificiale, e il cloud computing.
Alcune delle persone che hanno avuto successo negli ultimi anni includono persone note per essere innovatori e rivoluzionari. Tra questi troviamo Elon Musk con la sua Tesla e SpaceX. Le aziende di Musk stanno aprendo la strada al mercato delle auto elettrice e ai viaggi spaziali da privati. Spostandoci dall’altra parte del mondo, in Cina, Frank Wang, ingegnere, è il primo miliardario “dei droni” al mondo ed è il fondatore e ceo della società tecnologica DJI, il più grande produttore mondiale di droni. E infine, Patrick Collison, irlandese è un programmatore di computer che ha co-fondato la piattaforma Stripe con suo fratello nel 2010. Questa ondata di innovazione deve però ancora raggiungere e colpire diversi settori. In quello immobiliare, per esempio, la ricerca ha trovato solo un 17% di miliardari che possono essere definiti innovatori. Questo perché l’immobiliare è un settore molto statico e che fa fatica ad abbracciare la tecnologia. Altra branchia il mondo della finanza. Qua si sono trovati solo il 37% degli innovatori.